Con un Gino così, si fa dura per i Nuggets
Riconquistato il fattore campo. È questo il dato più importante che si può ricavare dall'avvincente gara3 fra Denver e San Antonio, la prima disputata al Pepsi Center fra le montagne del Colorado.
Ma ancora più significativo è che i nero-argentati abbiano portato a casa la vittoria senza una grande prestazione di Tim Duncan: 11 punti e 11 rimbalzi, ma un misero ed imbarazzante 5/19 dal campo. Straordinari sono stati invece Emanuel Ginobili e Robert Horry che hanno compensato alla grande la serata no dell'ex nuotatore caraibico.
L'argentino, vero MVP della partita, ha messo a referto 32 punti (10/21 dal campo, 2/4 dal perimetro e 10/13 dalla lunetta), 9 rimbalzi e 3 assist uscendo dal pino per la seconda volta consecutiva e guidando l'intera squadra ad una prestazione maiuscola. L'ex Laker, 13 punti (5/11 dal campo, 2/5 dall'arco) 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate e 2 stoppate, che con le solite triple nel finale, ha garantito agli speroni un successo decisivo.
Gregg Popovich a fine partita non ha risparmiato complimenti: "Oggi i ragazzi sono stati grandi. Hanno dimostrato a tutti quello che valgono. Da una parte Ginobili che ha avuto un'aggressività impressionante, contagiando tutti i suoi compagni, dall'altra Bob Horry, che ancora una volta ha dimostrato a tutti quello che realmente vale. Sono davvero orgoglioso di questa squadra". Parole importanti per l'ex agente della Cia, che ha compreso come gli equilibri della serie questa sera possono essere stati modificati.
Certo non si può ignorare la pessima prestazione di Duncan. Nel primo tempo il caraibico ha messo a referto solo 4 punti perché limitato dai 3 falli commessi, nella ripresa è invece stata la difesa di Denver ad impedirgli qualsiasi tipo di conclusione a canestro, che più volte ha risuonato con il più classico degli "SDENG": 0/8 nel terzo quarto e 3/9 negli ultimi 12 minuti.
"Loro sono grandissimi difensori â€â€ ha cercato di spiegare Duncan negli spogliatoi â€â€, ho preso i tiri che volevo, ma stasera non sono stato in grado di metterla dentro. Fortunatamente i miei compagni hanno fatto molto meglio di me, permettendoci di riconquistare già alla prima partita il fattore campo".
Capitolo Ginobili: impressionante. Non ci sono altre parole per definire un campione del genere. Entra in partita quando Duncan ha già commesso il suo secondo fallo e la squadra è in ampia difficoltà , domina letteralmente il parquet e solo nel primo quarto segna 11 punti in 7 minuti. Ne mette a referto altri 8 nel secondo periodo quando Timoteo ha già siglato il suo terzo fallo e nella ripresa condisce il tutto con altri 12 punti d'autore. Applausi. (Da segnalare per la cronaca, come in una sua penetrazione sul finire del quarto periodo, Carmelo Anthony commetta un fallaccio inaccettabile sull'argentino. Espulso Anthony, Ginobili sul trono dei campioni).
Manu Ginobili:
"Sapevo che se volevamo vincere qui bisognava essere aggressivi come in gara2. Uscendo dalla panchina ho cercato di dare più carica possibile, anche perché i ragazzi erano giù per l'uscita prematura di Tim. Vedendomi giocare con quella grinta era inevitabile per tutti gli altri dare il massimo".
Ai tempi dei Los Angeles Lakers dicevano "Big-Shot Bob" per definire le conclusioni sulla sirena di Robert Horry. A qualche anno di distanza "il ragazzo" continua a dare lustro a quel soprannome, come fosse parte del suo DNA: quarto periodo, Spurs e Denver sul 67-65. Horry nell'arco di un minuto butta dentro due triple fantastiche che fissano il risultato sul 73-65, gap che non sarà più recuperato da quelli con la maglia blu.
L'energia è stata dunque la chiave di volta di una partita, in cui una squadra ha dato il 110%, mentre l'altra si è limitata alla semplice amministrazione, fatto questo che in una serie di playoffs, non può essere sufficiente.
Gara 4 si disputerà sempre a Denver lunedì 2 maggio. Per i Nuggets sarà un match decisivo: o si vince o tutti a casa.