Boston sconfitta in 7 partite

Paul Pierce deluso dopo la sconfitta è osservato da una sua giovane tifosa

È stata una dura battaglia, ma non è stata, come si potrebbe pensare, una battaglia all'ultimo secondo per tutte e sette le partite in programma, ma piuttosto partite a senso unico, o quasi, dove a prevalere sono state guerre psicologiche e di nervi, ma come vedremo ci sono stati anche episodi più fisici. Uscita con l'amaro in bocca per Boston, ma non tutto viene per nuocere.

Risultati

Indiana Pacers @ Boston Celtics 82-102
Indiana Pacers @ Boston Celtics 82-79
Boston Celtics @ Indiana Pacers 76-99
Boston Celtics @ Indiana Pacers 110-79
Indiana Pacers @ Boston Celtics 90-85
Boston Celtics @ Indiana Pacers 92-89
Indiana Pacers @ Boston Celtics 97-70

Commento

Era dal 1992 che i Celtics non giocavano una serie così lunga, molte emozioni di segno contrastante, ma alla fine è arrivata una sconfitta.

Quali sono i motivi? Molteplici, ma si possono riassumere in una parola: esperienza. Quella che i Pacers hanno, anche senza Artest, e Boston molto meno, dato che molti giocatori in roster nei Celtics sono al primo o secondo anno NBA e che l'unico sopra i 30 anni è Payton.

Boston era nettamente più forte di Indiana come puro gioco, confermato anche da Carlisle "penso che Boston sia una delle cinque più talentuose squadre della Lega", ma non conta solo quello per la vittoria finale. Che i Celtics fossero più forti era già  chiaro da gara1: distrutti completamente, i Pacers non sono riusciti neanche in gara2 a giocare bene, ma l'esperienza dei Pacers e la bravura di Carlisle gli hanno permesso di stare sempre vicino a Boston.

Secondo noi la partita fondamentale della serie è stata proprio gara2. Dopo che per l'intera partita Miller ha dato sfogo a tutta la sua classe sfuggendo spesso ad Allen, a 5-6 minuti dalla fine Boston aveva un discreto vantaggio e lì doveva affondare il coltello per smantellare le speranze di Indiana di pareggiare la serie, ma non c'è riuscita ed è arrivato il classico "paura di vincere" che attanaglia chi manca proprio di esperienza. Faticamene Indiana ha recuperato e ha vinto: da quel momento la serie era segnata.

Successivamente i Celtics hanno cercato di recuperare e potevano anche farcela dopo aver vinto gara4 ad Indianapolis, ma il segno, a dispetto di quello che si poteva pensare, è rimasto ed i Pacers sono riusciti a far emergere il nervo scoperto. Bastava poco per vincere gara2 ed ora avremmo festeggiato uno strepitoso passaggio al turno successivo di Boston, ma così non è stato e se ne riparlerà  la prossima stagione.

Molti sono i fatti interessanti accaduti durante la serie ma quelli più importanti sono stati sostanzialmente due, ovvero proprio le due espulsioni dei due migliori giocatori della squadra: Pierce e Walker.

Cominciamo con la prima espulsione in ordine di tempo, quella subita da Antoine Walker in gara3. Dopo aver ricevuto un tecnico, Walker era a rischio, ma a 4 minuti e 6 secondi dalla fine della gara O'Neal ha colpito West e Walker è andato in sua difesa. Nel far questo ha spostato l'arbitro Tom Washington per avvicinarsi al giocatore dei Pacers. Purtroppo per lui anche solo toccare un arbitro significa espulsione ed almeno una giornata di squalifica.

"Antoine ha solo difeso un suo giovane compagno di squadra" dice Rivers, ma purtroppo la squalifica è automatica, senza possibilità  di compromessi. A domanda diretta al giocatore, l'unica risposta che i cronisti hanno ricevuto è "prossima domanda, prego".

Dopo la vittoria nella successiva gara4 molti si sono chiesti se Boston giocasse meglio senza Walker, ma dopo le secche smentite di dirigenti, allenatori e giocatori dei Celtics, l'ultima e definitiva parola è arrivata nientemeno che dal miglior giocatore dei Pacers, Jermaine O'Neal: "non iniziare a scrivere queste storie su come sarebbero migliori senza Antoine. Non possono vincere (la serie) senza di lui".

