Andrew Bogut, centro da Utah sarà con ogni probabilità la chiamata numero uno del draft
Il 28 giugno, sera in cui si svolgerà il draft 2005, è ormai alle porte, e su questo sono già stati spesi come sempre fiumi di inchiostro. Molti lo definiscono di basso profilo, alcuni vanno ancora sul pesante, c'è chi dice che non produrrà nessun franchise player, chi sostiene che in un draft come questo l'unica cosa ragionevole da fare sia quella di cedere la scelta in cambio di scelte future, insomma i commenti sono per lo più tendenti al negativo.
Ma è un draft veramente così povero? Beh, se come metro di paragone prendiamo quello di due anni fa, siamo in un'altra galassia, ma però negli ultimi 10 anni si è visto anche di peggio, vedi il draft del 2001…
Per quanto sia difficile fare un'analisi basandosi, sui mock draft, sui rumors, e sui risultati dei workout, io lo vedo come un draft sostanzialmente diviso in tre sezioni: le prime due chiamate, dalla 3 alla 6, e dalla 7 in poi.
Le prime due chiamate saranno a disposizione nell'ordine di Milwuakee e di Atlanta. per quanto riguarda la chiamata dei Bucks le indicazioni fanno pensare alla scelta di Andrew Bogut, centro vero nel fisico e nel gioco, con un buon passato universitario a Utah.
La scelta dei Bucks che come detto a prima vista appare scontata, dato che di centri veri nell'NBA odierna ce ne sono pochi, e che il reparto dei lunghi dei Bucks è di fatto tutto da costruire, rischia però di essere una di quelle scelte che si porterà dietro per un bel po' di anni un mare di dubbi, sia perché è opinione abbastanza comune che Bogut sarà un giocatore di alto livello ma mai una superstar a livello assoluto, vuoi perché in questo draft l'unico che rischia di avere una carriera da Franchise Player è Marvin Williams, giocatore che se i Bucks preferissero Bogut, verrebbe scelto dopo, e Dio solo sa quanto sono dannosi per tutti, e quanta pressione negativa mettono sul giocatore, i confronti fatti con quelli scelti dopo.
Dunque i Bucks nonostante la scelta di Bogut sembra quasi obbligata, staranno seriamente valutando se non è forse il caso di scommettere su Marvin Williams.
La scelta di Atlanta in teoria dovrebbe andare su un playmaker, visto che ce ne sono di alto livello, visto che la cabina di regia è un problema cronico che gli Hawks si trascinano dietro da un decennio abbondante, e visto che in ala piccola, ruolo di Marvin Williams, gli Hawks sarebbero ben coperti dal trio Al Harrington Josh Smith e Josh Childress.
La verità è che se i Bucks potessero permettersi di saltare Williams con l'alternativa di un centro di valore come Bugut, Atlanta non può esimersi dallo scegliere un potenziale All Star come Marvin e quindi se in un primo momento dopo il sorteggio sembrava scontato che Atlanta andasse su un playmaker, presumibilmente Chris Paul, adesso è opinione comune che sceglieranno Marvin Williams, mettendo una delle tre ali sul mercato, presumibilmente Al Harrington.
Ovviamente Atlanta accoglierebbe una eventuale scelta di Marvin Williams da parte di Milwuakee come una manna dal cielo, prendendosi così Bogut, senza dover andare a ritoccare il roster attuale nei ruoli di ala piccola e guardia.
La seconda sezione del draft, cioè quella che va dalla scelta n°3 alla numero 6, vedrà scegliere nell'ordine Portland, New Orleans, Charlotte e Utah, che dovranno probabilmente dividersi il seguenti 4 giocatori, Gerald Green, Chris Paul, Deron Williams e Raymond Felton.
Alla tre c'è subito la variabile impazzita, con Portland che non ha fatto mistero di volere cedere la scelta, in quanto per il play puntano forte su Telfair e quindi non vogliono metterlo in concorrenza con uno dei tre sopraccitati, e anche Green liceale paragonato a McGrady, interessa fino ad un certo punto, in quanto preferirebbero affiancare Telfair con una guardia più esperta.
Portland dunque con ogni probabilità farà di tutto per cedere la scelta, ma se dovesse scegliere per se con ogni probabilità punteranno su Gerald Green, lasciando che New Orleans Charlotte e Utah si prendano i tre playmaker, che a quel punto con ogni probabilità sarebbero nell'ordine Paul Deron Williams e Felton. Se invece Portland cederà la scelta a qualcuno che vuole Chris Paul, Green sarà scelto dagli Hornets che non hanno fatto mistero di essere molto interessati al ragazzo.
Quello che può succedere dalla 7 in poi rischia di essere un gran caos da prevedere. In teoria tutti hanno bisogno di centri ma non ce ne sono, o meglio quelli che ci sono come Sean May oppure Channing Frye non riscuotono credito dagli addetti ai lavori, ci sono talenti veri come Charlie Villanueva che per ora non sembrano far innamorare nessuno, ci sono giocatori che al college hanno fatto grandi cose come Rashard McCants, Hakim Warrick e Jarred Jack che per un motivo o l'altro non sembrano andare per il verso giusto, nel percorso di avvicinamento al draft.
Poi ci sono gli Europei, per loro ci sarà da valutare intanto chi arriverà al draft, e soprattutto chi avrà voglia di scommettere su di loro, visto che le tante recenti scottature su Europei scelti quasi a scatola chiusa (Skita e Milicic su tutti), pare abbiano messo giudizio ai General Manager Americani.
La verità è che c'è un lotto di 15-20 giocatori che potranno essere soggetti a sbalzi di potenziali chiamate enormi, facciamo un esempio Sean May, autentico dominatore del torneo NCAA, centro un po' undersize, che però ha una tecnica sopraffina, sconosciuta ai più anche al piano di sopra.
Lui potrebbe in teoria essere scelto dai Raptors alla 7, oppure se si da credito ai suo detrattori ritrovarlo a fine primo giro. Discorso simile per un altro ex campione NCAA, ossia Hakim Warrick, che vinse il titolo due anni fa in compagnia di Melo a Syracuse. Warrick è senza dubbio il miglior atleta del draft, solo che in ottica NBA potrebbe non avere un ruolo definito tra i due di ala, e questo spaventa molti GM, teoricamente sarebbe da lotteria o giù di li, in pratica molti lo lasceranno passare per magari scommettere su giocatori meno definiti.
Altro giro altra corsa, è il turno di Jarred Jack, playmaker di Georgia Tech, che una volta era una garanzia che bastava e avanzava, ma che oggi non è più così. Jack è uno di quei giocatori che alcuni mock danno vicino alla 10, e alcuni a fine primo giro. Di playmaker in NBA ce ne è sempre bisogno ma chissà perché lui non riscuote molto interesse, per di più ha fatto male in alcuni Workout degli ultimi giorni.
Insomma questi sono solo tre esempi di cosa potrà succedere dalla 7 in poi, dove peraltro in mezzo ci vanno inseriti i soliti 7 piedi europei, alcuni che danno buone garanzie con Vazquez e Splitter (ammesso non esca dal draft), altri come Petro tutti da verificare poi sul campo.
Insomma dalla 7 in poi rischia di essere un classico draft molto umorale dove i rumors e le trame dei giorni immediatamente precedenti potrebbero portare a molte sorprese, dando così già da ora la concreta possibilità a chi sceglierà nella seconda parte del primo giro di fare bene comunque.