Con questo tiro Tim Duncan ha segnato la vittoria nella serie per gli Spurs.
I San Antonio Spurs sono la squadra più versatile dei playoffs: quando infatti manca il contributo di una delle proprie stars ne arriva subito un'altra con una prova determinante ed il risultato di ieri sera, dove Tim Duncan ha preso per mano partita e serie, è stato la qualificazione alla finale di conference.
Quando un giocatore è un grande campione, lo si intuisce dalle sue prestazioni nel quarto periodo o all'ultimo tiro e Duncan, semmai ce ne fosse bisogno, ha confermato di esserlo. 12 dei suoi 26 punti in serata sono arrivati infatti nell'ultimo periodo con la partita in equilibrio e la gestione dell'ultimo tiro è spettata a lui, con il risultato fissato sul 96 pari ed una manciata di secondi da giocare, grazie ad un abile passaggio di Ginobili, andato in penetrazione a canestro per poi scaricare la palla vincente al compagno.
Ma facciamo un passo indietro.
Duncan aveva cominciato male la sua partita, scagliando 9 tiri verso il canestro senza metterne nemmeno uno, terminando il primo tempo con nessun punto segnato mentre la partita si svolgeva in sostanziale equilibrio, con i Sonics avanti nel primo quarto e con San Antonio invece in vantaggio per 52-47 all'intervallo.
La vicinanza nel punteggio si è mantenuta anche nel terzo periodo, mettendo le basi per un ultimo quarto infuocato, con gli Spurs decisi a passare il turno ed i Sonics con le spalle al muro a cercare di sopravvivere e forzare gara 7.
Ad 8 minuti dal termine i capelli di Popovich hanno rischiato la caduta totale, quando il suo asso caraibico si è accasciato sul parquet sofferente per un atterraggio non propriamente morbido sulla caviglia, fortunatamente non quella già infortunata in stagione regolare.
Con grande sollievo Duncan ha poi ripreso a giocare e dopo l'infortunio è andato in lunetta ad infilare 2 tiri liberi per il 78-77 Spurs, cominciando finalmente ad accumulare punti dopo aver segnato il primo canestro dal campo a fine terzo quarto.
A 3:27 dalla fine i palloni sono diventati pesanti da gestire, ed ogni tiro poteva essere quello decisivo. Damien Wilkins ha segnato un'importante tripla che ha dato il +1 ai Sonics, ma Tony Parker ha prontamente risposto con un tiro in sospensione per il 90-89.
Ad 1:47 dal termine, puntuale come un orologio svizzero, è arrivata la tripla di Big Shot Rob per il +4 Spurs, seguita da uno scambio di canestri tra Antonio Daniels e Tim Duncan; Seattle ha reagito negli ultimi 40 secondi con un parziale di 5-1 grazie ai punti di Collison e Daniels fermando la situazione sul 96-96 e 15 secondi da giocare.
Uscito dal timeout Ginobili ha ricevuto la rimessa, ha atteso che il cronometro scendesse a 5 secondi dalla fine ed ha iniziato la manovra a canestro partendo da sinistra sotto la marcatura di Daniels, dando a Duncan la possibilità di appoggiare al tabellone il tiro decisivo.
A nulla è servito il tentativo di Ray Allen di scagliare la tripla della speranza.
Il caraibico ha concluso come detto la sua prova con 26 punti, con 6/21 dal campo (0/9 in due quarti), 9 rimbalzi ed un positivissimo 14/17 ai liberi. Il resto del quintetto lo hja supportato benissimo, con Parker autore di 14 punti, Ginobili con 13 e 7 assists, Bowen con 9 e 1/2 da tre punti, ed infine Mohammed con 12 punti ed 8 rimbalzi con 6/9 dal campo. Dalla panchina, fondamentali i 14 punti di Robert Horry con 5/8 dal campo e 2/5 da tre, ottima capitalizzazione degli scarichi di Duncan in fase di raddoppio.
Per i Sonics non sono bastati i 25 punti di Ray Allen ed i 22 di Antonio Daniels, quest'ultimo in quintetto per la terza volta consecutiva dopo la defezione di Rashard Lewis, e non sono bastati i 10 punti ciascuno di Jerome James (anche 8 rimbalzi) e di Luke Ridnour.
Ancora bene Damien Wilkins dalla panchina con 10 punti e 3/6 da tre punti, ottimo Nick Collison con 8 punti in 17 minuti di impiego.
Ecco le dichiarazioni dei protagonisti dopo l'ultima gara della serie:
Ray Allen:
Nel momento in cui il cronometro è arrivato a zero non ho più pensato al mio tiro conclusivo, ho solo pensato a tutta la stagione che abbiamo giocato: tutto ciò che abbiamo fatto mi è ripassato nella mente.
Nate McMillan:
Se dovevamo uscire, sono contento di essere uscito così, combattendo fino all'ultimo possesso. Noi abbiamo dato tutto, nessuno può dire il contrario; purtroppo per noi gli Spurs hanno eseguito l'ultimo schema alla perfezione.
Gregg Popovich:
Non dirò bugie, quando Allen ha scagliato l'ultimo tiro ho pensato alla serie contro i Lakers dell'anno scorso. Dalla mia posizione sembrava un ottimo tiro, ero convinto che entrasse. Tim ha fatto una grande partita, non ha tirato bene all'inizio ma ha dato assists e preso rimbalzi, oltre ad avere tirato molto bene i liberi. I campioni quando partono male sanno reagire.
Gli Spurs attendono ora i loro avversari nella Finale della Western Conference: a sfidarli la vincente della serie tra Suns e Mavericks. Prepariamoci ad un grande spettacolo cestistico.