La frustrazione del “Bigliettone”
Tempi duri nel Minnesota. A inizio stagione erano tra i favoriti della Western Conference. E come dar torto ai loro creditori?
Con Cassel contro i Lakers l'anno scorso la storia della post season sarebbe potuta essere diversa. Ma oggi Kevin Garnett e compagni sono in poltrona a guardare la post season dai loro schermi al plasma. Cosa è successo dunque?
Questa stagione l'abbiamo avuta tutti sotto gli occhi, inutile andare a rinvangare i problemi con Spree e Sam I Am. Opinione personale è che se Toronto non avesse regalato Vince Carter ai Nets, probabilmente tutto sarebbe stato diverso.
Ora saremmo qui a guardare i Wolves impegnati in una durissima battaglia nei play off. Il record non sarebbe stato così esaltante da permettere un primo turno agevolissimo, ma The Revolution sarebbe in campo in questo momento. E al suo fianco ci sarebbe Jason Kidd.
E sì, se Carter non fosse finito nel New Jersey, Kidd, altro giocatore in cerca di un cast di supporto degno di nome si sarebbe impuntato per essere ceduto. State sicuri che un cast con il numero 21 in prima linea non sarebbe stato poi così malaccio.
Sono convinto che ci siano anche andati molto vicini ad una trade che coinvolgesse il buon Giasone da un parte e Cassel più pacco regalo dall'altra (non il solo Sam I Am naturalmente). Soprattutto grazie alla moda che si sta diffondendo in questi tempi di svendere le stelle.
E proprio grazie a questo trend Giasone si è convinto a rimanere ai Nets, ingolosito dalla possibilità di affiancare alla sua Aston Martin (Richard Jefferson), una Ferrari (Vince Carter).
I tifosi dei Wolves sarebbero stati ben volentieri allietati da questo asse 1- 4 Kidd - Garnett, a chi non sarebbe piaciuto? Ma purtroppo non se ne è fatto nulla, i Nets sono andati a play off e i Wolves no. Ma questa è tutta un'altra storia.
E Garnett è rimasto a piedi. Ora, concedetemi di passare all'analisi della situazione del 21. Questo ragazzo ogni sera va vicino ai 25 + 13 + 6 + 3. E' ancora l'MVP regnante. Di sicuro merita qualcosa in più dalla sua squadra e dalla sua dirigenza. Aveva la fortuna di giocare per uno dei coach più preparati della lega, tale Flip Saunders. Ma Saunders non c'è più.
Detto dei casi di Spree e Cassel, quali basi per il futuro? Cosa lega ancora il destino di Big Ticket a quello della franchigia del Minnesota?
E' sicuramente lecito un certo senso di frustrazione da parte della star della squadra, ma qualcuno potrà obiettare che per i soldi che prende può farsi piacere anche la steppa nel periodo tardo primaverile. E no.
Qui credo che possa intervenire qualcos'altro. D'altronde Shaq è stato ceduto, T – Mac è stato ceduto. E questo per citare solo gli ultimi casi lampanti. Credo dunque che non sia fuori dal mondo pensare ad una cessione di Garnett.
Credo sia possibile che possa chiedere di essere ceduto. Ora, a questo punto intervengono milioni di teorie. C'è chi lo vuole in California al fianco di Kobe, chi a New York in uno dei mercati più importanti d'America (di nuovo con Marbury? Mah") e poi c'è la teoria della nostalgia di casa.
Il ragazzo prodotto della Ferragut Accademy potrebbe infatti avere stimoli a sufficienza per tornare nella Chicago Area. I Bulls sono una squadra in forte crescita. Chicago, da metropoli qual è, può offrire un mercato adeguato alle "esigenze contrattuali" del ragazzo. Aggiungiamo a tutto questo il trend sopra citato, che vede le superstar cedute in cambio di un pugno di mosche. Inizia ad intravedersi un qualcosa di piuttosto interessante.
Si da il caso che Chicago per riportare il figliol prodigo a casa avrebbe anche degli argomenti interessanti per convincere la franchigia del Minnesota. Se poi si potesse far leva sulla volontà del giocatore di tornare a casa, il gioco sarebbe fatto. Non è quindi fuori luogo pensare che un pacchetto formato da Antonio Davis, uno tra Tyson Chandler e Eddy Curry (naturalmente rifirmati) e uno dei rookies sensazione di quest'anno possa addolcire l'amaro nel palato di McHale.
Andando in là con la fantasia nel possibile asse Hinrich - Garnett ci rivedo molto di un duo che impazzava nello Utah qualche annetto fa, anche lì un bianco e un nero, ma lasciamo perdere le divagazioni. La mia teoria è che non è impossibile credere che le strade dei Wolves e del 21 si possano a questo punto dividere.
In ogni caso nel Minnesota si dovrà ricostruire, perché questa è stata una stagione disastrosa. Non è ancora dato sapere cosa abbia intenzione di fare McHale, ma quest'estate avrà in ogni caso parecchio da fare.
Magari riporterà Saunders sul pino dei Wolves o centrerà il colpaccio Phil Jackson, potrà rimotivare Spree e Cassel a dovere o prendere per davvero Jason Kidd. Di sicuro dovrà ascoltare la sua superstella e sperare che abbia ancora voglia di correre su e giù per i campi della steppa.