Tom Glavine – ancora uno dei grandi dei Braves anni '90 è il migliore del mese in NL
Abbiamo già detto nello scorso report dell'effetto Mazzone: né Atlanta senza più lui al timone, né gli Orioles che ora beneficiano dei suoi servigi, hanno situazioni rosee sul monte.
Come accaduto in aprile, però, il miglior lanciatore in National League è uno di quelli che ha fatto la fortuna del pitching coach ai Braves. Dopo Greg Maddux, sale, sul trono della lega più vecchia, Tom Glavine dei Mets: nel mese ha un record di 5 vinte a 0; la sua ERA di 2.94 è peggiore rispetto a quella di aprile (2.29 con cui chiuse 3 a 2), segno che Tom era partito bene, ma solo recentemente è stato adeguatamente supportato.
Chi invece, con un ottimo maggio, ha dato una svolta a una stagione partita sotto cattivi auspici, è il lanciatore del mese dell'American League. Mariano Rivera, closer Yankee, ha decisamente ritoccato la sua ERA (3.72 in aprile, 1.53 in maggio), convertendo tutte le salvezze (7) a propria disposizione e aggiungendo ad esse 3 vittorie.
In ripresa
Non solo Rivera appare tra i nomi altisonanti che sembravano in crisi nei primi trenta giorni di stagione.
I Cubs sono a pezzi, come la famosa mazza di Zambrano; Carlos (3-0 e 1.72 in maggio), però, da un po' di tempo a questa parte fa parlare di sè (anche) per le proprie prestazioni sul monte.
In National League rientrano nei propri standard anche Tim Hudson (ATL, 3-1, 2.83), Jake Peavy (SD, 3-2, 3.32) e Jason Schmidt (SF, 3-0, 1.12).
Nella lega del DH sono due gli autori di falsa partenza che entrano prepotentemente nella bagarre per il Cy Young Award.
Johan Santana, che indicavamo come favorito incontrastato a inizio stagione, è di nuovo se stesso: 3 a 1 e una ERA di 2.72, statistiche tra l'altro poco supportate dai suoi compagni di Minnesota.
Tre a uno anche per Zito, la cui ERA di maggio è ancora migliore (1.32): Barry si è ripreso, stante le nuove disavventure fisiche di Rich “Lion” Harden (current status: 15-Day Disabled List), il ruolo di asso della rotazione di Oakland.
Il D-Train viaggia con ritardo imprecisato
Era immaginabile, ma forse è stato più disastroso del previsto.
Dontrelle Willis non poteva ripetere la corsa al Cy Young Award con un supporting cast da Triplo-A: i suoi numeri di aprile (1-1, ERA 3.13) mostravano la sua solitaria lotta contro i mulini a vento; maggio ci dice che nemmeno Willis (0-5; ERA 6.46) salverà la stagione dei giovani Marlins.
Nel frattempo già si parla di possibili trade.
Pen Pals
Chi gioca contro Boston, quest'anno, ha a disposizione 7 inning per segnare punti, dopodiché entrano Mike Timlin e Jonathan Papelbon, e per gli attacchi è notte fonda.
Il rookie convertito temporaneamente (?) a closer è sotto i riflettori: le sue statistiche (0-1, 18 SV, 0.35) lo pongono in corsa per l'ambito trofeo individuale.
Timlin (3-0, 1.40), invece, passerà inosservato ai più, e ai votanti a fine anno, perché le holds (11 per lui) non sono una voce ritenuta interessante: spesso i suoi inning (in genere è l'ottavo) sono più decisivi di quelli dati in pasto a Papelbon e, per qualche motivo, Mike ha per ora affrontato battitori più pericolosi (.276 e .265 le medie battuta degli avversari che hanno zittito).
Justin good shape
Ottobre 2004: esattamente otto giorni dopo aver annunciato di non aver più alcun interesse nei confronti di Justin Verlander, i Tigers offrono alla loro seconda scelta assoluta un contratto quinquennale.
L'estate scorsa Justin ha assaggiato le Majors (“a cup of coffee”, dicono in gergo) senza impressionare; quest'anno, archiviato un discreto aprile (3-2, 3.52), ha messo la freccia, chiudendo gli ultimi trenta giorni con 4 vittorie, 1 sconfitta e 1.73 di ERA.
Le perle
In due uscite consecutive, C.C. Sabathia (Indians) ha collezionato altrettanti complete game: il 19 e il 24 maggio ha concesso, agli attacchi di Pittsburgh e Minnesota, un totale di 9 valide e 1 base ball, a fronte di 17 strikeout; in ambo le occasioni si è sbarazzato degli avversari con 102 lanci.
Le migliori prove in assoluto vengono però dalla National League.
Tim Hudson (Braves) il 1° e Matt Cain (Giants) il 21 hanno sfiorato la no-hit: per entrambi complete game e shutout (contro Colorado e Oakland rispettivamente), 3 basi, 5 strikeout e una misera valida (Hudson l'ha concessa al lanciatore avversario Jennings!).
Jason Jennings, lupus in fabula, (Rockies, il 29 contro San Diego) e Andy Pettitte (Astros, il 14 contro Colorado) hanno fatto “peggio” concedendo la bellezza di 2 valide il primo e 3 il secondo, riuscendo comunque a registrare uno shutout a testa.
Meno fortunata è stata la prova di Jake Peavy contro Atlanta (il 22): per lui 16 strikeout in 7 inning, ma decision sfavorevole (vittoria dei Braves per 3 a 1).
Aggiornamento da radiocorsa
Chiudiamo con la classifica virtuale del Cy Young Award, aggiornata al mese di maggio.
Ai primi posti dell'American League leggerete i nomi di due ormai vecchie conoscenze, preceduti però da un paio di rookie; in National il migliore del mese è al secondo posto, molto avanti rispetto al gruppo, ma a diverse lunghezze dalla testa, ove risiede un uomo (solo al comando) di cui racconteremo nei prossimi giorni. State sintonizzati!
American League (in parentesi la posizione in aprile)
5. Scott Kazmir, TB – 7-3, 2.86, 58 CYP (18°)
4. Mike Mussina, NYY – 6-1, 2.72, 60 CYP (2°)
3. Curt Schilling, BOS – 8-2, 3.93, 61 CYP (3°)
2. Jonathan Papelbon, BOS – 0-1, 18 SV, 0.35, 61 CYP (4°)
1. Justin Verlander, DET – 7-3, 2.55, 1 Shutout, 62 CYP (21°)
National League (in parentesi la posizione in aprile)
5. Billy Wagner, NYM – 3-0, 11 SV, 3.00, 56 CYP (9°)
4. Bronson Arroyo, CIN – 6-2, 2.58, 59 CYP (5°)
3. Tom Gordon, PHI – 2-2, 15 SV, 1.57, 59 CYP (13°)
2. Tom Glavine, NYM – 8-2, 2.59, 71 CYP (10°)
1. Brandon Webb, ARI – 8-0, 2.18, 2 Shutout, 82 CYP (3°)
Notizia bomba… anzi Razzo!
Ormai lo avrete già letto ovunque: Roger Clemens indosserà di nuovo la casacca degli Astros… Mister 7 Cy Young è tornato.