Ben Gordon, pluripremiato dal Forum Tecnico di Play.it !
Awards NBA: il classico appuntamento primaverile coi premi ai migliori giocatori della stagione.
Il periodo, a dire il vero, non è dei più propizi per le celebrazioni: 16 squadre sono attualmente impegnate nei Playoffs, l'attualità regna incontrastata, e i vincitori dei vari premi sono o distratti dalla partita decisiva della sera, o distratti dalla vacanza obbligatoria causa esclusione dalla post season.
Anche la NBA, in ogni caso, ci mette del suo: gli Awards si sa quali sono, ma non si sa quando verranno proclamati. Invece di fissare date precise, si lascia il dubbio e poi, un bel mattino, vi trovate nel vostro sito di fiducia la notizia dell'assegnazione del premio.
Eh no, cara Lega, quest'anno su Play.it gli Awards NBA li diamo noi!
Defensive Player of the Year
Leo: T. Prince senza dubbio, dopo aver fermato Kobe nella finale della scorsa stagione ha preso ulteriormente coscienza dei propri mezzi, quando i Pistons hanno bisogno di stringere in difesa, con lui gli altri di solito giocano in 4, inoltre sta facendo enormi progressi in attacca.
Kicco: Mi fa impazzire Prince di Detroit. Non ho sottomano cifre della sua produzione difensiva ma, in assenza di Artest, e' uno che ti puo' fare male anche senza fare canestro.
Marco JM: All'inizio dell'anno avrei detto senza pensarci neppure Kirilenko e
per come è andata la stagione, fra infortuni, la rissa di Detroit che ha tolto di mezzo Artest e lo stile di gioco proposto da tante squadre, io resto con AK 47. Da notare però che anche Ben Wallace, il solito Bruce Bowen e perché no Allen Iverson e Andres Nocioni si sono fatti sotto.
Edoardo: Tayshaun Prince è il miglior difensore della Nba. Non c'è Bowen che tenga fra gli esterni. Artest non ha praticamente giocato, Garnett da metà stagione ha "scioperato" e persino Ben Wallace ha mostrato un po' di sindrome da "anello al dito". Non c'è discussione.
Robe: Tayshawn Prince: è l'unico capace di mettere davvero in difficoltà anche gente come Bryant e T-Mac. Bowen? Quando Kobe voleva, gliene faceva 40 lo stesso. Con quelle braccia e quella velocità Prince cambia una difesa
Brick: T. Prince: difende su chiunque dalle guardie piccole e veloci, alla Tony Parker, alle ali, passando per Kobe Bryant, Lebone James e T-Mac; difende sempre l'uomo più pericoloso degli avversari ed è in grado di cambiare su qualsiasi situazione che l'attacco presenti, sempre concentrato e pronto, con le braccia telescopiche arriva ovunque. Spot per la candidatura la stoppata fatta su Reggie Miller per decidere la serie con Indiana ai PO la scorsa stagione.
Antonio: Tayshaun Prince.Essere ala piccola,avere due liane al posto di due braccia abbinate a una grande velocità lo rendono un cliente scomodissimo per chiunque.Per informazioni chiedere a LeBrone, Kobe e T-Mac…
Stefano: Tra i papabili scelgo Tayshaun Prince, giocatore dotato di una versalitità fuori dal comune che gli permette di rendere la vita difficile a tutti gli esterni (da T-Mac, ad Iverson passando per Kobe e LeBron) grazie al suo fisico smilzo ma atletico e alle sue braccia da pterodattilo.
And the winner is" Tayshaun Prince, un plebiscito!
Most Valuable Player
Leo: Shaquille O'Neal. Quest'anno non c'è un MVP netto, ma 3-4 candidati, tra cui Nash, Wade e LeBron che però essendo fuori dai playoff non è in corsa per il premio. Darlo a Wade con tutto il rispetto è eccessivo, dunque gara a 2 tra Nash e Shaq. La mia preferenza va a Shaq, un MVP che va oltre le statistiche, l'impatto che ha avuto sul gruppo di Miami è qualcosa di fuori dagli schemi canonici.
Kicco: Shaq, di un'incollatura su Nash. Due giocatori che hanno rivoltato le squadre in cui sono arrivati, portandole al vertice delle rispettive conferences. Vado con Shaq perche' lui, se ne ha voglia, e' devastante sui due lati, mentre il canadese da' il suo meglio con la palla in mano.