La seconda espulsione è stata di Paul Pierce ed è arrivata alla fine dei tempi regolamentari di gara6, quando a 12,9 secondi Tinsley commette fallo su Pierce per fermare il tempo. In quei casi devi aspettarti un fallo e regolarmente è arrivato, ma quello di Tinsley è stato veramente e gratuitamente troppo duro per lasciar cadere la cosa, e quindi Pierce ha voluto far valere il suo temperamento di vero duro che non soccombe alle angherie degli avversari. Purtroppo per Pierce quello era il suo secondo fallo tecnico ed è arrivata l'espulsione immediata.

Durante la sua uscita dal campo ha voluto far capire al pubblico che nessuno può "metterlo sotto" sventolandogli la sua canotta, attirandosene i fischi. Se in America ti fischiano per due motivi, uno è perché hai giocato male, ma il secondo motivo è perché ti temono, e fino a quel momento Pierce non ha affatto giocato male. Dubito che avrebbero fischiato un Perkins qualunque in quel modo nello stesso frangente.

Una volta tirato i liberi del tecnico, Indiana ha potuto scegliere chi avesse tirato i liberi al posto dello squalificato Pierce, e ha scelto bene perché Perkins li ha sbagliati tutti e due portando le due squadre al supplementare. "Ho detto ai ragazzi ' vincete per Paul ' " riferisce Rivers, e così hanno fatto, i compagni hanno vinto per il suo capitano che ha difeso brillantemente l'onore celtico.

In quest'occasione non poche sono state le critiche a Pierce per il suo gesto, che poteva costare la vittoria, ma è anche utile capire che se non rischi non vincerai mai nulla, ed il rischio da correre è quello di responsabilizzare tutta la squadra, far vedere con l'esempio e non solo a parole come ci si fa rispettare in campo e cementare l'affiatamento tra i membri della squadra. Non temete che questo gesto, difficilmente capibile da un'analisi superficiale, porterà  benefici ben oltre questa stagione ormai terminata. L'allenatore Doc Rivers finisce con un "abbiamo giocato con molto cuore e sono veramente orgoglioso di questa squadra". Senza il coraggioso gesto di Pierce, Rivers non avrebbe mai potuto dire queste parole.

In sala stampa Pierce si è presentato con una fasciatura alla mascella e ha detto, riguardo alla roteazione della canotta, "stavo cercando di chiamare a raccolta le truppe perché eravamo in un territorio ostile". Chi è stato coinvolto senza aver fatto nulla è stato il povero Perkins, che è stato costretto a tirare due liberi in un ambiente incandescente "ero nervoso come se fossimo stati all'inferno, non ho mai avuto una pressione come questa". Quella serata per lui è stata più importante come esperienza di un'intera stagione giocata con meno di 10 minuti a partita. Il general manager Danny Ainge non cade in una dichiarazione facile di critica superficiale, ma dimostra ancora una volta la sua intelligenza nel dichiarare che "(Pierce) vuole vincere ed è un grande giocatore".

Che Al Jefferson abbia giocato molto meglio delle aspettative medie degli osservatori è fuori di dubbio, ma che Indiana creasse per lui delle trappole difensive non se lo aspettava il giocatore, il quale, data la sua pochissima esperienza di NBA, non è riuscito a giocare come sapeva, segno che poteva giocare anche meglio. "Mi mandavano dei giocatori ogni volta che toccavo la palla, sentivo che la mia difesa ed i miei rimbalzi erano OK, ma in attacco cercavano di bloccarmi ogni volta". Non osiamo pensare quante cose buone potrà  fare quando imparerà  a gestire anche questo aspetto.

Al nella serie di play-off ha aumentato quasi tutti i suoi numeri e ha anche segnato la sua prima doppia doppia nei play-off, con un'eccellente 11 punti e ben 14 rimbalzi in gara6, di cui 8 offensivi. Da segnalare che questi 8 rimbalzi offensivi sono il massimo di questi play-off di tutte le serie. Se pensiamo che neanche un Duncan, un Wallace od uno Shaq non sono riusciti finora a prenderne così tanti, si capisce l'importanza di questo dato.

