Justin Verlander, il rookie fenomeno dei Detroit Tigers
A circa due mesi dall'inizio della stagione si stanno pian piano delineando i rapporti di forza all'interno delle singole division. Proviamo allora ad analizzare questo momento della Regular Season passando in rassegna lo stato di forma di ogni squadra per scoprire chi possa avere le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel 2006 e chi invece sia destinato a fare solo da compimario.
Partiamo quindi per questo breve viaggio nel mondo MLB:
AL East
In testa alla Division troviamo i Boston Red Sox (27-18) che nonostante qualche difficoltà stanno comunque ottenendo una buona continuità di risultati. Il texano Josh Beckett è finora il partente più solido con quattro vittorie consecutive mentre Curt Schilling sembra aver perso lo smalto di inizio stagione. E' invece sempre dominante il closer Jonathan Papelbon con sedici salvezze su altrettante opportunità ed un'ERA di 0.36! L'attacco continua a fare la sua parte affidandosi principalmente al solito David Ortiz e ad un Mike Lowell tornato ormai alla sua migliore forma; bene nell'ultima settimana anche Manny Ramirez che è uscito finalmente dal torpore dando saggio della sua classe cristallina. Il vantaggio in classifica è veramente molto esiguo ed i Red Sox non possono permettersi alcuna distrazione se vogliono continuare a sopravanzare in classifica Yankees e Blue Jays.
I New York Yankees (26-19) sono infatti a ridosso degli odiatissimi rivali nonostante gli infortuni degli esterni Gary Sheffield e Hideki Matsui; se Sheffield però è appena rientrato, per il giapponese Matsui, frattura del polso sinistro, si profila uno stop di circa tre mesi. Nonostante tutto le mazze dei Bronx Bombers hanno continuato ad essere caldissime grazie al contributo di Jason Giambi, Alex Rodriguez e dell'immenso Derek Jeter, mentre sta continuando a deludere il veterano Randy Johnson sempre alle prese con problemi di controllo che si materializzano in un'ERA di 5.89!
Molto bene invece Mike Mussina, dominante in questa prima fase della stagione, ed il taiwanese Chien-Ming Wang che ha dimostrato di meritare le pinstripes .
I Toronto Blue Jays (25-21) sono in corsa più che mai per il primo posto nella division, giustificando in qualche modo l'ingente sforzo economico della proprietà nel corso della off season.
Se il monte di lancio non avesse in parte dilapidato quanto prodotto dal formidabile attacco guidato dal terza base Troy Glaus e dall'esterno Vernon Wells i Jays sarebbero senza dubbio davanti sia a Boston che a New York. Tra i lanciatori si salvano il partente Roy Halladay, perfettamente ripresosi dopo un lieve infortunio e già autore di due complete game, ed il closer B.J. Ryan che ha concesso agli avversari un solo punto in più di 21 inning; manca ancora l'apporto di A.J. Burnett, lanciatore principe del mercato con un contratto da 55 milioni di dollari in cinque anni, costretto in lista infortunati per via di problemi al suo fragile gomito già operato nel 2003.
Sono invece lontani da ogni ambizione di post season i Baltimore Orioles (22-26) che nonostante l'arrivo di Leo Mazzone come nuovo pitching coach stanno trovando inenarrabili difficoltà proprio con i loro partenti; basti pensare che Rodrigo Lopez e Bruce Chen hanno collezionato un'ERA superiore a 7.00 mentre i talentuosi Daniel Cabrera e Erik Bedard sono nettamente sopra 5.00. Statistiche impietose che per adesso rendono vani gli sforzi di Tejada e compagni nel box di battuta e che rischiano di compromettere definitivamente il cammino degli O's in questa stagione.
L'ultimo posto nella American League East è, come da tradizione, dei Tampa Bay Devil Rays (21-27), squadra che doveva essere la rivelazione dell'anno, ma che sembra destinata a produrre solo qualche sporadica fiammata senza mai poter aspirare ai primi posti della classifica. Il mancino Scott Kazmir continua a lanciare a livelli stratosferici, ma gli altri componenti della rotation stanno scivolando nella mediocrità più assoluta e con loro il rendimento dei Devil Rays. Le mazze sono totalmente scariche con solo Jonny Gomes e Ty Wigginton a dare qualche soddisfazione al pubblico del Tropicana Field.
