Shawn Marion ora dovrà vedersela con la front line Spurs
La finale che tutti attendevano ad Ovest è finalmente arrivata.
A differenza degli ultimi anni, nessuno oggi fra gli addetti ai lavori azzarda a parlare di "finale anticipata": l'Est è cresciuto, e l'Ovest non è più brillantissimo come in passato. A voler ben guardare, attualmente le 2 pretendenti alla Finale ad Est appaiono più fresche e quadrate di Spurs e Suns, ma nonostante questo lo spettacolo, come sempre, nella finale della Western non mancherà .
E' l'ennesimo scontro fra due filosofie: il "run & gun" purissimo di Nash e D'Antoni, forse la miglior coppia mai vista play-coach quando si tratta di correre, e il gioco controllato fino all'eccesso degli Spurs, con quel tocco di follia franco-argentina che tanto fa penare coach Popovich.
Phoenix arriva alla finale sull'onda dell'entusiasmante vittoria contro i Mavs, con un Nash assolutamente mostruoso: per lui non solo corri e tira puro, ma anche gioco da realizzatore in sostituzione dell'infortunato Joe Johnson, che i Suns sperano di recuperare nel corso di questa serie, e una visione di gioco a 360° che ci ricorda a tratti un certo Magic"
Amare Stodamire avrà un compito fondamentale all'interno della serie: mettere in difficoltà , come ha sempre fatto nella sua carriera, Tim Duncan. Finora in questi playoff è stato assolutamente immarcabile, pur con alcune pause, e dovrà continuare ad esserlo anche contro la front line degli Speroni, per costituire una valida alternativa al gioco "fuori" della squadra e levare pressione da Nash.
Sarà essenzialmente una battaglia di ritmi: gli Spurs punteranno su una difesa aggressiva e ruvida per abbassarlo, mentre i Suns hanno ormai nel DNA il contropiede anche a canestro subito, anche in vantaggio di 20, anche nei finali punto a punto. Ritmo altissimo sempre e comunque, e con atleti come Amare e Marion tutto questo riesce molto bene.
In attacco gli Spurs non troveranno grosse difficoltà : Parker - Ginobili - Duncan sono un grande trio, e la difesa Suns più che preoccuparsi di realizzare i cosiddetti "defensive stops" (praticamente impossibili contro il trio sopracitato) cercherà di portare fuori ritmo gli avversari, costringendoli ad un gioco veloce che generalmente genera errori nelle squadre non abituate, cosa che si è visto contro Memphis e persino contro i velocissimi Mavs
Il confronto fra le panchine è sicuramente a vantaggio degli Spurs, e a questo punto della stagione può essere un fattore determinante, ma i Suns di questi tempi non hanno ancora perso un colpo a livello di freschezza, senza fermarsi mai a rifiatare neanche in quelle partite in cui, a pochi minuti dalla fine, D'Antoni avrebbe potuto "darla su" e far riposare i suoi preziosi titolari.
Si prepara uno spettacolo unico: Stern, ne siamo sicuri, avrà di che essere soddisfatto.