Che duelli sotto le tabelle tra Duncan e Ben Wallace!
SAN ANTONIO SPURS
Mohammed 6-: Inizia bene la serie, dando tanti rimbalzi e qualche punto. Poi, quando la serie si trasferisce a Detroit, man mano finisce schiacciato dallo strapotere di Ben Wallace che gli banchetta in testa a rimbalzo. Emblematici sono i primi secondi di gara 3 in cui perde un pallone, cerca di rimediare e commette un fallo morbido su Big Ben provocando canestro e fallo. Come se non bastasse getta alle ortiche facili canestri servitigli su un piatto d'argento.In gara 4 addirittura Popovich fa alzare dalla panchina Nesterovic(da tempo immemore nella doghouse di coach Pop) dalla disperazione.
Quando si torna in Texas si riprende parzialmente tornando a difendere in aiuto e mettendoci la voglia, almeno quella, sotto canestro.
Rimandato
Duncan 8,5:Ladies and gentlemen, ecco a voi l'MVP delle NBA Finals 2005! Se ci si dovesse fermare alle nude cifre sarebbero 20 punti e 14 rimbalzi di media, ma nei momenti di maggior difficoltà Spurs Timoteo ha risposto presente e si è caricato la squadra sulle spalle.
In gara 1, quando Detroit era partita subito fortissimo sul 17-4 chi ha tenuto in piedi la baracca è stato lui, evitando guai peggiori.
In gara 7 in apertura di terzo quarto Detroit aveva provato la fuga per la vittoria portandosi a +9 ma nonostante venisse da 8 errori di fila al tiro si è preso le sue responsabilità e ha riportato di peso San Antonio in partita. Fosse anche solo per questi due episodi ha pienamente meritato il titolo di MVP.
Ma non si può tacere delle pene dell'inferno patite a Detroit e dei tanti liberi sbagliati in gara 5 che potevano costare la vittoria.
In ogni caso:Fondamentale
Bowen 7:Il mastino più rompiscatole dell'NBA è sempre lui. Ha sofferto Hamilton in gara 1 e 2, poi ha ritrovato il suo tiro piazzato dall'angolo(e ne ha messi di importanti, contrariamente al passato) e ha ripreso fiducia in difesa.
È stato l'unico in grado di tenere le devastanti penetrazioni di Billups, chiedere per informazioni la difesa sull'ultimo possesso dei tempi regolamentari su Chauncey.
Neanche stavolta si è risparmiato nelle sue bastardate che ne hanno fatto uno dei difensori più odiati in NBA, basta guardare la ditata in faccia a Hamilton con corredo di maschera tolta a gioco fermo.
Die Hard
Ginobili 8: Che finali che ha giocato "El Contusion"! Le sue entrate hanno squassato la difesa Pistons, è stato determinante in gara 1 e gara 2(mostruosa in particolare quella di gara 1:nella seconda metà di gara 22 punti con 9/10 dal campo), poi ha sofferto come tutta la squadra in gara 3 e 4 in cui Larry Brown gli ha riempito le corsie di penetrazione ma poi è tornato il solito Gino nelle successive, in cui è tornato a essere decisivo, specie in gara 7.
È miglioratissimo nel tiro da tre ed è stato la sola seria alternativa a TD come MVP delle Finali, premio che sarebbe stato la ciliegina su una stagione 2004-2005 da incorniciare:prima le Olimpiadi, poi la convocazione all'All Star Game e infine il titolo NBA.
Ma avrà tempo di vincerne di premi individuali se continua su questa strada"
Consacrazione
Parker 6: Forse distratto dal fatto di essere il boyfriend di quel gran pezzo di figliola di Eva Longoria(ma sono problemi che vorremmo avere tutti")non ha giocato delle gran finali, se si eccettuano le prime due gare. Si è preso una quantità inimmaginabile di urlacci da Popovich(in gara 7 lo ha tolto per 20 secondi, il tempo di dirgli due cosette") e non ha perso il vizio di perdere la bussola quando la situazione si fa difficile. Il tiro da fuori è stato un vero problema in questa serie (ha tirato con un misero 14%), ma mai quanto la marcatura di Billups che non riusciva a tenere e di Hunter da cui non riusciva a liberarsi, tanto che Popovich si è visto costretto nelle azioni decisive ad affidare Billups alle sapienti cure di Bowen.
In genere partiva bene per poi andare via via spegnendosi, ma c'è da dire che è stato l'unico a provare a fare qualcosa nella Caporetto di gara 4.
Mezzo voto in più per l'eroica difesa su Hamilton sull'ultima palla di gara 5.
Confuso e felice
Horry 8+: Come faccia il sosia di Will Smith sempre col sorriso sulle labbra a trasformarsi da uno svogliato giocatore da dopolavoro durante la stagione regolare in un diabolico e spietato killer durante i Playoffs è tutt'ora un mistero gaudioso.