Marco JM: Anche in questa categoria si è sentita l'atmosfera particolare di quest'annata. A metà stagione il cuore avrebbe detto Kobe Bryant, ad oggi dovendo scegliere, io voto per Steve Nash. Ha cambiato squadra e in tanti lo davano in fase calante, invece ha razionalizzato il suo gioco, ha migliorato enormemente le statistiche dei suoi compagni e ha pesato come un macigno sul bilancio di 62 - 20 dei Suns. Più di 11 assist per gara non si vedevano dai tempi di Magic.
Edoardo: Shaquille O'Neal. Perché la sua sola presenza rende Damon Jones il miglior tiratore da tre della lega. Perché su nessun altro giocatore si mettono programmaticamente due difensori, come ha fatto Phoenix, lasciando solo Haslem.
Robe: Steve Nash: miglior record Nba e un incredibile miglioramento dall'anno scorso proprio con il suo arrivo. Il rendimento dei Suns (uno a caso? Stoudamire) è dovuto gran parte a lui e ai ritmi che impone. Incredibile capacità di condizionare una partita, anche se non difende nemmeno per
sbaglio…
Brick: Steve Nash, per come ha saputo dare energia in un sistema di gioco assolutamente impegnativo come quello dei Suns, e lo ha fatto per tutta la stagione, con lui in campo i Suns sembrano una squadra degli anni '80 con tutte le partite giocate sopra i 110 punti segnati. Ritmo insostenibile per l'NBA moderna. Quando è stato fuori per infortunio si è visto quanto sia decisivo per portare avanti ili progetto di D'Antoni.
Antonio: Steve Nash.Credo che attualmente in NBA non ci sia un giocatore che grazie alla sua presenza o meno modifichi le prestazioni della sua squadra come lui e se ne è avuta la prova quando è mancato per un mese e la macchina perfetta di Phoenix si è inceppata.Miami senza Shaq,l'altro grande candidato,non ha mostrato tali imbarazzi senza il suo leader.
Stefano: Steve Nash senza ombra di dubbio. Ha pilotato i Suns verso risultati francamente impensabili ad inizio stagione. Ha giocato una pallacanestro stellare riuscendo a innalzare immensamente il rendimento di tutti i compagni e mostrando doti di leadership francamente inaspettate
And the winner is" Steve Nash, a Dallas più guardano Terry in regia e più si mordono le mani!
Most Improved Player
Leo: Dwayne Wade : sembra paradossale, ma a prescindere dai numeri Wade ha fatto un salto di qualità inaspettato, anche per lui che era già stato decisivo negli scorsi playoff. poi l'arrivo dell'MDE gli ha dato una consapevolezza nei suoi mezzi ed una sicurezza che lo hanno trasformato in un giocatore da primo-secondo quintetto.
Kicco: LeBron, e la cosa mi spaventa alquanto. Gli manca ancora l'interesse sulla fase difensiva, e la sua crescita non credo sia stata aiutata da decisioni dirigenziali scellerate, che gli hanno tolto i playoff. Ma passare dal rookie migliore degli ultimi 20 anni a quello che e' lui oggi e' davvero inquietante per gli sviluppi futuri
Marco JM: Non ci sono discussioni. Questo premio è di Grant Hill. Anche se ha finito l'annata ai box, il vederlo giocare per mesi è stato un vero sollievo. In più ha avuto l'intelligenza di adattare il suo gioco alla sua nuova condizione fisica, cosa non da poco.Dietro a lui metterei Zo Mourning versione Miami, però anche il Vince Carter visto a New Jersey è qualche cosa di diverso dallo zombie che tirava a campare in Canada.
Edoardo: In teoria Damon Jones, reduce dai 30 in gara1 contro i Nets. Ma c'è la "magagna". Può sembrare una forzatura ma, per quel che s'è visto in stagione regolare, tra quelli che partivano molto forti, Dirk Nowitzki ha fatto un ulteriore salto di qualità .
Robe: Bobby Simmons dei Clippers: quasi sconosciuto è venuto fuori bene, mostrando un tiro e doti offensive insospettabili
Brick: Decisione difficile, credo che un candidato possa essere Larry Hughes, talento fisico e tecnico davvero incredibile che non aveva mai trovato continuità di rendimetno fino a questa stagione dove in coabitazione con Gilberto ha guidato gli Wizards ai PO, segnado 22 punti a partita.
