I giocatori dei Pistons hanno ascoltato attentamente il loro coach, senza farsi distrarre dal resto.
Dopo aver perso nervi e partita in gara 3 i Detroit Pistons rischiavano di tornare in campo deconcentrati per via delle voci che continuano a ronzare attorno a coach Brown riguardanti il suo futuro molto incerto; i ragazzi però hanno giocato "in the right way" con un primo tempo perfetto e riuscendo a caricare gli Heat di falli, difendendo applicando pressione sul pallone e portando a casa una vittoria decisa per 106-96 che va a pareggiare la serie sul 2-2.
Convinti di avere perso loro gara 3 e non per meriti degli avversari, i Pistons hanno giocato e vinto la loro miglior partita della serie e semmai avessero giocato con la testa altrove ci si domanda cosa avrebbero potuto fare con la testa a posto, visto che nella prima metà di partita hanno tirato con il 52% dal campo senza commettere turnovers e l'hanno poi terminata con il 48% al tiro e soli 6 turnovers.
Uno dei fattori decisivi della partita è risultato essere l'uomo mascherato, ovvero Rip Hamilton: dopo aver tirato male a Miami (15/43), Hamilton ha risposto giocando da favola sul parquet amico e dopo i 33 punti di lunedì ne sono arrivati altri 28 con 10/18 dal campo ed 8 assists, oltre che ad una più che adeguata difesa su Dwayne Wade.
I Pistons hanno sostanzialmente messo le cose in chiaro già nel secondo quarto, dimostrandosi perfettamente bilanciati da una parte e dall'altra del campo; la squadra è partita infilando tutti e 7 i primi tiri a canestro e tenendo gli Heat ad un solo canestro negli ultimi cinque minuti e mezzo.
Gli Heat hanno giocato complessivamente male, caricandosi appunto di falli con tre giocatori ad accumulare due sanzioni ciascuno già nel primo quarto.
Uno dei tre, Shaquille O'Neal, ha commesso presto anche il terzo ed il quarto e quando The Diesel è stato in panchina a lungo i Pistons hanno tirato fuori dei parziali mortiferi. A conferma di questo basti pensare che O'Neal, rientrato all'inizio del secondo quarto, ha commesso il terzo fallo a 7:27 dall'intervallo tornando subito in panchina e Detroit ha presto costruito un parziale di 18-8 che ha fissato il parziale sul 43-29.
Solamente due volte gli Heat sono andati vicini ad impattare la partita, senza però riuscirvi concretamente. Rientrati sul 46-42 hanno infatti preso un parziale di 10-0 con 4 punti di Hamilton, mentre nel terzo quarto sono tornati a -5 dopo un gioco da tre punti di Haslem prendendo subito un parziale di 7-0, coinciso con il quarto fallo di Shaq.
Alla fine The Diesel ha chiuso con soli 12 punti in 25 minuti, metre Wade ha dovuto fare gli straordinari e sudare ciascuno dei 28 punti segnati con 10/22 al tiro e l'80% ai liberi, sbagliando entrambe le conclusioni da tre provate.
Haslem ha giocato la sua migliore partita della serie confezionando 14 punti e 9 rimbalzi con 4/9 dal campo, mentre Eddie Jones ha registrato una doppia doppia con 11 punti e 10 rimbalzi ma con il 30% al tiro e senza segnare da tre punti.
6 sono stati invece i punti per Damon Jones, mentre dalla panchina il più prolifico è risultato Kenyon Dooling con 11 punti a referto, accompagnato da tre giocatori fermi a quota 4, ovvero Mourning, Laettner e Doleac.
Per i Pistons ottima anche la partita di Billups, contraddistinta da 17 punti con 5/11 al tiro e 3/4 da tre punti condita da 7 assistenze a fronte di nessuna palla persa, mentre altamente efficace è stata quella di Rasheed Wallace, uscito per falli ma comunque capace di 20 punti in 22 minuti con 9/13 al tiro ed 1/1 da tre punti.
Sempre costante l'apporto offensivo e difensivo di Tayshaun Prince con 15 punti e 9 rimbalzi; Ben Wallace ha chiuso con 4 punti con 2/11 al tiro e 15 rimbalzi.
La panchina ha prodotto 22 punti totali grazie al contributo di Arroyo, McDyess, Hunter e Campbell, mentre per Milicic, Dupree ed Ham è arrivato un bel trilione.
Ecco le voci dei protagonisti nel post partita:
Larry Brown:
Abbiamo giocato molto meglio che non in gara 3, adesso è diventata una serie a tre partite con il vantaggio del fattore campo per loro, quindi significa che dobbiamo vincere a Miami e tornare qui a chiudere il discorso difendendo il nostro campo di casa.
Chauncey Billups:
Noi non pensiamo a quello che succede al coach, noi pensiamo ai Miami Heat: quello di coach Brown è un problema che affronteremo finita la stagione, per adesso non ce ne curiamo perchè abbiamo un titolo da difendere.
Richard Hamilton:
ho voluto io marcare Wade, nessuno mi aveva detto di farlo prima della partita. Ho cominciato marcando lui ed ho voluto vedere come andava successivamente. Coach Brown ha profonda fiducia in noi e per questo motivo ci lascia prendere le decisioni che riteniamo giuste direttamente sul campo.
Stan Van Gundy:
Loro hanno giocato un'ottima partita, è sempre positivo per la tua squadra quando i tuoi quattro principali giocatori offensivi vanno in doppia cifra; oltre a questo Ben Wallace è stato mostruoso a rimbalzo. Loro hanno fatto un ottimo lavoro a prendere vantaggio quando Shaq e Zo erano in panchina per i falli, ed infatti l'unico momento in cui li abbiamo contrastati è stato con Zo in campo che metteva una stoppata dietro l'altra. Quando lui è andato in panchina loro hanno preso un vantaggio troppo largo.
Dwayne Wade:
Mi hanno messo Hamilton addosso e lui ha lavorato bene contro di me, sia che avessi la palla in mano e sia che provassi a smarcarmi senza palla. Hanno messo tanta pressione sul portatore di palla, ma d'altra parte è quello che hanno sempre fatto in tutte le partite di questa serie.
L'appuntamento per gara 5 è per venerdì a Miami, con la serie ora impattata sul 2-2.