Il suo capolavoro che rimarrà per sempre scolpito negli annali del basket sono gli ormai già leggendari ultimi 17 minuti di gara 5, in cui ha infilato 21 punti e ha salvato gli Spurs da una situazione scomoda. Ma in quella partita più che per la tripla della vittoria, ormai diventata la regola per uno che si chiama Big Shot Rob, ha fatto strabuzzare gli occhi per l'entrata imperiosa conclusa da una fragorosa schiacciata nell'area di Ben Wallace e Rasheed Wallace, mica di Potapenko e Radmanovic, con cui ha riportato i suoi a -2.
Anche in gara 7 non ha voluto lasciare nulla al caso e ha segnato 8 dei suoi 15 punti nel primo quarto, ha fatto un paio di giocate difensive fondamentali e ha messo una tripla importante nell'ultimo quarto.
In gara 3 e 4 è come se non fosse sceso in campo, dopo la gran partenza in Texas fatta da difesa e alto-basso con Duncan, ma se sfodera due prestazioni come quelle di gara 5 e 7 gli si perdona tutto"
The Lord of the Rings
Barry 5: Il figlio del grande Rick ha confermato le difficoltà incontrate in stagione regolare a calarsi nella realtà di San Antonio. Se fosse uno scolaro direbbe di lui il professore:"ha le capacità ma non si applica".
È andato completamente sotto per gran parte della serie sia in attacco che in difesa, l'unico momento di gloria lo ha vissuto durante gara 3, peccato che sia coinciso con una rovinosa sconfitta di squadra.
Buon sangue"mente
Udrih 5:L'ex play di Milano si è fatto le ossa in questa Finale. Dopo la bella stagione regolare ha sperimentato quanto sia dura nei Playoffs, specie se ti trovi a difendere contro Billups. Dopo la disfatta di Gara 4 ha pagato lui per tutti uscendo dalla rotazione, Popovich gli preferiva Barry e Ginobili fuori ruolo da 3 pur di non vederlo soccombere contro Billups nei pochi minuti in cui era in campo.
Provaci ancora Beno!
Nesterovic, Massenburg, Glenn Robinson, Brown SV:Erano in panchina perché a referto si va in 12"
Coach Popovich 9:Il terzo titolo Spurs porta la sua firma indiscutibile. Smentendo chi lo dipingeva come un allenatore poco adattabile ha vinto in attacco la serie contro Phoenix e in difesa contro Detroit, in teoria i terreni più congeniali agli avversari. Bravo a sorprendere Brown in gara 1 e 2, bravissimo a rispondere agli aggiustamenti del suo maestro e amico in gara 5 e 7, ma soprattutto è stato un grande psicologo dopo la disfatta di gara 4.Capisce che Billups può essere tenuto solo da Bowen, non esita a pinare un Horry svogliato in gara 3, consola come un padre affettuoso il suo figliolo prediletto Duncan e utilizza al meglio Ginobili.
Siamo sicuri che il premio di miglior allenatore dovesse andare a Mike D'Antoni?
L'allievo che supera il maestro
DETROIT PISTONS
Ben Wallace 8:Altro mistero gaudioso dell'NBA: come si fa a dominare nell'area di Duncan se Madre Natura ti ha fornito di soli 204 cm? Semplice:se la stessa Madre Natura ti ha fornito di un cuore grande quanto l'Oceano Atlantico.
Dopo le prime due gare in cui è scesa in campo la sua brutta copia, l'aria di Auburn Hills lo rivitalizza e sulla prima azione di gara 3, con scippo, contropiede in beata solitudine e fallo per il libero supplementare, fa capire a Nazi Mohammed che si inizia a fare sul serio. Non si contano quanti palloni dati per persi nel 99% dei casi è riuscito a tenere in campo, e quanta energia e difesa ha gettato sul campo, inoltre ha scoperto di avere anche un discreto tirino dalla media distanza che lo ha reso meno battezzabile.
Testosterone
Rasheed Wallace 7-:Lui invece è il mistero doloroso dell'NBA:ma uno con un talento del genere come fa a non dominare come potrebbe?
Anche se di lui si ricorderanno in eterno l'errore di valutazione sul possesso decisivo di gara 5 e i problemi di falli(non può essere sempre colpa degli arbitri, anche se qualche volta ci hanno messo del loro") non si possono tuttavia dimenticare le tante cose belle fatte nel corso della serie: dai duelli per palati fini con Duncan e Horry alle ultime azioni di gara 6 dove è stato un vero trascinatore, oltre che in gara 7 in cui è stato l'ultimo ad arrendersi. Il suo peccato mortale in questa serie è stata la scarsa intraprendenza offensiva, uno spreco ingiustificabile se ci si ritrova con le sue mani fatate.
