Preview: Miami – Detroit

Dwyane Wade è forse il giocatore più atteso della serie

Un anno fa era la favorita Los Angeles della combo per eccellenza, la Kobe&Shaq, ma anche del dei due soldati di ventura Malone e Payton, a tentare nuovamente la via dell'anello. I Pistons parevano i classici malcapitati sui binari col treno rombante in arrivo…

La serie si risolse rapidamente, con un 4 a 1 che non lasciava dubbi su quale delle due squadre avesse meritato l'anello ; i Lakers avevano sbandato paurosamente ed avevano realizzato un devastante frontale contro i muscoli, la freschezza e la determinazione dei ragazzi di Detroit, capitanati dal decano Larry Brown.

Quella sconfitta, anzi quel disastro, ha sancito la fine di quella squadra ; il front office dei Lakers, Buss e Kupchak, ascoltando forse un pò troppo i capricci di Kobe e meno la ragione, hanno lasciato andare via Jackson, mandando un messaggio neppure tanto criptico a Shaq, a cui veniva destinato il ruolo di secondo violino alle spalle del ragazzo da Low Marion HS.

Shaq ha recepito al volo e ha immediatamente fatto le valige alla volta di Miami, che per averlo ha dato ai Lakers Odom, Grant e Butler, freschi di un playoff onorevole dopo tanti anni di anonimato.

E mentre i Lakers, dopo tutta una serie di trades di scarsa qualità , non ha neppure raggiunto i playoffs, cosa che a nella Città  degli Angeli è equiparabile quasi a un terremoto lungo la faglia di sant'Andrea, a Miami Shaquille O'Neal ha trovato un ambiente entusiasta, compagni in gamba, pronti a giocargli accanto volentieri e a trarre i benefici che questo due e sedici per 150 chili può garantire ed un coach, Stan Van Gundy, capace di gestirlo al meglio.

L'annata di Miami è stata davvero fantastica : 59 vittorie, la leadership della Eastern e soprattutto la creazione di una chimica di squadra invidiabile, che ora come ora, con un Wade ad altissimi livelli per tutta la stagione, con l'inserimento di Zo Mourning e l'affermazione di giocatori fino a ieri quasi sconosciuti, Udonis Aslem, Damon Jones su tutti, pare in grado di garantire Miami anche nei momenti in cui Shaq dovrà  tirare il fiato o fermarsi, come ora per qualche infortunio.

Ed infatti è proprio l'infortunio di The Diesele conseguentemente i dubbi circa la sua partecipazione a gara 1 della serie, che si terrà  lunedì 23 maggio, proprio a Miami.

La stella di Miami ha accusato una quindicina di giorni fa una forte contusione alla coscia destra e soltanto nella giornata di sabato ha ripreso ad allenarsi con i compagni, svolgendo esercizi di contatto, tuttocampo e anche lo scrimmage cinque contro cinque.

A questo proposito Dwyane Wade ha dichiarato :

“Siamo consapevoli del fatto che non potremo avere Shaq al massimo delle sue possibilità , ma sappiamo anche che averlo al 70% è meglio che non averlo proprio”.

Tale consapevolezza pare appartenere a tutta la squadra, che ha continuato a giocare e a vincere la serie con Washington anche in assenza del suo centro e leader, poichè, e questo pare essere il segreto di Miami, di personaggi carismatici in questa squadra ce ne sono più di uno. Wade in primis.

I campioni uscenti di Detroit invece, giungono a questa finale di conference un pò in sordina, come d'altra parte vi erano giunti lo scorso anno, quando eliminarono Indiana e si guadagnarono i Lakers. Come l'anno scorso non possono contare sul vantaggio campo, avendo terminato la stagione secondi nella conference con un bilancio complessivo di 54 vittorie e 28 sconfitte.

Rispetto alla stagione 2004, però, i Pistons non hanno finora dimostrato di avere una panchina all'altezza e coach Brown ha dovuto concedere moltissimi minuti ai titolari, che potrebbero non essere più molto freschi proprio quando gli sforzi si faranno più duri e frequenti ; questo potrebbe essere un handicap nell'ottica della prosecuzione del loro cammino.

Nella serie appena vinta con Indiana, il centro sottodimensionato e decisamente “underdog” dei Pacers, tale Jeff Foster ha letteralmente scherzato a rimbalzo ed anche dentro l'area il duo Wallace & Wallace, suonando un fastidioso campanello d'allarme sulla effettiva consistenza della frontline del Michigan.

Concludendo, entrambe le squadre hanno la possibilità  di fare propria la serie, specialmente Miami che detiene il vantaggio campo.

IL successo degli Heat passa dalla capacità  di reggere all'urto dentro l'area dei due Wallace e di mettere in crisi l'attacco ragionato dei Pistons, costringendolo a percentuali deficitarie come è riuscito ad Indiana in entrambe le partite vinte nella serie. E molto dipenderà  anche dalla effettiva disponibilità  di O'Neal.

Vista dalla parte dei Pistons, invece, sarà  importante giocare per avere facili canestri, facendo girare la palla in attacco ; in difesa, invece, bisognerà  reggere meglio che con Indiana il confronto sottocanestro e a rimbalzo, peraltro contro avversari ben più pesanti (Shaq, Mourning, Laettner e Doleac) e soprattutto spezzare la logica dell'attacco di Miami, che vede la palla subito sotto e poi scaricata fuori per facili tiri o penetrazioni sul difensore in recupero.

Comunque la si guardi, sarà  di certo una serie combattuta, avvincente, speriamo divertente, forse la serie delle serie…

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