Wade se la ride, Miami spazza via New Jersey…
E' finita, quattro partite e via, gli Heat hanno completato il primo sweep in quattro gare nella storia della franchigia mandando in vacanza i New Jersey Nets, che, nel corso di tutta la serie, sono sembrati molto più innocui di quanto si poteva prevedere.
Gara 4, per Miami, non è comunque stata facile in quanto i padroni di casa hanno lottato per non chiudere la serie senza una vittoria, tanto che all'intervallo, era New Jersey ad essere avanti, seppure di una sola lunghezza (48-47), sfruttando le difficoltà di Shaq che, fino a quel momento, era ancora a secco di punti (0/5) e aveva già commesso tre falli (due in attacco).
Il break decisivo è poi arrivato alla metà del terzo periodo, quando gli Heat erano ancora sotto (60-57) ed hanno piazzato un parziale di 21-10 che ha permesso loro di prendere il comando della gara dopo tre quarti (78-70).
Nell'ultimo periodo i Nets hanno tentato di riaprire il match, arrivando anche a -3, ma gli Heat non si sono fatti trovare impreparati ed hanno definitivamente tolto ogni speranza agli avversari nei minuti finali della gara, che si è conclusa con la vittoria di Miami per 110-97.
E dire che nel New Jersey credevano veramente nella possibilità di vincere almeno una partita, come dimostrato anche dal doppio tutto esaurito che i Nets hanno registrato nelle due gare all'American Airlines Arena che generalmente non trabocca di tifosi ed entusiasmo (due soli esauriti in tutta la stagione); gli Heat, però, erano semplicemente troppo forti.
A fine gara, non si può non notare come, in una serie nella quale O'Neal ha avuto dei problemi fisici, Dwyane Wade è stato capace di salire di livello giocando una serie veramente incredibile come dimostra il fatto che ha segnato 26.3 punti con 8.8 assist, 6.3 rimbalzi, 1.8 palle recuperate e 1 stoppata in 42.5 minuti di utilizzo tirando con il 50% dal campo. Questi numeri sono tanto più impressionanti se si pensa che, nella storia della NBA, solo sei giocatori (e che giocatori, Oscar Robertson, Bob Cousy, Wilt Chamberlain, Larry Bird, Magic Johnson e Michael Jordan) sono riusciti ad avere una media di ventisei punti, otto rimbalzi e sei assist tirando con una percentuale del cinquanta per cento.
Wade è ormai, per chi non se ne fosse accorto, una delle stelle della lega ed anche in Gara 4 lo ha dimostrato, segnando 34 punti (career high nei playoffs) con 14/21 dal campo e riuscendo a dare a Shaq un aiuto per il suo primo tempo difficile, anche se poi il centro si è pienamente riscattato nella seconda metà di gara, durante la quale ha segnato ben 17 punti. Importante e parte di una scena curiosa, è stata l'unica bomba di Wade nella partita, realizzata nelle ultimissime fasi della gara allo scadere dei 24'': in questa occasione Wade si è voltato verso Jay-Z, co-proprietario dei Nets, e gli ha urlato: "Ecco come si chiude una partita".
Il primo tifoso di Wade, definito da Lawrence Frank una versione più grande di Allen Iverson, è ovviamente Shaq, che coglie l'occasione anche per mandare dei messaggi ad alcuni suoi ex compagni: "Sono veramente impressionato per quello che ha fatto, è un grande giocatore e un grande ragazzo. Sta facendo un ottimo lavoro, alzando il suo livello di gioco per i playoffs. E' il miglior alunno al secondo anno che abbia mai avuto, e ne ho avuti molti". Dal suo canto Wade non si scompone: "I miei compagni dipendono molto di più da me che l'anno scorso. So di essere giovane per i playoffs, ma so ancora di più quello che devo fare se voglio diventare un grande giocatore e se voglio che i miei compagni mi vedano come un grande giocatore".
Anche Shaq ha avuto una gara interessante e ben riassunta da Van Gundy: "Nel primo tempo sembrava me in post basso, nel secondo tempo sembrava Shaq". E' chiaro che il centro degli Heat non era al massimo ma, nel secondo tempo della gara, è sembrato in netta ripresa dando un segnale importane ai suoi compagni e ai futuri avversari dei suoi Heat.