Croce e delizia
Prince 6,5: Una serie in crescendo per il Principe di Compton: partito in sordina a San Antonio dove Ginobili gli ha fatto letteralmente vedere i sorci verdi, ha via via preso le misure al Contusion riuscendo pure a segnare canestri importanti sfruttando i centimetri e la sua velocità in campo aperto e a garantire numerosi secondi possessi lottando a rimbalzo offensivo. Da manuale un paio di linee di fondo prese dallo pterodattilo della MoTown, da guardare e riguardare.
Diesel
Hamilton 7-:Prende tanti buoni tiri, non sempre gli entrano. Ecco come si può sintetizzare la serie di Rip Hamilton, ancora il numero 1 nel costruirsi un tiro in uscita dai blocchi e nemmeno Bruce Bowen ha potuto farci nulla in molte occasioni.
Ci sono state serate in cui era in versione Ripper Hamilton, altre(poche a dire la verità ) in cui non l'avrebbe messa nel Mississippi, ma quando è stato in vena sono stati dolori per gli Speroni.
Ha sulla coscienza gli ultimi suoi due tiri di gara 5, il colpo del KO e l'ultimo tiro che avrebbe dato il 3-2 Pistons.
Corrente alternata
Billups 8-: Il migliore e il più continuo dei Pistons dall'inizio alla fine della serie, anche nelle prime due sciagurate esibizioni in Texas.Tutte le vittorie Pistons sono state propiziate da parziali guidati da lui. Se Detroit avesse vinto l'anello il titolo di MVP delle finali sarebbe stato suo.
Semplicemente diabolico e devastante contro Parker, con cui ha giocato al gatto col topo entrando e battendolo a piacimento azionando l'overdrive, si è divertito decisamente meno quando Popovich nei momenti caldi di gara 5, 6 e 7 gli ha messo alle calcagna Bowen.
Nel giorno del Giudizio di Gara 7 è partito giocando da playmaker classico dispensando assist e non attaccando la partita fin dall'inizio per poi risvegliarsi nell'ultimo quarto, e questo forse è stato l'unico neo di una serie giocata alla grande.
8- e non 8 pieno perché anche lui ha sulla coscienza due importanti match point falliti nella cruciale gara 5.
Carro armato
McDyess 7,5: Dopo la prima partita in cui ha pagato lo scotto del noviziato, si è dimostrato un fattore nelle successive 6 annullando il gap tra la panchina degli Spurs e quella dei suoi. Ha supplito in maniera egregia alle assenze di Sheed causa falli, specie in gara 6 in cui è stato eroico.
Da manuale del basket il suo giro e tiro in allontanamento che ha fruttato tanti canestri ai Pistons e causato tanti grattacapi alla difesa Spurs, oltre a tanta presenza sotto le plance, chissà cosa sarebbe diventato senza quel maledetto infortunio appena passato in maglia Knicks"
Bentornato
Hunter 7+:Partito come terzo play nella rotazione, ha ben presto scavalcato l'irritante Arroyo nella considerazione di Brown diventando il primo e unico cambio del backcourt dei Pistons. A differenza del portoricano ci ha messo tanta difesa mordendo i garretti di chiunque gli capitasse a tiro e in particolare quelli di Parker e non ha steccato quando è stato chiamato in causa in attacco.
Da incorniciare la grande prestazione di gara 4, dove con 17 punti e 5 assist ha contribuito in maniera determinante al massacro Spurs, togliendosi pure lo sfizio di un contropiede in solitaria dopo una rubata concluso da una schiacciata
Rivelazione
Campbell, Milicic, Ham, Dupree, Arroyo SV:Vedi il discorso fatto per Nesterovic, Massenburg, Glenn Robinson e Brown"
Coach Brown 8,5:Mezzo voto in meno di Popovich perché ha perso.
Avrebbe voluto lasciare Detroit da vincitore e ce l'ha messa tutta per riuscire in tale impresa. Dopo le disastrose esibizioni di gara 1 e 2 ha trovato le contromosse giuste per arginare Ginobili e Parker trattandoli come penetratori e riempiendo gli spazi in area pitturata, è riuscito a limitare meglio di chiunque altro Duncan e ha reso la vita difficilissima agli Spurs. Si è confermato al pari del collega sull'altra panchina un grande psicologo:come dimenticare quel "Parade scheduled on Thursday" scritto a caratteri cubitali sulla lavagna prima di gara 6 per motivare i suoi che non potevano perdere e che venivano dalla rocambolesca sconfitta in gara 5 che avrebbe steso qualsiasi altra squadra? Ha saputo sfruttare il trash talking dopo i torti arbitrali in gara 1 e 2 sparando un "con certi arbitri vinciamo sempre, con altri mai". Ha anche mostrato il suo lato umano con il commovente "I love you guyz" in uscita dal timeout decisivo sempre di gara 6"
Inossidabile