AL Central
Nessuno avrebbe scommesso un dollaro sui Detroit Tigers (33-14) al primo posto nella division davanti ai campioni in carica dei Chicago White Sox, ma il risultato del campo per ora è questo e a Detroit, grazie anche al miglior record della MLB, stanno incominciando a crederci veramente. Lo stato di grazia dei lanciatori partenti è il vero segreto di questi Tigers con Kenny Rogers a fare da chioccia a un gruppo di giovani talenti che vanno da Bonderman al rookie Justin Verlander. Anche il lineup sta producendo più del previsto grazie ad un ritrovato Magglio Ordonez capace di esprimersi ai livelli di qualche anno fa.
Il ritmo dei Tigers per ora è impressionante, ma gli addetti ai lavori si attendono una flessione nel giro di qualche settimana ed i Chicago White Sox (31-15) certamente si faranno trovare pronti a riappropriarsi della testa della classifica visto che sono senza dubbio la squadra più forte della division. Jim Thome, già a quota 18 HR, ha la mazza infuocata e lo stesso può dirsi anche per Konerko e Dye che hanno contribuito a fare dei White Sox la squadra con il maggior numero di fuoricampo del campionato. Come lo scorso anno però è il monte di lancio a garantire solidità e continuità di risultati con Buehrle e Contreras, miglior lanciatore della lega con un'ERA di 1.90, già in forma playoff.
I Cleveland Indians (23-23) non sembrano al momento in grado di contrastare la coppia di testa, ma bisogna essere cauti con i ragazzi di Eric Wedge vista la straordinaria rimonta di cui sono stati protagonisti nella stagione scorsa. A parte un maggio sensazionale da parte di C.C. Sabathia iI lanciatori faticano a trovare la condizione migliore anche se sono accreditati di ottime potenzialità , mentre l'attacco, guidato da un caldissimo Travis Hafner, mantiene la tribù in linea di galleggiamento con una notevole capacità di portare punti a casa.
Continuano a deludere oltre ogni previsione i Minnesota Twins (20-26) ormai troppo lontani dalla coppia di testa e già virtualmente fuori dalla corsa ai playoff. I lanciatori partenti, punto di forza della squadra nelle passate stagioni, stanno attraversando un momento di crisi che non accenna a passare ed il solo Johan Santana, che comunque ha incassato ben quattro sconfitte, si sta facendo rispettare sul monte di lancio. Simbolo della crisi dei Twins è il veterano Brad Radke, dall'inizio dell'anno costantemente in balia dei battitori avversari fino a raggiungere un'ERA di 7.44. Il lineup non è particolarmente brillante ma produce più o meno i numeri attesi ad inizio stagione e non si può pretendere che possa sempre rimediare agli errori dei lanciatori.
In una condizione ancora più disperata versano i derelitti Kansas City Royals (10-35) senza dubbio la peggior squadra di tutta la Major League. Hanno una striscia aperta di tredici sconfitte consecutive ed attualmente sono la vera squadra materasso della American League. A guardar bene mancano i presupposti per un pronto riscatto da parte della franchigia del Missouri ora che la stella Zack Greinke è in lista infortunati a tempo indeterminato ed anche i promettenti rilievi Andrew Sisco e Ambiorix Burgos si sono appiattiti nella mediocrità di rendimento dei compagni.
AL West
In una division che doveva essere facile terra di conquista dei Los Angeles Angels of Anaheim a sorpresa troviamo in testa i Texas Rangers (24-23) nonostante un record poco sopra .500. Il numero di vittorie dei texani sarebbe potuto essere nettamente più alto se il bullpen non avesse sprecato ben dodici opportunità di salvezza, cinque delle quali sono state fatali al closer titolare Francisco Cordero che ha così perso il posto a beneficio del giapponese Akinori Otsuka. I nuovi acquisti Millwood e Padilla hanno il merito di aver stabilizzato il rendimento dei partenti, ma è stato l'inatteso contributo dei giovani Kameron Loe e John Koronka a dare profondità e sostanza a una rotation per anni alla ricerca di una sua identità . L'attacco è ancora orfano dei fuori campo di Mark Teixeira, solo 5 HR fino ad ora, ma sta comunque facendo la sua parte con Kevin Mench e Hank Blalock sugli scudi.
