La delusione dei Pistons dopo Gara 5
Se Rasheed Wallace ha deciso di fare una deroga alla sua regola secondo la quale i Pistons hanno a disposizione una sola garanzia (o, per meglio dire, garansheed) ed ha rinnovato la sua provocazione per caricare l'ambiente e i compagni di squadra, vuol dire che la situazione per i Pistons è davvero grigia. I Campioni del mondo sono con le spalle al muro e la cosa che più preoccupante è che in gara 5 hanno dato l'impressione di non avere armi contro gli Heat, o quantomeno, di non avere armi per bloccare sia le stelle che i comprimari di Miami, dovendo dunque fare delle scelte difficili sprattutto in difesa.
Il problema, infatti, non è tanto rappresentato dal fatto di aver perso a Miami, cosa che ovviamente può succedere, ma il modo in cui i Pistons hanno giocato, mostrando un calo verticale, soprattutto in attacco, rispetto a gara 4. Se andiamo a confrontare le statistiche potrebbe sembrare che, nelle ultime due partite della serie, siamo andate in campo due squadre diverse.
Allo stesso tempo, però, Detroit è una squadra esperta che di sicuro non si lascerà condizionare dalla situazione della serie, anche considerando il fatto che un anno fa, nello stesso periodo, era nella medesima situazione di quest'anno, sotto 3-2 contro i Nets, e riuscì a vincere gara 6 alla Continental Airlines Arena grazie ad un canestro di Rip Hamilton nei secondi finali e poi a chiudere la serie a suo favore in gara 7. Come dice Lindsay Hunter: "Sappiamo di cosa si tratta e sappiamo cosa dobbiamo fare. Dobbiamo vincere, sennò è finita".
Si diceva, alla vigilia della gara, che nella quinta partita sarebbe stata fondamentale la difesa degli Heat, e questo infatti è stato il fattore determinante per la vittoria. Miami, nelle due gare giocate al Palace di Auburn Hills, aveva sempre concesso troppa libertà in attacco agli avversari, che avevano chiuso con 96 punti ma soprattutto il 48.1% dal campo e 27 assist a fronte di sole 6 palle perse; cifre, quest'ultime, veramente incredibili soprattutto se consideriamo il fatto che i Pistons non hanno in Billups un playmaker ragionatore ma piuttosto un realizzatore con capacità di playmaking ma che si affida molto al suo istinto.
Nel match di giovedì notte Miami ha risposto alla grande, tanto che le statistiche offensive dei Pistons si sono completamente ribaltate, visto che i campioni del mondo hanno segnato solo 76 punti con il 38.5% dal campo 16 assist e 15 palle perse. E' chiaro che in queste statistiche sta tutta la differenza, anche se è da sottolineare come non siano frutto soltanto dell'abilità dei padroni di casa ma anche degli errori di Detroit.
Le chiavi della partita però non si riducono solo all'aspetto difensivo ma anche a quello offensivo dove il supporting cast di Miami ha reagito nel migliore dei modi alle critiche che gli erano piovute addosso dopo gara 4. In particolare ha giocato una grandissima partita Rasual Butler, segnando 12 punti con il 50% dal campo con una personalità veramente inaspettata, soprattutto considerando che i suoi punti sono arrivati nel momento in cui gli Heat ne avevano più bisogno, vale a dire quando Wade era uscito dal campo per un infortunio.
A dare man forte a Butler sono arrivati anche Haslem e Damon Jones (rispettivamente 15 e 14 punti nella gara) dando un'ulteriore dimostrazione del fatto che gli Heat, per vincere, non possono prescindere da contributo degli altri giocatori.
Anche in una notte del genere, però, a Miami non possono gioire completamente ma anzi devono preoccuparsi per le condizioni fisiche di Dwayne Wade che, durante una penetrazione, si è procurato uno stiramento ad alcuni muscoli della cassa toracica, infortunio molto doloroso che gli fa male anche solo a respirare. La sua presenza è in forte dubbio per la partita di stasera anche perché, come ha detto lo stesso Wade, non ha senso che lui vada in campo se non è in grado di dare n contributo alla sua squadra.