Mark Blount ha visto un minutaggio progressivamente in calo. "Non sono preoccupato" riferisce il giocatore "so che tipo di giocatore sono e non presto attenzione alle critiche". Purtroppo per lui i suoi limiti sono evidenti: non crea, ma si limita a finalizzare ed un finalizzatore non serviva molto in questa serie. Per questo motivo gli è passato davanti non solo Jefferson, per il quale era solo questione di tempo, ma anche Perkins. Rivers ha giustificato questo scarso utilizzo nella difficoltà  di Blount di difendere su O'Neal, ma è anche vero che se vuole giocare di più, Blount deve aggiungere qualcosa al suo bagaglio tecnico.

Che dire di Kendrick Perkins e Justin Reed? Hanno giocato solo pochi sprazzi di partita quindi non sono giudicabili, ma hanno avuto la sfortunata idea di entrare anche loro nelle cronache, però dalla porta sbagliata: sono stati espulsi entrambi a 26,3 secondi dalla fine di gara7 per condotta antisportiva.

Infortuni

Nessun infortunio di grave entità , solo qualche problema per Gary Payton, con dolori all'anca ed i soliti problemi alla schiena, che ha saltato un allenamento. Leggera slogatura alla caviglia destra invece per Al Jefferson, ma nessuno dei due ha dovuto saltare una gara.

Curiosità 

Numerosissime le curiosità , eccone alcune:

Sono arrivate le nomine dei migliori rookies e Al Jefferson è entrato nel secondo quintetto, proprio al decimo posto. Il giocatore biancoverde è il primo a ricevere questo riconoscimento dal 1999 quando un certo Paul Pierce è stato incluso nel primo quintetto. "Lo merita, penso che sia l'inizio di qualcosa (di buono) per Al e la nostra squadra" ha detto Rivers.

Delusione per Ricky Davis quando la saputo che non gli è stato assegnato il trofeo di sesto uomo dell'anno. Ha ricevuto soltanto 155 punti con 17 indicazione di primo posto; per fare un paragone in vincitore Gordon ha ricevuto 513 punti e 88 indicazioni di primo posto.

Qualche curiosità  sulla gara 7: era la prima giocata da quando il vecchio e glorioso Garden è stato smantellato, la prima gara7 dal lontano 1992 contro Cleveland e la prima gara7 in casa dal lontano 1988.

Gli Indiana Pacers non sono mai riusciti a vincere una gara dopo che hanno perso la prima. Erano 0-13 prima di questa serie di play-off. Ora sono 1-13.

In gara7 sono stati comminati ben 7 tecnici: 1 solo ai Pacers e ben 6 ai Celtics (Davis, Perkins, Reed, Pierce, Walker e West).

Gara2 è stata vista con un rating americano di 5.8, il più alto di tutta la stagione per i Celtics.

La sconfitta di Indiana di gara4 di 31 punti da parte di Boston è stata la loro peggior sconfitta della storia dei play-off.

Boston ha terminato al diciottesimo posto in regular season assieme ad altre due squadre. Per decidere l'ordine di scelta al draft si è proceduto ad un'estrazione e Boston è riuscita a vincerla, quindi sceglierà  proprio alla diciottesima posizione. Il draft è previsto il prossimo 28 giugno.

Lo scorso weekend Chris Wallace, general manager con funzioni di scouting, è stato a Mosca per visionare giovani europei da eventualmente chiamare al prossimo draft. Si vocifera che i nomi in agenda siamo Arvydas Macijauskas, Luis Scola e Tiago Splitter.

Conclusioni

La sconfitta è stata bruciante soprattutto per come si è conclusa, ma tutta la serie è stata unanimemente considerata atipica. Di contro ha insegnato molto ai giocatori che hanno avuto l'occasione di imparare molto e la possibilità  di crescere in fretta.

Se è vero il detto che "l'esperienza passa dalle sconfitte", di esperienza ne è stata fatta tantissima e lo potremo vedere già  dalla prossima stagione, che potrà  essere ricca di soddisfazioni.

Fra un paio di settimane, come ogni anno, verrà  pubblicato un report con un bilancio sull'intera stagione e le prospettive per il futuro.

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