Lo sguardo di Duncan tradisce tutta la delusione per non aver portato a casa il terzo titolo
Non è finita; e questo è già un guaio per gli Spurs che avevano il primo match point sulla racchetta. E che ora hanno tre problemi in vista della "super bella". La grande chance s'è trasformata in una gara molto simile a quelle del Palace of Auburn Hills. Con una constatazione più importante delle altre: Detroit ha segnato 95 punti sul campo che, ad inizio serie, l'aveva vista faticare parecchio.
"Sapevamo - ha dichiarato Duncan - di dover giocare una grande partita per vincere. Non l'abbiamo fatto." Ma al di là delle solite dichiarazione criptate dei giocatori texani dev'essere stato un brutto colpo. E proprio Duncan ha destato qualche perplessità con 10' di totale assenza offensiva a cavallo fra terzo e quarto periodo. Seguiti ad un primo tempo in cui i primi punti dal campo sono venuti solo con movimenti di gran classe; se Tim è "normale" la difesa dei Pistons è in grado di contenerlo.
Nel quarto periodo i primi canestri dal campo dell'ex Wake Forrest sono venuti dopo la tripla di Wallace per l'87-82: 4 punti consecutivi che hanno riportato sotto la sua squadra. Nondimeno Duncan ancora una volta ha faticato ai liberi, mostrando quanto ne soffre dal punto di vista psicologico. Tanto che in più di un'occasione la sua posizione difensiva, specie in aiuto sui penetratori avversari, non è stata perfetta.
"Bisognerebbe capire - ha detto alla fine Robert Horry - cosa scatta nella sua testa quando sbaglia i liberi." L'ex Lakers non è stato incisivo come in gara5. E non avrebbe potuto esserlo.
Nel quarto periodo ha lasciato partire una bomba stortissima che ha colpito solo il tabellone. In quel momento Popovich ha deciso di affidarsi a Mohammed. Horry, giocatore di carattere, sull'azione successiva ha segnato la bomba che non gli fatto evitare il cambio.
Un errore clamoroso, contro la difesa dei Pistons che dev'essere allargata, mettere un giocatore di centro area. Popovich, che una cosa simile l'aveva fatta anche in gara5 nel quarto periodo, se ne dev'essere accorto, rimettendo in fretta Big Shot Rob.
L'attacco però è solo una parte della luna. La più importante in questo momento sembra la difesa. Esterni contro esterni non c'è corsa: Bowen non riesce a marcare Hamilton. Nel primo e quarto periodo si è visto il quintettone con Ginobili a portare la palla: l'esigenza primaria di Popovich è quella di porre una contromossa allo strapotere fisico di Billups e Hamilton. Bowen è stato sistematicamente attaccato dai due esterni.
La dimostrazione di quanto sia andato in difficoltà l'ha data con la sgradevolissima manata sulla maschera dell'ex Wizards. Negli ultimi due minuti la difesa dei campioni della Western Conference non è stata in grado di fermare gli avversari. Sull'altro lato, a dimostrazione del fatto che a volte ci vuole un po' di fortuna, due conclusioni ravvicinate di Duncan sono uscite dopo aver ballato sul ferro.
"Dobbiamo avere maggiore pazienza - dice Greg Popovich - abbiamo cercato di vincere in fretta affidandoci troppo al tiro da 3." Non siamo comunque sicuri che una gara a basso punteggio e ritmo lento favorisca, almeno all'Sbc Center, i neroargento.
Ci vorranno esperienza e nervi saldi: solo Robert Horry e Bruce Bowen conoscono il clima di una gara7. Non l'ha mai allenata Greg Popovich, non l'hanno mai giocata Duncan, Parker, e Ginobili.
"Probabilmente - ha concluso Robert Horry prima di andarsene - non ci aspettavamo di incontrarli così determinati. Quest'errore non sarà più commesso: il prossimo match point è anche un elimination game