Rasheed Wallace è stato un fattore in Gara 1
Alla fine Shaquille O'Neal non ha voluto lasciare da soli i compagni ed ha giocato, pur sottotono, 33 minuti in cui ha segnato 20 punti ma preso soli 5 rimbalzi, lasciando la scena alla frontline di Detroit, che in area fa un pò quello che vuole già quando trova una controparte all'altezza, figurarsi quando essa latita (Mourning e Laettner hanno scritto 4 punti e 4 rimbalzi in due, mentre Doleac ha scaldato il pino per tutti e 48 i minuti).
Così Rasheed e Ben hanno collezionato una doppia doppia a testa in punti e rimbalzi ed anche Antonio McDyess ha avuto la possibilità di mettersi in luce dalla panchina, per lui 10 punti e 6 rimbalzi
Chi veramente non è stato presente in questa prima gara casalinga è stato proprio colui che mai avremmo pensato: Dwyane Wade aka FLASH; 16 punti, 4 assist, medie al tiro decisamente rivedibili (7/26 dal campo): la giovane stella degli Heat ha preso una giornata di vacanza proprio quando non avrebbe dovuto, complice la marcatura asfissiante di Chauncey Billups e quella di Tayshaun Prince, che dall'alto dei suoi 205 centimetri ha costretto Wade a parabole insolite e linee di passaggio avventurose.
Detto della giornata complessivamente storta per Miami, come pure del dominio dei Pistons sottocanestro, va sottolineato come questa gara ha risentito troppo della scarsa condizione di Shaq, che se perdurerà , e soprattutto se i suoi rincalzi, contrariamente a quanto accaduto finora, non sapranno presentarsi alla sua altezza, priverà Miami di quell'equilibrio bidimensionale che ha fatto la sua fortuna.
Shaq è una minaccia, infatti, che Detroit non può permettersi di ignorare e che deve raddoppiare quando in possesso di palla ; é proprio questa dinamica che apre gli spazi sul perimetro, così ben sfruttati fino a due partite fa dagli esterni degli Heat, tutti giocatori peraltro scarsamente capaci, salvo forse il solo Eddie Jones, di costruirsi in proprio un tiro.
Se Shaq non sarà nuovamente in grado di incidere sulla gara per più minuti e con maggiore intensità (non si parla solo di punti fatti o di rimbalzi, ma anche di iniziative), tutto il peso dell'attacco graverà sulle giovani spalle di Wade ed è difficile pronosticare che il ragazzo abbia le qualità per tirarsi tutti i compagni dietro per altre 3 lunghe partite, che potrebbero divenire addirittura 7.
Ad ogni modo va detto che la difesa dei Pistons è stata ancora una volta in grado ad un certo punto di fare la voce grossa, e quando Detroit difende con l'intensità di questa gara, specialmente del quarto decisivo, il quarto, quando ha lasciato solo 14 punti agli Heat, la serie potrebbe pendere decisamente a favore dei ragazzi di coach Brown , ancora una volta bravo a portare a questo punto una squadra che ha dato l'impressione di essere fresca e piena di risorse nervose da spendere quando più conta.
Serie segnata quindi? Assolutamente no, però molto significativa e piena di indizi importanti sulla piega che potrebbero prendere gli eventi.
Del resto, si sa, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare.
Detroit sembra averlo capito, essendosi proposta come una squadra di basso profilo, battagliera, concreta, fiera, molto simile a quella della finale 2004 piuttosto che a quella della regular season 2005, come ha dichiarato lo stesso Rasheed Wallace :
“Come ho detto prima di gara 1, noi siamo ancora la squadra sfavorita ; la maggioranza di voi ragazzi (media) ritengono che vincerà Miami o San Antonio, ma noi abbiamo appena cominciato a giocare. Vogliamo solo dimostrare che lo scorso anno non si è trattato di un caso”.
Si attende ora una risposta a breve da Miami, ovviamente sul campo.