Washington c’è

Etan Thomas è stato l'uomo in più per Washington in gara 3

I Wizards restano aggrappati a questa serie vincendo gara 3 all'MCI Center per 117-99 grazie a due protagonisti inattesi. Se era lecito aspettarsi 70 punti dai Big-Three molto meno preventivabili erano i 20 punti di Etan Thomas e i 9 punti di cui 7 nel decisivo parziale del terzo quarto che ha girato la partita di Michael Ruffin.

“Thomas è stata la loro variabile impazzita. È entrato in partita. Ti aspetti che Arenas, Hughes e Jamison facciano quelle cose, non lui” dirà  Ben Gordon a proposito della partita di Etan.

E Thomas commenta così la sua prova: “Loro sono il Big-Three, io il supporting cast. Stasera hanno avuto bisogno di me e ho dovuto solo finalizzare il loro lavoro. Non possiamo affidarci sempre a loro per qualsiasi cosa”.

Dopo un primo quarto in cui i Wizards provavano a scappare riuscendo ad arrivare fino a +8, nel secondo i Bulls, nonostante un grande Etan Thomas (16 dei suoi 20 punti nella prima metà ) , riuscivano a ripianare lo svantaggio andando al riposo sotto di 2 sul 57-55.

Ma nel terzo quarto la svolta: dopo un minuto Harry Potter Hinrich, l'eroe di gara 2, incappa nel quarto fallo e coach Skiles è costretto a farlo sedere in panchina per tutta la durata della frazione di gioco. I Bulls, privati del loro cervello, si disuniscono e permettono così a Washington di piazzare un parziale mortale di 13-2 guidati come detto in precedenza da un Ruffin in missione.

Nell'ultimo quarto il vantaggio di Washington tocca anche i +20. I Bulls riescono a risalire fino a -10 con 8 minuti sul cronometro ma Jamison piazza il colpo della staffa nell'allungo decisivo di 8-0 mettendo 2 canestri, da cui Chicago non si riprenderà  più.

Cosa si è rotto nel giocattolo Bulls?La difesa sostanzialmente c'è stata visto che ha concesso solo il 42% al tiro, la presenza a rimbalzo che nelle due gare precedenti si era rivelata invece l'arma in più stavolta ha fatto cilecca dato che i Wizards sono riusciti a prendere ben 21 rimbalzi offensivi ed è dura vincere in queste condizioni.

Altro dato significativo: se i Bulls nelle prime due gare della serie sembravano essere guariti dalla "Turnoverite" questa malattia è riesplosa la notte scorsa con ben 19 possessi regalati a Washington (si segnalano Nocioni con 4 TO, seguito da Duhon e Gordon con 3) .

Aggiungiamoci poi la serata di scarsa vena di Gordon (in non perfette condizioni) che mette solo 8 punti e l'1-6 da 3 di Hinrich e la frittata è completa. Ottima prova di Chandler che deve però imparare a gestirsi meglio visto che anche stavolta è uscito per 5 falli, trovando però il tempo di mettere a referto 15 punti, 10 rimbalzi e 4 stoppate in 27 minuti.

A Washington invece hanno di che rallegrarsi dato che Arenas (32+7+7 per lui) è ufficialmente tornato ai livelli di Regular Season e Jamison (21+8+3) è finalmente risultato l'uomo in più. L'ex Tar Heel dopo che in gara 1 e 2 è stato letteralmente demolito da Nocioni è riuscito finalmente a giocare una buona partita e Washington ha portato a casa la vittoria. Che sia solo un caso?A mio modesto parere no. È lui il grimaldello che deve scardinare il bunker dei Bulls sfruttando la sua capacità  di creare missmatch contro le ali piccole.

Fondamentale abbiamo detto è stato l'apporto di Etan Thomas. Il suo contributo maggiore non è da ricercarsi nei 20 punti (che comunque non si buttano via, vero coach Jordan?) quanto nei 9 rimbalzi di cui 5 offensivi. Finalmente i Wizards hanno trovato il modo di non farsi dominare dai Bulls sotto le tabelle? La chiave delle serie potrebbe essere proprio l'utilizzo più continuo di un animale da rimbalzo come lui per arginare i vari Nocioni, Chandler, Harrington e Davis, gente che fino a ieri notte ha banchettato nell'area pitturata dei Wizards quando lo Spalding non terminava la sua corsa nella retina.

Gara 4 è in programma lunedì notte sempre all'MCI Center e deve necessariamente essere la gara della conferma da parte di Washington, per la quale è vietato perdere. Andare sotto 1-3 sarebbe una situazione molto ma molto scomoda da recuperare; viceversa se i Bulls dovessero espugnare la Capitale tornerebbero a Chicago con il morale a 1000 per chiudere la serie e continuare a scrivere la bella favola di questa loro stagione, sognata dai tempi del ritiro di un certo Michael Jeffrey Jordan"

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