Realisticamente è probabile che Wade salti gara 6 anche se i suoi compagni di squadra, tra cui Alonzo Mourning "E' un ragazzo forte, mi aspetto di vederlo regolarmente in campo stasera" e Damon Jones "Nel corso della stagione Dwayne ha giocato con infortuni per i quali altri giocatori sarebbero rimasti fermi due settimane. L'ha fatto tutto l'anno, lo farà anche stasera", sono sicuri che il ragazzo di Chicago sarà regolarmente sul terreno di gioco con loro.
Di sicuro a Miami, in questi due giorni prima della gara, i giornali sono andati alla continua ricerca di opinioni sull'infortunio di Wade, diventato immediatamente il fatto del giorno, chiedendo pareri a vari personaggi che ovviamente hanno tutti detto cose diverse sulle possibilità di recupero del giocatore da un infortunio del genere.
Rimanendo in tema di superstar degli Heat, Shaq rappresenta la buona notizia della giornata, visto che, nel corso della partita, è sembrato molto più pimpante e preciso, ha segnato 20 punti con 9/15 dal campo ed in generale è tornato ad essere quella presenza dominante che non può non condizionare le strategie difensive degli avversari. Se Shaq, che tra l'altro si è offerto di pagare le spese del funerale del leggendario George Mikan, un gesto sicuramente di gran classe, sarà lo stesso anche nella sesta partita, allora le finali NBA non saranno più un sogno per Miami.
Per quanto riguarda i Pistons la situazione è sicuramente difficile, ora hanno l'obbligo di vincere se vogliono continuare la loro corsa verso il secondo anello, ma sono in generale tranquilli, forti della loro esperienza e consci anche del fatto di avere un fattore campo sicuramente molto più importante rispetto alla norma della NBA che sicuramente darà loro una bella spinta in gara 6.
L'unico, a fine gara, a non sembrare molto tranquillo della situazione era Rasheed Wallace che, nelle interviste post-partita, ha pesantemente attaccato gli arbitri per come hanno diretto la gara ("Nella sconfitta bisogna considerare l'aiuto extra che hanno avuto gli Heat"), fatto che lo obbligherà ad alleggerirsi il portafoglio di 20.000$, visto che è già arrivata la multa dalla NBA per le sue dichiarazioni, e inoltre, come già detto all'inizio del pezzo, il ragazzo di Philadelphia ha garantito (nonostante l'avesse già fatto nella serie contro indiana e non più tardi di due giorni fa aveva affermato che la squadra dispone di una sola garanzia all'anno) la vittoria dei suoi Pistons nella prossima partita.
Per ottenere la doppiavù Detroit dovrà riprendere un po' le fila del suo attacco, trovare un contributo superiore dalle riserve (14 punti con 6/23 dal campo per tutta la panchina dei Pistons, due punti in più di quanti ne ha segnati il solo Butler per Miami) e recuperare Rasheed Wallace, che in questi playoffs ha confermato ancora una volta di essere il giocatore decisivo della squadra ed è apparso, come già detto, molto nervoso durante la gara (con tanto di fallo tecnico) segnando solo 2 punti in ventisette minuti in campo.
E' inoltre necessario, per i Pistons, stringere qualche vite in difesa (52% dal campo concesso agli avversari) e bilanciare un pochino di più il gioco cercando di andare molto più spesso dai lunghi perché, come dice coach Brown "Quando sono gli esterni a prendere più tiri facciamo fatica". La partita sarà sicuramente complicata per i padroni di casa, anche considerando il fatto che avranno sulle loro spalle una pressione non indifferente da parte di tutta la città cestistica che li aspetta al varco, aspetta di vedere come e se reagiranno i loro campioni.
A questo punto siamo al momento della verità , sapremo se "the defenders", vale a dire i Detroit Pistons, potranno continuare a considerasi tali ben sapendo che Miami darà tutto quello che ha perché, come ha detto Butler alla fine della gara: "Quante volte ancora potremmo giocare la finale della Eastern Confernce con la possibilità di andare in Finale? Molti giocatori sono nella lega da 12/13 anni e non hanno mai auto questa opportunità . Abbiamo uno scopo, e dobbiamo fare di tutto per raggiungerlo, perché noi stiamo giocando per qualcosa, stiamo giocando per andare in Finale". Appuntamento a stanotte.