La serie degli Heat, in definitiva, è però stata vinta anche, se non soprattutto, dalle seconde linee, che hanno dato un contributo fondamentale riuscendo a sopperire alla mancanza del solito Shaq e allo stesso tempo a supportare Wade che, ovviamente, non poteva fare tutto da solo. Anche in Gara 4 gli Heat hanno avuto ben quattro giocatori in doppia cifra oltre a Wade e Shaq, vale a dire, Damon ed Eddie Jones, Alonzo Mourning e Keyon Dooling, senza scordarsi del contributo fondamentale che ha dato anche Udonis Haslem.
Ciò che dunque deve più spaventare i futuri avversari degli Heat è l'impressionante numero di armi a loro disposizione, all'interno delle quali, nell'ultima gara, si è messo in risalto Eddie Jones che, oltre ad aver marcato egregiamente Carter per tutta la serie, ha anche segnato 21 punti (5/7 da tre) meritandosi gli elogi da parte del suo allenatore: "E' difficile dire che era imprevisto perché molti ne avevano parlato prima della serie, ma Eddie è stato fantastico su due lati del campo, ha tenuto Carter sotto il 40% dal campo ed è anche stato importante in attacco, segnando 20 e 21 punti nelle ultime due partite. E' difficile per me scegliere un MVP della serie, ma lui potrebbe esserlo".
Se ci spostiamo in casa Nets, è chiaro che l'eliminazione in quattro gare subita da Miami non fa piacere, ma a mio avviso bisogna cercare di vedere le cose in modo positivo e, per considerare il bicchiere mezzo pieno la squadra di Lawrence Frank (ribattezzato dal solito Shaq "Laura" perché si lamenta troppo) non può non prendere in considerazione la straordinaria rimonta che, grazie alla conquista di quindici delle ultime diciannove gare giocate per chiudere la regular season, ha permesso a New Jersey di ottenere un inaspettato approdo ai playoffs proprio nell'ultimissima gara della stagione.
Questa versione dei Nets era evidentemente più debole degli Heat, come dimostra il fatto che, delle sette partite giocate in stagione contro la squadra di Van Gundy, i Nets non ne abbiano vinta nemmeno una. Non bisogna dunque fare drammi anche se la squadra, che aveva conquistato la Finale NBA per due anni consecutivi (2002/03) non è ovviamente soddisfatta dell'obiettivo raggiunto che segue l'eliminazione al secondo turno subita lo scorso anno. Come dice Jason Kidd nel dopo partita (25 punti con 9/19 in gara quattro): "Voglio tornare a competere per vincere quel trofeo".
La determinazione di Kidd è importante, insieme alle sue prestazioni di fine regular season che fanno ben sperare la dirigenza dei Nets per il futuro. In più, New Jersey avrà Vince Carter, che in questa serie è stato molto discontinuo al tiro, dalla prima gara e potrà contare anche su Jefferson che, in gara quattro, si è rimpossessato del posto in quintetto ed ha dimostrato di essere pienamente recuperato dall'infortunio.
Oltre ai loro Big Three i Nets possono essere estremamente soddisfatti anche delle prove di Nenad Krstic che, anche se contro uno Shaq debilitato, ha giocato una serie di grande autorità , mettendo a segno 18.3 punti di media conditi da 7.5 rimbalzi e con il 56.3% dal campo, numeri che fanno del centro serbo il big man del futuro della franchigia.
In conclusione, salutiamo i Nets per questa stagione, mentre invece, con il 4-0 nella serie, avanzano gli Heat, che dovranno aspettare almeno una settimana per conoscere la propria avversaria (che uscirà dalla sfida tra Chicago e Washington) e quindi potranno usufruire di ben due giorni liberi concessi dal coach Stan Van Gundy che non si aspettava una simile gioia da parte dei suoi giocatori, Wade "Due giorni liberi? Questo è un avvenimento storico" e Damon Jones in particolare " Stare a Miami con due giorni senza impegni è un sogno, è bellissimo".
Gli Heat devono godersi in pieno questa settimana di pausa perché, fra nove giorni al massimo, si torna a fare sul serio e la corsa al titolo ricomincia.