Troppo Duncan per questi Suns

Tim Duncan continua a mostrare la sua classe immensa, in ogni partita…

È calato definitivamente il sipario sulla Finale dell'Ovest.Gli Spurs hanno chiuso la serie e attendono la vincitrice tra Detroit e Miami.

“TD e gli Spurs resistono ad Amare e vincono la serie” festeggia il San Antonio Lightning,mentre un misto di amarezza e soddisfazione per un'annata che è andata meglio delle più rosee aspettattive si legge tra le righe dell'Arizona Republic: “Un sogno svanito troppo presto”.

È una serie che ha consacrato Amare Stoudemire come uno dei prossimi dominatori della Lega, e l'investitura gli viene data da Duncan, uno che parla col contagocce. A fine partita ha abbracciato Amare per consolarlo e gli ha detto: “Abbiamo giocato una grande serie e sono certo che l'anno prossimo ci ritroveremo nella stessa situazione”.

Lo stesso Duncan era chiamato a riscattare una prova incolore in gara 4 ed è riuscito alla perfezione in questo suo intento (31+15): “Sapevo che avrei dovuto fare una performance migliore rispetto all'ultima volta. Volevo dare alla squadra un contributo alla vittoria, e non essere un intralcio come l'altra volta”.

Ha detto di lui Nash: “Ha reso migliori tutti i suoi compagni, è tremendo, è un giocatore di squadra, ed è un vincente”.

D'Antoni individua nel 3 quarto il momento in cui la partita è girata: “Non abbiamo tirato bene nel 3 periodo. Nash e Johnson erano senza benzina. Abbiamo cercato poco l'uno contro uno e loro hanno preso un po'di vantaggio, e sapete come sia difficile recuperare contro questa squadra.”

Il tecnico italo-americano non crede a chi dice che la stagione dei Suns sia irripetibile: “Penso che questo sia solo il primo passo, dobbiamo continuare a costruire. Abbiamo capito che San Antoino è una squadra migliore, e che forse ci sono un paio di squadre che sono un po' meglio di noi. Ma noi siamo così giovani e non è detto che il prossimo anno non possiamo migliorare ulteriormente e avere un'annata ancora migliore”.

Popovich è soddisfatto,soprattutto perchè non dovrà  più affrontare i Suns: “Sono felice per il fatto che non dovremo più giocare con questi ragazzi. Hanno avuto una stagione incredibile”.

Come già  detto da D'Antoni il momento chiave è stato nel terzo quarto, durante il quale gli Spurs hanno preso il largo guidati da Duncan, Ginobili e Parker (che è stato abbastanza discontinuo, ma che nei momenti importanti s'è sentito eccome).

I Suns hanno provato a risalire la china nell'ultimo periodo riuscendo a tornare a -3, ma la fatica della rimonta e Horry hanno rintuzzato quest'ultimo assalto.

Grande la difesa degli Spurs, che hanno tenuto il miglior attacco della Regular Season al 43%. Ciò che è mancato ai ragazzi di D'Antoni è stato un supporting cast al duo delle meraviglie Stoudemire-Nash: Marion ha ampiamente deluso dopo i segni di vita mostrati in gara 4, Quentin Richardson ha semplicemete continuato a giocare sui livelli a cui si era già  espresso in questa serie, anzi addirittura è riuscito a peggiorarsi deponendo un uovo: la sua shooting chart recita un deprimente 0-4 in 28 minuti, il tutto con la sua fiamma, la cantante Brandy, in tribuna.

JJ, dopo una grande gara 4 che aveva acceso la fiammella della spernza per Phoenix, ha avuto grossi problemi al tiro.

Popovich ha completato il suo capolavoro tattico iniziato in gara 1: concedere tanti punti ad Amare e soffocare le altre bocche da fuoco Suns si è rivelata la scelta vincente, dinanzi alla quale D'Antoni non ha sputo trovare contromosse, anzi ha commesso l'errore di far giocare Marion sempre contro Bowen, uno che di difesa se ne intende.

Altra nota di merito per il Pop, trascurato nella votazione per il miglior tecnico della NBA: ha vinto la serie sul terreno preferito dei Suns segnando valanghe di punti e al contempo mantenendo la proverbiale tenuta difensiva.

San Antonio ha sbancato l'America West Arena 3 volte su 3, in partite tiratissime e ciò significa che i Suns hanno pagato dazio anche in termini di esperienza quando la palla scotta.

Ora gli Spurs saranno attesi dalle Finali che inizieranno il 9 giugno, e non sanno ancora chi avranno di fronte: i Pistons di Larry Brown campioni in carica o gli Heat di Wade (uscito malconcio da gara 5) e Shaq?

Fino a quel giorno penseranno a recuperare al 100% Ginobili e Duncan usciti acciaccati dalla serie e concentrarsi al massimo. Siamo convinti che per quanto riguarda quest'ultimo punto per Popovich non dovrebbe essere un problema…

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