Il livello mediocre della division propone al secondo posto gli Oakland Athletics (22-25), una squadra che è ancora alla ricerca del suo miglior baseball, ma che al momento attuale è da considerarsi la favorita per la conquista dell'American League West. Gli infortuni del giovane talento Rich Harden e del veterano Esteban Loaiza hanno rallentato il cammino dei ragazzi di Ken Macha, ma la classe di Barry Zito ed il buon mese di maggio di Dan Haren hanno tenuto gli A's in corsa per i playoff. Nelle ultime partite sembra essersi svegliato anche il veterano Frank Thomas, pericolosissimo slugger capace di cambiare il corso di una stagione con i suoi potenti giri di mazza ed in grado di fornire adeguata protezione nel lineup a Swisher e Chavez.
Anche i Seattle Mariners (22-27), per ora al terzo posto nella division, hanno ancora speranze di post season nonostante una partenza con il freno a mano tirato. In fondo sono solo poche partite dietro Texas e Oakland ed il calendario propone così tanti scontri diretti da stravolgere la classifica attuale. Se poi Felix Hernandez iniziasse a lanciare come sa, ad ovest sarebbero problemi per tutti. Continua a stupire il seconda base venezuelano Jose Lopez capace, a soli ventidue anni, di guidare la squadra sia per numero di fuori campo che per punti battuti a casa, mentre è sempre più deludente Adrian Beltre con solo 2 HR all'attivo ed una media in battuta che si aggira intorno a .200.
Fanalino di coda e vera e propria delusione di questo inizio stagione sono i Los Angeles Angels of Anaheim (19-28) che alla vigilia del torneo erano addirittura considerati tra le favorite per la vittoria finale. La crisi si è concretizzata in quest'ultimo mese con solo sette vittorie in ventidue partite e non sarà facile per la squadra californiana rialzarsi da una tale batosta. In attacco solo Vladimir Guerrero è stato all'altezza della sua fama, mentre sul monte forse si è sentita troppo la mancanza dell'infortunato Bartolo Colon dal momento che Jeff Weaver sta incontrando immense difficoltà di ambientamento ed Ervin Santana è ancora troppo giovane per prendere per mano la squadra.
NL East
Continua il buon momento dei New York Mets (28-18) che guidano con grande autorità la division fin dai primi giorni di aprile. Pedro Martinez continua a lanciare da campione ma è Tom Glavine, tornato ai livelli superlativi di Atlanta, a fare la differenza rispetto alla scorsa stagione. Rimane qualche perplessità circa l'affidabilità degli altri partenti ma la potenza del lineup ha finora compensato ampiamente ogni difficoltà sul monte. Tre nomi su tutti: Carlos Delgado, già 15 HR e un talento cristallino, Carlos Beltran, finalmente a suo agio nella grande mela e David Wright, clutch hitter se ce n'è uno, sono gli uomini del momento, ma l'intero attacco si è dimostrato all'altezza della situazione e non sarà facile per le altre contendenti recuperare lo svantaggio accumulato fino ad oggi.
L'inerzia per adesso non è dalla parte dei Philadelphia Phillies (24-22) che stanno bruscamente rallentando dopo un inizio di maggio letteralmente bruciante con dodici vittorie in tredici partite. Il record è quasi lo stesso di Atlanta, ma i Phillies hanno recentemente incassato sette sconfitte in nove gare e l'ambiente sembra aver accusato il contraccolpo psicologico. Niente comunque è perduto perché il talento non manca sia in attacco che in difesa. Brett Myers sta dominando i battitori avversari mentre Jon Lieber sta crescendo di partita in partita. Le potenzialità offensive sono quasi senza eguali con Ryan Howard, già a quota 15 HR, che batte n° 5 in un lineup in cui viene preceduto da battitori del calibro di Utley, Burrell e Abreu. Attenzione quindi a questi Phillies perché possono rendere la vita difficile a qualunque squadra della lega.