Antonio: Bobby Simmons.Sembrava dover vivere la solita stagione anonima e invece si è trasformata nella stagione della svolta per la sua carriera.Apporto costante e sostanzioso e minutaggio finalmente elevato lo hanno reso un tassello fondamentale della buona stagione dei Clippers
Stefano: Premio Bobby Simmons dei Clippers capace di emergere a livelli notevoli mostrando di essere un ala piccola con i controfiocchi che abbina un talento offensivo indubbio ad un fisico ben strutturato. Essendo free agent un Clips ancora per poco…!
And the winner is" Bobby Simmons, finalmente un premio anche per i Clippers!
Sixth Man Award
Leo: Ricky Davis: forse il premio lo meriterebbe di più Ben Gordon, ma visto che sarà rookie dell'anno non credo che l'NBA gli riconosca il doppio premio. Davis è stato un giocatore di un impatto devastante, ha dato solidità ad una squadra giovane e gestito tantissimi finali in maniera impeccabile soprattutto quando Pierce nella prima parte di stagione faticava molto.
Kicco: Ricky Davis e Gordon alla pari. Sono i classici uomini che si alzano dalla panca per mera scelta tecnica, e che generalmente chiudono anche le gare. Gordon e' fondamentalmente l'uomo con punti nelle mani che ti apre la scatola. Davis, se il cervello non gli va in corto, puo' anche difendere e bene sui 2-3 avversari, togliendo a Pierce queste fastidiose incombenze. Vado con il primo un po' per cuore e un po' perche' Gordon non restera' a mani vuote nei miei Awards…..
Marco JM: Il mio voto in questa categoria va assolutamente a Brent Barry. L'ex capitano di Seattle ha avuto l'umiltà di reinventarsi negli Spurs (meno punti, meno minuti, più fatiche e responsabilità ) e credo che ad oggi questa sia una delle scommesse vinte da coach Popovich. Se poi arriverà l'anello sarà una consacrazione in più, ma già adesso la stagione di Barry è da applausi.
Edoardo: Ben Gordon, la vera sorpresa della squadra più sorprendente della lega. Se Vinny Johnson era "the microwave", Gordon è "4th quarter microwave".
Robe: Ben Gordon: unico caso in cui il miglior attaccante (e giocatore più decisivo) di una ssquadra esca dalla panca.
Brick: Se non si premia Ben Gordon, perchè da rookie entrando dalla panchina è spesso stato decisivo per i Bulls, l'altro candidato è Ricky Davis che ha giocato una grande stagione sempre in controllo, sempre al servizio della squadra, dando il suo contributo sia in attacco sia in difesa, esaltando le sue prestazioni grazie ai suoi incredibili mezzi fisici.
Antonio: Ben Gordon.Come gira lui le partite in NBA non c'è nessuno.Entra dalla panca e in pochi minuti mette caterve di punti che scavano spesso solchi incolmabili.È anche un eccellente tiratore da ultimo tiro.
Stefano: Ben Gordon degli IncrediBulls. Giocatore dal ruolo indefinito ma dal talento cristallino e con il vizietto di essere decisivo quando il gioco si fa duro (nell' ultimo quarto) dove spesso e volentieri emerge rispetto ai compagni.
And the winner is" Ben Gordon, il segreto della super stagione di Chicago!
Coach of the Year
Leo: George Karl : non so se l'NBA assegnerà il premio ad un allenatore subentrato a stagione in corso, però è fuori discussione che il coach di maggior impatto è lui. I Nuggets prima del suo arrivo erano allo sbando, in pochissimi giorni li ha trasformati in una contender, solo che a quel punto il record era compromesso.
Kicco: D'Antoni. Il suo record parla da solo. C'e' sicuramente gente che ha lavorato bene (Karl a Denver ha due mesi clamorosi, Eddie Jordan e Skiles molto bravi), ma i numeri sono dalla parte di Mike.
Marco JM: Se seguiamo la logica, questa scelta è semplice. Quale squadra ha il miglior record della lega? Quale franchigia ha espresso il miglior gioco? Se la risposta a queste due domande è: Phoenix Suns, allora credo che l'artefice di questa rinascita agonistica debba essere premiato. Mike D'Antoni ha assemblato alla grande il suo quintetto, ma non solo. Ha anche dato un'impronta di gioco netta, cambiando strategia rispetto al resto della lega e riproponendo qualche cosa di molto vicino allo Showtime.
