Reggie Miller è solo uno dei tanti campioni NBA ritiratosi senza un titolo…
Parlavo alcuni giorni fa con un amico della stagione appana conclusa. Si dicuteva come fossimo al bar di quanto è stato bravo questo e di quanto quello avesse fatto pena durante l'annata. Parlavamo degli Spurs e del loro secondo titolo in tre anni, parlavamo di quanti altri titoli si prenderanno finchè Tim farà le pentole e anche i coperchi. Parlavamo e parlavamo.
Ma ad un certo punto ci siamo soffermati a parlare di tutt'altro. Abbiamo realizzato che dalla prossima stagione in poi avremo la certezza di non vedere più su un campo da basket due assoluti protagonisti dell'ultimo ventennio. Karl Malone. E Reggie Miller.
Tristezza nel cuore.
I due sopraccitati ora come ora sarebbero il pane per questa lega. Non fosse altro per la loro determinazione. Non fosse altro per lo spettacolo che hanno dato e che numerosi ha fatto innamorare.
I due sopraccitati sono la storia di questa lega.
Ma i due sopraccitati non hanno vinto nulla
E allora diciamolo fuori dai denti. Su! Ammettiamolo.
Per una volta dobbiamo essere chiari schietti e sinceri. Come il vino Galassi.
Jordan ha rovinato una serie di fenomeni che il basket moderno invidierà per sempre al passato. Irrimediabimente.(cit)
Penso ad ogni qualvolta in quei sei e ripeto 6 dannatissimi anni in cui i Bulls spolpolettavano le finali e il malcapitato di turno capitolava contro quegli stramaledetti tori della città del vento. Pensateci: Los Angeles, Portland, Phoenix, Seattle, e le due smaganellate dei Jazz.
Pensate a quanti campioni rimasti senza titolo per colpa del 23 volante. Payton, Barkley, Stockton e Malone solo nelle finali.
Ma prima ancora, pensate a tutte le squadre che le hanno prese prima della finale. Pensate alle epocali sfide con i Knicks. Pensate ai Pacers in quel lontano 1998. Sembrano secoli.
Si i Pacers.
I Pacers di Regie miller.
E Reggie quest'anno ci lascia. Senza titoli. Tutta colpa di Mj. Quel danato 1998.
La storia di Reginald Wayne Miller ha inizio il 24 Agosto 1965 in California a Riverside nei pressi di Los Angeles. Reginald e i suoi problemi alle ginocchia che lo costringono a dei tutori simili a quelli di Forrest Gump per i primi anni di vita.
Reginald che dal Baseball passa al Basket ed impara a tirare perchè la sorella Cheryl, al campetto lo stoppava in continuazione. Cheryl, quella dei 105 punti all'high school; quella che nel 1984 divenne medaglia d'oro della Nazione USA Basket; quella che viene considerata una delle migliori giocatrici californiane.
Grazie Cheryl. Anche per te Reggie è il Reggie che abbiamo conosciuto e che ricorderemo.
Penso a Miller che da UCLA fini' in una squadra dove prima di tutto fu costretto a combattere contro lo scetticismo nei suoi confronti.
Penso alla rivalità con i Knicks e a come lui e Spike lee si insultavano durante gli accesissimi play off che per anni, hanno visto le due fazioni a confronto.
Contro i Knicks ancora, prima di approdare allo scoglio più duro. Sempre lui , quel maledetto MJ.
Correva l'anno 1998. Vinse MJ. Per Reggie si volatilizzò la prima finale.
E fù sempre in quel 1998 che i Bulls affrontarono per la seconda volta gli Utah Jazz. Quelli di Karl Malone.
Tutta colpa dell'alieno.
Karl Malone, from Louisiana tech. Arrivato per caso in quel college, perchè nessuno si filava le High school locali, la Summerfield High School era la sua.
La sua storia che passa inevitabilmente dalla delusione del Draft dove arrivò a Utah. L'amore scoccato poi con una tifoseria che lo adora e con una dirigenza che per lui fa preparare le valige a Dantley ed alla sua cattiva influenza. "Non lavorare" gli suggeriva, "chi te lo fa fare di ammazzarti così agli allenamenti".
Peccato che per Karl il lavoro è tutto. Grazie alla madre soprattutto.
Grazie a Shirley, che più che le parole, gli ha trasmesso il suo esempio. La tenacia innanzitutto. La voglia di lottare, la determinazione e la capacità sempre e comunque di mettersi in discussione per migliorarsi.
Morì l'anno scorso lei, lasciando inevitabilmente spazio al dolore ed alla tristezza. Ed alla consapevolezza che il suo tempo, il tempo cestistico di Karl era finito.
Per due anni i Jazz vennero presi a pesciate da quei Bulls e John e Karl dovettero accontentarsi. Perché contro uno come Jordan è impossibile vincere. Perché comunque loro avevano dato tutto.
Karl e Reginald dicono quest anno addio al parquet.
E noi li guardiamo mentre salutano il pubblico.
Mentre si commuovono per la loro storia.
Mentre già pensano a quanto tutto mancherà loro.
E mentre noi pensiamo a quanto la loro presenza ci mancherà . Tremedamente.
Se solo non ci fosse stato Jordan avrebbero vinto.
Ma in realtà , proprio perché Jordan c'è stato il loro mito sarà sempre ricordato.
Perché un giocatore come MJ è fortissimo ma non è "il più forte" finchè non batte gente come Reggie e gente come Karl. Perché loro anche e soprattutto grazie alla presenza di Jordan hanno dimostrato di essere assoluti campioni.
Si, proprio perché sono stati battuti. Battuti dal più Grande.
Ed il più grande è tale perché ha battuto i più forti.
Grazie per lo spettacolo ragazzi. E anche mentre il sipario si chiude, siete sempre i protagonisti e lo sarete sempre.
Grazie ancora.