Gli Atlanta Braves (24-23), reduci da un ottimo periodo di forma con sette vittorie nelle ultime dieci gare, stanno facendo ricredere chi li aveva già dati per spacciati dopo un inizio non proprio convincente. Il momento positivo è coinciso con il rientro in squadra di Chipper Jones che, insieme ad Andruw Jones, è il vero e proprio leader di un lineup che sta cominciando a produrre punti con più continuità anche grazie alla rinascita offensiva del giovane talento Jeff Francoeur. Se a questo si aggiunge che Smoltz e Hudson sono tornati a lanciare come sanno, non è da escludere che i Braves possano anche quest'anno rientrare in corsa per aggiudicarsi la division.
Restano mestamente al quarto posto i Washington Nationals (19-29) che sembrano avere poco da chiedere a questa stagione 2006. L'infortunio di John Patterson ha segnato negativamente questo primo periodo dell'anno anche se ha dato la possibilità al rookie Michael O'Connor di mostrare il proprio talento. In attacco sta facendo scintille Alfonso Soriano che ha spedito ben 16 palle al di là delle recinzioni e non sembra aver patito il passaggio da seconda base a esterno. Bene anche il giovane terza base Ryan Zimmerman che ha dimostrato grande presenza sul diamante e buon feeling con la mazza.
I Florida Marlins (14-31) non possono essere competitivi per scelta consapevole della franchigia che ha deciso di rifondare ripartendo da un gruppo di giovani esordienti, ma si stanno comunque difendendo al di là delle più rosee aspettative. Dontrelle Willis sta accusando in maniera particolare questi problemi societari e nelle ultime cinque partenze ha incassato quattro sconfitte con un'ERA di 7.11. Ha invece destato l'interesse degli addetti ai lavori l'esordiente Josh Johnson che ha letteralmente dominato i battitori avversari nelle sue prime quattro partenze della carriera. Tra i giovani battitori il seconda base Dan Uggla si sta distinguendo come ottimo contact hitter dotato anche di una discreta potenza.
NL Central
Dopo un avvio di stagione quasi normale in cui avevano addirittura concesso il primo posto nella division ai Cincinnati Reds, i Saint Louis Cardinals (31-16) hanno dimostrato tutto il loro talento nel mese di maggio riconquistando la leadership in classifica con un margine rassicurante. L'uomo del momento è senza dubbio Albert Pujols capace di realizzare ben 23 HR e 57 RBI in poco più di quaranta partite e pienamente in corsa per battere il record di fuori campo in una sola stagione detenuto da Bonds. Anche i lanciatori sono tra i migliori della lega con Chris Carpenter costantemente sotto i 3.00 di ERA e Mark Mulder sempre efficace con le sue traettorie mancine.
I Cincinnati Reds (27-20) sono ancora secondi ma sono in netta flessione rispetto a qualche settimana fa. L'attacco è sempre garanzia di potenza con battitori come Dunn, Kearns ed ora anche Ken Griffey, appena rientrato dopo un breve viaggio in lista infortunati, ma a volte manca un po' di equilibrio e si sente la mancanza di qualche valida in più. Sta continuando il momento magico di Bronson Arroyo, praticamente perfetto con un'ERA di 2.29, ed anche Aaron Harang si sta dimostrando lanciatore di grande solidità con già due complete game all'attivo.
Dietro ai Reds stanno faticando più del previsto gli Houston Astros (25-23) che a loro volta sono stati protagonisti di un mese di maggio molto contraddittorio con solo nove vittorie e ben quindici sconfitte. Ensberg e Berkman sono caldissimi, ma il resto del lineup stenta a trovare continuità ed alterna prestazioni di grande livello a momenti di assenza totale. Tra i lanciatori Brad Lidge sta attraversando un periodo di crisi molto profondo e sembra aver perso la sua proverbiale spavalderia nei momenti chiave della partita. Roy Oswalt rimane il punto di riferimento della squadra, mentre il giovane Taylor Buchholz si è notevolmente ridimensionato dopo un bruciante avvio di stagione.