Edoardo: Mike D'Antoni ha inventato una stagione da 60 vittorie prendendo di peso il "playbook" della sua Philips Milano. Nash ha fatto il Djordjevic, Stoudamire l'Antonio Davis e Marion il Pittis. Al di là dei successi ha creato un gioco perfetto per esporre le debolezze della stagione regolare Nba. Avesse fatto qualche partita in più George Karl per come ha rivoltato la frittata.
Robe: Nate McMillan: considerando il personale a disposizione (2 star e poi poco),ha tirato fuori una squadra solida che va bene anche nei playoffs, modellando il sistema per sfruttare al meglio i giocatori a disposizione
Brick: Mike D'Antoni, per simpatia, e qui è la parte facile, per come ha introdotto un sistema di gioco diverso da quello di tutte le altre 29 squadre NBA; ha convito i suoi giocatori che si poteva vincere giocando così e ci è risucito, giocando davvero un basket veloce, entusiasmente e sempre sopra il ferro.
Antonio: Vado contro la corrente che vuole D'Antoni e dico Eddie Jordan. È riuscito ad assemblare una squadra divertente riuscendo a far mettere da parte gli egoismi a gente come Arenas e Hughes per il bene della squadra. Riuscisse anche a far difendere di più i suoi Wiz…
Stefano: Probabilmente vincerà D'Antoni ma il mio voto va a Nate McMillan capace con un roster giovane, inesperto e con diversi giocatori in scadenza di contratto di raggiungere risultati sbalorditivi mettendo in mostra una pallacanestro divertente e redditizia.
And the winner is" Mike D'Antoni, un pezzetto di Italia nella NBA!
Rookie of the Year
Leo: Ben Gordon : senza discussione, giocatore di un impatto devastante, esce dalla panchina ed inizia a segnare come uno che è stato in campo fino ad allora. eccellente giocatore in uscita dal blocchi, destinato senz'altro a progredire molto ancora, la sorpresa è ancora maggiore perchè in molti lo davano in uno di queglie sterni a mezzo tra le posizioni di play e guardia che spesso faticano molto a rimanere a galla nella lega.
Kicco: Gordon. Talento e fiducia nei propri mezzi. Inoltre, e questo gli da vantaggio sul pur bravo Okafor, fa la differenza in una squadra forte.
Marco JM: Dopo la nidiata favolosa dello scorso anno, in questo 2004/05 in pochi si aspettavano la bella stagione vissuta dai rookie. Alla fine secondo me il migliore è stato Emeka Okafor, che nonostante una schiena ancora non all'altezza ha contribuito a fare di Charlotte una squadra e non una barzelletta. Dietro di lui benissimo Ben Gordon e Luol Deng, artefici della grande stagione di Chicago, ma anche Nocioni, Dwight Howard e Krstic sono da menzione.
Edoardo: Per qualche mese Dwight Howard ha lanciato flash di grandezza in una squadra in cui, caso strano, con Francis e Mobley nessuno lo considerava. Da gennaio in poi è diventato un "no-brainer": Ben Gordon. Interessante Andre Iguodala.
Robe: Ben Gordon: decisivo in una squadra che (probabilmente) andrà in semifinale di conference. Okafor? Buone cifre in una squadra da Development League
Brick: Ben Gordon, che ha messo in piedi statistiche numericamente rilevanti e lo ha fatto in un a squadra vincente, riportata ai PO dopo diverse stagioni in cui i Bulls sono stati la barzelletta della NBA. Inoltre è sempre stato il go-to-guy di Chicago nelle partite punto a punto dando il meglio di se nei quarti periodi quando la partita si decideva. Oltre ai numeri personalità e attitudine vincente.
Antonio: Ancora Ben Gordon!
Stefano: Nonostante un finale di stagione un pò sottotono voto Emeka Okafor ala – pivot dei Bobcats che per lunghi periodi della stagione ha viaggiato a quasi 20 e 10 di media, mostrando di essere un difensore di notevole spessore e un attaccante tutt'altro che malvagio.
And the winner is" Ben Gordon, secondo premio per lui!