Il professor Horry dispensa basket allo stato puro…lezione n.1:la penetrazione
Mancano 3:26 sul cronometro dell'ultimo quarto e Darko Milicic fa il suo ingresso in campo per un cameo. Ciò significa che la partita è già in ghiaccio ma purtroppo per coach Larry Brown non dalla sua parte.
Sempre a 3:26 dal termine coach Pop aveva concesso la standing ovation a Manu Ginobili, autore ancora di un'altra prova maiuscola e al Big Shot Rob. Sono stati loro gli artefici di una vittoria Spurs mai in discussione.
Ginobili in particolare è riuscito a stupire ancora:dopo l'incredibile secondo tempo di gara 1 stasera si è dedicato di più alla squadra smazzando 7 assistenze (se Bruce Bowen ha segnato 15 punti almeno l'80% lo deve all'anguilla di Bahia Blanca) senza per questo perdere di efficacia in attacco mettendo a referto 27 punti con 6/8 al tiro(4/5 da tre e 11/13 dai liberi) e le uniche due conclusioni fallite sono arrivate in apertura di ultimo quarto. Come al solito si è dimostrato grande giocatore sulle linee di passaggio rubando 3 palloni tutti in momenti importanti della partita.
Il primo passo a destra con rientro a sinistra del Gino è stato un rebus irrisolto per tutta la partita, l'unico modo per fermarlo è stato mandarlo in lunetta.
Il professor Horry (12+6+5 e 4 rubate) invece ha dato invece un saggio di come si gioca a basket sui due lati del campo. Emblematiche le tre palle recuperate di cui due su rimessa in un amen in apertura di secondo quarto, avesse messo anche il tiro da tre dopo le steals sarebbe venuto giù l'SBC Center.Ma non solo questo: tanti trucchi pescati dalla sua sterminata valigia, i suoi alto-basso con Duncan da manuale e soprattutto una difesa competentissima sui lunghi dei Pistons. Come dice Buffa: avere questo qui che esce dalla panca in una squadra come gli Spurs è qualcosa di illegale.
Perchè non abbiamo menzionato il 18+11 con 4 stoppate di Duncan?Perchè oramai non fa più notizia. Il caraibico ha lasciato la ribalta ai suoi compagni, senza peraltro passare inosservato e dando sempre il solito contributo di sostanza. Se poi tira i liberi, la sua tradizionale nemesi, con 8/9 per i Pistons si fa ancora più dura.
Detto di un Bowen che fa 4/8 da 3 dopo i disastri di gara 1 armato da un ispiratissimo Ginobili resta da dire di Parker che silenziosamente realizza 12 punti in 28 minuti senza forzare (6/9 al tiro) e fa vedere che se vuole può entrare nell'area dei Pistons, che si sta rivelando più cedevole del previsto.
Nei Pistons bene McDyess, l'ultimo ad arrendersi e che mette 15 punti conditi da 7 rimbalzi dalla panca, e Lindsey Hunter(7+4+3) che ha sostenuto i Pistons nella prima parte di gara in cui Billups(il suo primo canestro realzzato solo quando mancano 3:48 alla fine del secondo quarto) era la brutta copia del giocatore visto in gara 1.
Ancora male Hamilton che sembra aver litigato col canestro e soprattutto Big Ben Wallace che se non mette il suo solito furore agonistico che in genere frutta 13-14 rimbalzi a gara diventa un peso per la squadra, dato che è sempre e comunque battezzabile.
Prince, dopo aver sofferto le pene dell'inferno contro Wade ora sta provando le stesse sensazioni con Manu, e da queste ultime due serie sta uscendo un po' smontato come difensore su giocatori dal primo passo letale.Aggiungiamo poi che in attacco sta avendo problemi pure lui (1-7 stasera, 4-12 in gara 1) e si capisce come in questo momento sia l'uomo in meno dei Pistoni.
San Antonio parte subito forte con un 8-0 e 10-2 firmati Ginobili(1 tripla, 2 assist e una rubata) e grazie a Parker, Horry e Duncan vola sul +12 (28-16). L'ingresso di Hunter serviva a limitare un po'i danni di un Hamilton e di un Billups sottotono ma il quarto si concludeva sul 30-19.
I ragazzi di Brown sembravano in balìa degli Spurs e ancora scossi dalla sconfitta in gara 1.
A inizio secondo quarto si scatenava sul parquet un bailamme impressionante, Detroit riusciva a perdere 4 palloni di fila di cui 2 su rimessa e sui quali piombava come un falco Horry.Sul finale di quarto Ginobili decide di dare la scossa alla partita guidando con i suoi assist(5 nella sola prima metà di gioco) e con le sue penetrazioni a tagliare l'area dei Pistoni e gli Spurs toccavano così le vette del +18 a 5 minuti dal riposo dopo un assist da antologia del Gino a Horry.
I Pistons recuperano fino a -11 ma poi un paio di numeri di Horry rimettono le cose a posto per San Antonio permettendo di andare negli spogliatoi 58-42 per i neroargento che mandano 3 uomini in doppia cifra(Manu,TP e Duncan) e Horry a 9.
Due dati saltano subito all'occhio:la percentuale di tiro degli Spurs confrontata con quella di Detroit (59% contro 44%) e il numero di conclusioni tentate da 3 da parte dei Pistons (0-1 contro il 4-11 di San Antonio).
Dato su cui Larry Brown fa riflettere i suoi nell'intervallo e dopo un solenne cazziatone i Pistons tornano in campo nel terzo quarto più determinati, tanto che Hamilton si becca un tecnico dopo aver segnato un canestro(udite udite, è Rasheed Wallace che va a calmarlo!).
Purtroppo per i Pistons l'effetto dura poco e gli Spurs guidati ancora da Ginobili, Duncan e Bowen toccano a 5 minuti dalla fine del terzo il massimo vantaggio, +23(69-46).
L'ingresso di Darvin Ham, noto trilionista, sembra quasi il segno della resa di Larry Brown, ma i soliti Spurs riescono a farsi recuperare 10 punti ma concludono il quarto sul 79-63.
Nell'ultimo quarto l'ultimo sussulto di orgoglio dei Pistons frutta un parziale di 9-2 firmato Billups il quale si ricorda che se vuole andare in post contro Udrih e Parker sono 2 sicuri.
Il punteggio di 81-72 per i Pistons a 7:09 dal termine autorizza ad accendere un barlume di speranza nel Michigan.
Popovich corre ai ripari assegnando a Bowen il caso Billups ma un paio di chiamate quantomeno dubbie di Crawford a favore di Ginobili e Udrih, una rubata dello scatenato Manu che arma la mano di Bowen e due falli tecnici a Larry Brown e Billups(presi per iniziare a preparare un ritorno della serie a Detroit che si preannuncia bollente) stroncano le velleità di rimonta Pistons e riportano il punteggio sul 91-73.
E poi entrano Darko e Massenburg, Dupree e Nesterovic, e la partita lascia spazio al garbage time più totale.
L'appuntamento è per martedì notte in un Palace di Auburn Hills che si preannuncia elettrico.