Alle spalle di Reds e Astros stanno rinvenendo i Milwaukee Brewers (24-23) che anche senza la stella Ben Sheets, nuovamente in lista infortunati per problemi alla spalla destra, sono in grado di competere nell'affollatissima National League Central. I Brewers sono irresistibili tra le mura amiche del Miller Park dove hanno una media vittoria di .654, ma perdono motivazioni e fiducia in trasferta dove conquistano solo un misero .333. Il mancino Chris Capuano conferma quanto aveva fatto di buono sul monte nella scorsa stagione e sembra addirittura aver acquisito maggior consapevolezza nei propri mezzi tanto da essere a tratti intoccabile. Il panamense Carlos Lee guida l'attacco con 16 HR al suo attivo, ma anche Geoff Jenkins ed il rookie Prince Fielder contribuiscono a fare di Milwaukee una delle squadre più potenti della lega.
Sconsolatamente relegati al penultimo posto della division i Chicago Cubs (18-28), dopo un discreto inizio, assistono passivamente ad una stagione che sta regalando solo delusioni. Con Wood e Prior in lista infortunati, i Cubbies si sono visti costretti a mandare sul monte lanciatori senza alcuna esperienza e non ancora pronti per la Major League. Se a questo si aggiunge che Carlos Zambrano ha impiegato più di un mese a conquistare la sua prima vittoria e Greg Maddux, dopo un aprile da fantascienza, non ha più vinto una gara con un'ERA di 7.81 nel mese di maggio, una posizione di classifica così deficitaria non può sorprendere. Il lineup soffre la mancanza di Derrek Lee, fuori per più di due mesi con una frattura al polso, ed è il peggiore di tutta la lega.
I Pittsburgh Pirates (14-33) chiudono laconicamente la division con un record ampiamente sotto la media .500 che rappresentava il loro obbiettivo dichiarato di inizio stagione. In una crisi che sta colpendo indistintamente tutti i reparti, stanno mostrando segni di ripresa i due giocatori più rappresentativi della squadra ovvero Jason Bay e Zach Duke. Bay ha ritrovato potenza, con 7 HR negli ultimi dieci giorni, mentre Duke sta migliorando il suo contollo e, con un supporto offensivo un po' più consistente, avrebbe potuto ottenere qualche vittoria in più. Il giovane closer Mike Gonzalez ha la stoffa del campione ma non ha ancora avuto modo di dimostrarlo visto che le opportunità di salvezza, a dir poco, scarseggiano. Ai Pirates non resta che guardare al futuro che, con il talento di questi tre ragazzi, non potrà che essere migliore di questo presente.
NL West
La National League West è fino a questo momento la division più forte e combattuta della Major League in quanto tutte e cinque le contendenti possono vantare un record sopra .500.
In testa troviamo a sorpresa gli Arizona Diamondbacks (27-19) protagonisti di un periodo di forma assolutamente insospettabile fino a qualche settimana fa. Guidati da un Brandon Webb in forma Cy Young, con sette vittorie a fronte di nessuna sconfitta ed un'ERA di 2.44, i D-backs hanno inanellato quindici successi in ventuno gare rimontando dal quarto al primo posto nel giro di pochi giorni. Molto bene in queste ultime settimane anche Miguel Batista, ma per quanto riguarda gli altri partenti non sembra possano dare grande affidabilità . Offensivamente il lineup non brilla per potenza ma per adesso è sempre riuscito a produrre quanto basta per portare a casa la vittoria. Chad Tracy è la mazza più calda mentre Luis Gonzalez batte valido con costanza, ma non trova un fuoricampo dal 20 aprile.
Altrettanto sorprendenti sono i Los Angeles Dodgers (27-20) pronosticati dagli addetti ai lavori ad inizio stagione come squadra in ricostruzione e senza velleità di classifica. Al contrario i Dodgers dopo un primo periodo di assestamento, hanno iniziato a macinare risultati fino a raggiungere quasi la testa della division. Il monte di lancio è stato determinante in questo periodo con Lowe, Penny e Tomko veramente superlativi. Molto convincente anche il ritorno del veterano Aaron Sele che completa così una rotation che farà parlare di sé fino a settembre. L'attacco è guidato da Nomar Garciaparra, in grande spolvero con una media in battuta poco sotto .400, e da J.D. Drew che, quando rimane lontano dagli infortuni, è sempre un battitore di grande spessore.
