Nash costruisce, Amare finalizza…se non è una grande combo questa…
Sarà anche vero che la combo più impressionante della lega è quella composta da Shaquille O'Neal e da Dwayne Wade, sarà anche vero che c'è stata una cospirazione razzista per favorire l'acquisizione del titolo MVP da parte di un bianco a scapito del "Big Aristotele" della Florida, sarà tutto vero e sacrosanto, ma anche ciò che si è visto la scorsa notte sul parquet dell'American West Arena di Phoenix è stato davvero straordinario.
Con gara 5 della sfida fra Dallas e Phoenix, è arrivato infatti il tempo delle partite senza domani, chiunque avesse approfittato della gara di ieri notte si sarebbe portato nella posizione di avere il match point della serie.
Nelle formazioni iniziali non vi era nulla da scoprire: entrambi i coach hanno ormai consolidato le proprie mosse tattiche e anche questa partita si è giocata con gli stessi quintetti iniziali.
Peccato per Dallas che nel quintetto dei padroni di casa, fosse schierato un personaggio alquanto bizzarro: bianco, piccolo, tifoso di Alessandro Del Piero, con una quantità di minuti alle spalle superiore a chiunque nella serie e allo stesso tempo più energia di chiunque sul parquet.
L'MVP dell'anno avrebbe avuto tutti i motivi per dichiararsi un po' arrivato dopo i 48 punti di gara 4, ma se possibile in questa partita, Steve Nash ha fatto nettamente meglio.
Dopo le forzature obbligate della sfida precedente, il canadese è tornato a coinvolgere i suoi nel modo migliore. Phoenix ha lasciato sfogare i rivali nel primi due quarti, poi come da copione ha riproposto nel secondo tempo il meglio del proprio gioco.
Velocità , scarichi improvvisi, energia sotto tutti i tabelloni e gioco allungato sempre su 28 metri hanno portato la squadra di coach D'antoni dal - 7 dell'intervallo, al - 1 della fine del terzo quarto.
Così come Memphis nella serie precedente, anche Dallas ha visto il suo massimo sforzo vanificato in pochi minuti ed il quarto periodo è stato una vera manna per gli amanti del gioco d'attacco.
Jim Jackson ha segnato 15 dei suoi 21 punti finali (conditi da 5 rimbalzi e una sola palla persa) negli ultimi 12 minuti; Amare Stoudemire ha messo 10 punti negli ultimi 6 minuti di gioco e tutto questo per merito di Nash, che coinvolgendo i suoi compagni al meglio ha terminato la sua fatica con 34 punti, 12 assist e 13 rimbalzi, tutti difensivi e quasi tutti primo movimento di una automatico contropiede.
Il punteggio finale ha detto 114 a 108 per i padroni di casa, con un ultimo parziale da 38 a 31 per i viola che si sono così regalati la possibilità di tornare a Dallas per cercare di strappare sul terreno avverso il biglietto per le Finali di Conference.
Per il titolo di MVP di giornata, alla luce di quanto già detto, non ci possono essere dubbi.
Le parole di coach Avery Johnson bastano per giustificare questa scelta: Nash ha giocato come un vero MVP stasera. Non abbiamo avuto risposte per lui. Abbiamo provato ogni singola umana possibilità per limitarlo.
Certamente il numero 13 non ha fatto tutto da solo.
Il già citato Jackson dopo le incertezze, soprattutto mentali, nelle quali si era perso per adattarsi al gioco dei Suns nelle gare precedenti, si è calato alla perfezione nel ruolo dell'infortunato Joe Johnson, il suo compagno Stoudemire ha fatto di più.
Oltre si 10 punti finali già ricordati, il centro in viola ha riportato il suo cartellino alla media conosciuta prima della prova di gara 4. Così il suo score finale ha parlato di 33 punti, 18 rimbalzi, 3 stoppate con soli 3 falli e l'ennesimo duello con Erick Dampier vinto senza incertezze.
Il centro di Dallas, ha patito questa volta problemi di falli oltre alla super prestazione del rivale diretto e ha chiuso con 2 soli punti, (0 su 7 dal campo) anche se il suo carattere non certo da agnellino gli ha permesso di conquistare 14 rimbalzi da vero lottatore dell'area.
Per i Mavericks, autori comunque di un primo tempo tatticamente ineccepibile, si sono messi in luce Jason Terry, che ha chiuso con 17 punti e 8 assist; Jerry Stackhouse, che da sesto uomo vero ha messo 29 punti in 36 minuti e naturalmente Dirk Novitzki.
Il capitano di Dallas non è certo stato a guardare la prova dell'ex compagno di squadra e attuale amico ed ha messo in piedi una sfida tutta sua con Shawn Marion.
Alla fine entrambi hanno dato spettacolo e hanno chiuso, il primo con 34 punti, 10 rimbalzi e 3 palle rubate ed il secondo con 16 punti e 10 rimbalzi dei quali 5 offensivi.
Da segnalare infine anche l'ottima prova di Josh Howard, ancora in doppia doppia con 19 punti e 10 rimbalzi.
A questo punto la sfida si riposta in Texas.
Nella notte di venerdì si vedrà come i Mavs avranno digerito questa serata e se si dovrà ricorrere alla bella per decidere una serie che in ogni caso, ha già divertito ed entusiasmato il pubblico con un gioco che da anni non risultava vincente a questo livello.
Vantaggio Phoenix e match point.
Alla prossima"