Bruce Bowen, uno dei segreti del successo Spurs
"And the San Antonio Spurs are the world champion" recitava Al Michaels lo scorso 23 giugno in diretta nazionale. E la squadra texana riparte proprio da lì, dal terzo titolo in sette anni, da quella gara7 che tanto ha emozionato al di qua e al di là dell'Atlantico.
Mentre Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili diffondono in giro per il mondo la loro conoscenza cestistica (da Basketball Without Borders in Cina con il francesino, alle serate argentine in TV del "El Contusion", diventato un vero e proprio divo assoluto in quei lidi), mentre Robert Horry, Bruce Bowen, Brant Barry & co. raccolgono i frutti di quanto seminato per un anno intero (magari concedendosi anche qualche giorno di meritato riposo), mentre Gregg Popovich e staff si regalano qualche settimana di relax, la società , quelli che stanno dietro alle quinte, quelli che hanno reso possibile ciò che fino a 15 anni fa sembrava impossibile, non sono rimasti inattivi.
28 giugno 2005: il Draft. Come al solito il general manager più imprevedibile dell'Nba, il gm che del colpo a sorpresa fa una ragione di vita, RC Buford, ha mantenuto fede al suo credo. Dopo Tony Parker, Manu Ginobili e Beno Udrih, ecco che, alla scelta numero 28 (non proprio un pick da lottery) arriva un altro illustre sconosciuto: Ian Mahinmi, ala forte (2.06) francese del 1986, nato a Le Heavre e trapiantato negli Stati Uniti per volere della franchigia più forte del mondo.
In realtà Mahinmi ancora non è arrivato al seguito dei suoi compagni di squadra impegnati nella summer league di Rocky Mountain nel Colorado (dato l'impiego con la nazionale francese agli europei Under 20), ma la domanda che bisogna porsi è questa: su quale basi hanno scelto gli speroni?
Sicuramente fondamentale non è risultato l'apporto fornito da Mahinmi nelle giovanili del Le Havre, molto più probabilmente decisivo è stato il comportamento del giocatore agli europei Under 18 dell'anno scorso, dove il francese formava con Johan Petro, la frontline più alta del torneo. Buford, poco dopo la chiamata, commentava così ai giornalisti interdetti: «Ne faremo una All-Star». Progetto ambizioso certo, ma non impossibile per uno che di scelte a sorpresa (poi rivelatesi veri affari) se ne intende davvero.
A dare credito a quella che sembra l'ennesima follia estiva del gm dei nero-argento, è Flavio Tranquillo, uno che di giovani e nuove speranze se intende parecchio. Questo diceva "the voice" un anno fa del francese:
Mobilissimo, grande istinto, voglia di giocare. Buon tocco e semigancio educatissimo. Aiuta in tempi e modi validi. Difende benissimo posizione e palla, e sa segnare in traffico. Terrificanti margini di miglioramento. Una vera scoperta
Parliamoci chiaro, un suo approdo nella lega più famosa ed importante del mondo è altamente improbabile. Il ragazzo ha ancora bisogno di maturare e come fatto con Ginobili qualche anno fa, il giovane cestista transalpino, rimarrà nel vecchio continente ancora per un paio d'anni (alla Lottomatica Roma? Non impossibile secondo le ultime indiscrezioni e l'incredibile arrivo di Dejan Bodiroga): giusto per acquisire quella dote di esperienza necessaria a rendere meno duro il suo ingresso nella Nba. Nel frattempo Mahinmi ha fatto abbastanza bene agli europei under 20, svoltisi in Russia. La sua nazionale si è classificata sesta, sconfitta dalla Grecia, ma ha giocato con l'Italia di Belinelli la partita più convincente (18 punti e 9 rimbalzi).
Per quanto riguarda il mercato invece, due buone notizie arrivano per gli speroni del Texas. La prima riguarda una delle pedine fondamentali degli Spurs nei playoffs della scorsa stagione. Si tratta di Robert Horry che, il 5 luglio scorso, ha firmato il rinnovo contrattuale che lo legherà per altri tre anni alla franchigia nero-argento. Robert Barr, agente del giocatore, ha affermato: «Sarà un onore per Horry proseguire la sua carriera con chi, negli ultimi due anni, gli ha dato costantemente fiducia. Inevitabile la firma per chi ama ed ammira, staff, compagni ed ambiente».
La seconda buona nuova è il possibile arrivo in maglia Spurs dell'ala argentina Fabricio Oberto. Nato a Las Varillas (Argentina) il 21 marzo del 1975, alto 2,05, in carriera ha giocato in Spagna con il Pamesa Valencia e il Tau Vitoria e ai mondiali del 2002 ha vinto anche la medaglia d'argento. Il giocatore ha spiegato che le trattative con San Antonio potrebbero concludersi sulla base di un triennale (7,5 milioni di dollari):
Ne stiamo discutendo. Sono il primo a desiderare una conclusione rapida della trattativa. per me giocare con Manu sarebbe fantastico
.
L'altra faccia della medaglia sarebbe però l'esclusione di Luis Scola. Il contratto col Tau Vitoria prevedeva infatti una clausola di rescissione di 12 milioni di euro che gli Spurs avrebbero dovuto pagare se il giocatore non fosse stato scelto al primo giro. Cosa puntualmente avvenuta. Ora San Antonio non vuole privarsi di tale cifra e si è dunque parata le spalle con l'acquisto di Oberto.
Al di là dei giochi di mercato, è certo che gli Spurs stiano allestendo, ancora una volta, una squadra molto solida, giovane e con un talento non indifferente. Il tutto, naturalmente, a cifre contenute, nettamente inferiori al tetto del salary cap, cosa che in altri lidi, non è propriamente la prima preoccupazione.