Stanno invece rallentando, dopo un inizio molto promettente, i Colorado Rockies (25-22) che forse non hanno ancora la maturità per essere seri candidati alla post season. Gli esterni Holliday e Hawpe si stanno dimostrando battitori di primo livello, ma i compagni non sembrano alla loro altezza soprattutto con Todd Helton non ancora al meglio dopo qualche guaio fisico. In controtendenza con il rendimento della squadra, nel mese di maggio è esplosa la classe cristallina di Jeff Francis, dominante nelle sue ultime quattro uscite. Nel complesso tutta la rotation ha comunque offerto buone prestazioni, ma è mancato il supporto offensivo e questo, bisogna dire, per i Rockies è una vera novità .
I giocatori dei San Diego Padres (24-23) devono invece essere appassionati di montagne russe visto che la loro stagione è piena di salite rapidissime e di repentine discese. Il mese di maggio era iniziato in maniera esaltante, con tredici vittorie in quattordici gare, per poi crollare inesorabilmente sotto i colpi di sette sconfitte in nove partite. Non è ancora chiaro se i Padres siano l'una o l'altra squadra, ma di certo dovranno acquisire maggiore continuità di risultati se vogliono sperare nei playoff. Tra i lanciatori Jake Peavy ha ritrovato la sua forma migliore nelle ultime gare, mentre il giovane Chris Young sta trovando qualche difficoltà dopo un inizio più che confortante. I problemi però sono tutti in un attacco che fatica a produrre punti e che manca di personalità , nonostante Brian Giles e Khalil Greene si battano come leoni.
Anche i San Francisco Giants (24-23) stanno attraversando una fase interlocutoria della stagione, ma sono ancora la quadra meglio attrezzata per vincere la division. Merita una menzione a parte Barry Bonds che, battendo il suo fuoricampo n° 714 in carriera, ha raggiunto Babe Ruth al secondo posto nella classifica di tutti i tempi. Per il resto, passata la pressante attenzione dei media per il record di Bonds, i Giants dovrebbero ora ritrovare la concentrazione giusta per risalire posti in classifica. Il rientro sul monte di Noah Lowry è destinato a favorire la ripresa della squadra così come un grande Jason Schmidt ormai recuperato ai massimi livelli. Con Moises Alou in lista infortunati tutto il peso dell'attacco è passato sulle spalle del domenicano Pedro Feliz ma Barry Bonds di sicuro ha ancora qualche homer nella mazza"".
Il Podio
1) Detroit Tigers. Sono di sicuro la squadra che ha più impressionato in questa prima parte della stagione ed il miglior record della MLB lo dimostra. Decisamente la più bella novità dell'anno, il gradino più alto del podio è tutto loro.
2) Arizona Diamondbacks. Partiti un po' in sordina senza alcuna velleità di classifica, i ragazzi di Phoenix stanno dimostrando insospettabili doti di solidità e continuità . Forse non sono destinati ai playoff, ma per adesso un posto nel podio se lo meritano.
3) Los Angeles Dodgers. Al pari dei rivali D-backs hanno stravolto la classifica della NL West risultando una delle squadre più calde del momento. Il monte di lancio è tra i migliori della lega e potrebbe fare dei Dodgers una delle più serie candidate al pennant.
Menzioni sparse per Chicago White Sox, Saint Louis Cardinals e New York Mets.
Il Contropodio
1) Los Angeles Angels of Anaheim. Da contender per la conquista del titolo a peggior squadra della disastrata AL West il salto è notevole ed il brusco scivolone sembra aver lasciato il segno. Rimane ancora qualche flebile speranza, ma se il buon giorno si vede dal mattino""..
2) Chicago Cubs. Nonostante i tanti infortuni, i Cubbies ci stanno mettendo del loro per essere, al momento, una delle peggiori squadre della National League. Anche il rientro di stelle di prima grandezza, potrebbe non essere sufficiente per risollevare le sorti di questa pessima stagione.
3) Minnesota Twins. Da anni esempio di solidità e continuità , sembra una squadra ormai arrivata al capolinea senza più grandi stimoli. Si avverte la necessità di un rinnovamento generale.
Menzioni sparse per Baltimore Orioles, Washington Nationals, Pittsburgh Pirates e Kansas City Royals.