Agli Heat manca una vittoria

36 punti, 10 assist, 9 rimbalzi, ma sconfitta per Vincredible…

Ecco la notizia: abbiamo una partita! Sì perché, dopo le prime due gare della serie dove i Miami Heat hanno fatto, bene o male, quello che volevano, i Nets si sono risvegliati ed hanno giocato una grande partita, avvincente, che si è decisa solo dopo due overtime. Quello che non è cambiato, rispetto alle prime due partite della serie, è il risultato finale, che ancora una volta vede gli Heat prevalere per 108-105.

Era chiaro, alla vigilia, che New Jersey avesse bisogno di cambiare qualcosa per riuscire ad arginare la superiorità  degli avversari ma soprattutto in tanti si aspettavano una prova di orgoglio da parte di Kidd e Carter che, nei primi due round, avevano clamorosamente toppato la serie.

La tanto attesa reazione dei Nets è dunque arrivata in una partita veramente combattuta, durante la quale le due squadre si sono più volte avvicendate al comando, soprattutto nelle battute finali. Come dicevo, la squadra di Lawrence Frank, sin dal primo minuto, è entrata in campo con una nuova intensità , prendendo in mano la gara tanto che, alla fine del primo quarto, i padroni di casa sono a +7 (24-17).

Nel secondo quarto i Nets hanno tentato l'allungo, arrivando anche alla doppia cifra di vantaggio, ma sono stati riacciuffati da Keyon Doling, che ha messo a segno tutti i suoi tredici punti nella seconda frazione ed ha tirato fuori gli Heat, come ha detto anche Van Gundy: "Avremmo perso se non avessimo avuto il contributo di Keyon nel primo tempo", da un momento di difficoltà , permettendo alla sua squadra di andare negli spogliatoi a +4 (49-45).

Nella seconda metà  di gara la partita rimane in equilibrio fino alle battute finali, tanto che a un minuto dalla fine dei tempi regolamentari le due squadre erano ancora in perfetta parità  (90-90): New Jersey ha la possibilità  di chiudere il conto, ma sbaglia tutti i cinque tiri tentati nei sessanta secondi finali, ivi inclusa una tripla sulla sirena di Kidd.

Nel primo overtime i Nets hanno continuato ad avere delle difficoltà  offensive, come dimostra il fatto che i padroni di casa hanno segnato, nel supplementare, solo uno dei sette tiri tentati dal campo, ma hanno realizzato proprio quello più importante, quello che valeva il secondo tempo supplementare, un tiro dai sei metri, fuori equilibrio, di Vince Carter, che ha ballato sul ferro almeno cinque volte prima di entrare nella retina.

Nel secondo prolungamento la musica non cambia in quanto i Nets continuano a sbagliare di tutto (1/9 dal campo); a questo punto gli Heat ne approfittano e prendono il controllo della gara anche grazie a due giocate decisive, due rimbalzi offensivi, catturati da Udonis Haslem prima e Alonzo Mourning poi che hanno permesso di sigillare il risultato e interrompere la striscia di nove sconfitte degli Heat nella partite in trasferta dei playoffs.

Alla fine della gara, i giocatori di Miami erano comprensibilmente soddisfatti della partita giocata perché, come dice il loro allenatore: "Alla fine dei tempi regolamentari ho detto ai ragazzi che era fantastico trovarsi in questa situazione perché, se vogliamo fare strada nei playoffs, dobbiamo essere capaci di vincere questo tipo di partite". In effetti gli Heat hanno dimostrato carattere e la capacità  di non abbattersi anche quando la situazione sembrava peggiorare, riuscendo tra l'altro ad assorbire bene a livello psicologico il colpo del canestro realizzato da Carter alla fine del primo supplementare.

"Stiamo continuando a distruggere l'idea che siamo una squadra composta da soli due giocatori". Queste sono le parole pronunciate da un Alonzo Mourning fiero di dimostrare che i suoi Heat sono in grado di vincere anche se le loro due star non giocano al meglio; 'Zo, tra l'altro, è stato protagonista della giocata decisiva della gara quando, su tiro libero sbagliato da Haslem negli ultimi secondi, ha catturato il rimbalzo ed ha difeso strenuamente la palla dagli attacchi degli avversari, riuscendo a chiamare un time-out che ha permesso agli Heat di gestire con più calma l'ultimo possesso. Mourning, tra l'altro, è stato fischiato per tutta la partita da parte del pubblico dei Nets che evidentemente non ha ancora perdonato Alonzo per essere "scappato" via dal New Jersey ma, come lui stesso ha detto :"Tutto quello che ottenevano era gettare benzina sul fuoco. Mi spingeva a giocare in modo ancora più intenso. E' la cosa peggiore che potessero fare contro di me.".

A dare man forte a Mourning e O'Neal sotto canestro c'era Udonis Haslem, che ha giocato una partita tutta sostanza ed ha chiuso con quattordici punti e diciannove (!) rimbalzi, lottando come un leone dentro l'area contro i lunghi dei Nets.

Come detto, questa partita assume un'importanza ancora maggiore per gli Heat dal momento che sono riusciti a portare a casa la vittoria nonostante Shaq e Wade non abbiano giocato al meglio: Dwyane, infatti, ha segnato ventidue punti, ai quali ha aggiunto dieci rimbalzi e otto assist, ma ha faticato al tiro (6/19 dal campo); anche O'Neal ha avuto dei problemi per quanto riguarda la precisione nelle conclusioni, chiudendo con 8/19 per venticinque punti e dimostrando che i problemi alla coscia sono tutt'altro che risolti, come ha confermato lui stesso nel dopo-partita "Sto cercando di guarire questi piccoli problemi fisici ma sono tranquillo perché ho un gruppo di ragazzi che non molla mai. Abbiamo fatto degli errori stupidi, ci siamo messi in situazioni difficili ma abbiamo reagito, non abbiamo ceduto alla pressione e abbiamo continuato a giocare".

Per quanto riguarda New Jersey, le impressioni della partita sono opposte, a seconda dei punti di vista dai quali si osserva la prova dei ragazzi di Lawrence Frank: se si considerano come termine di paragone le prime due partite della serie, i Nets non possono che essere soddisfatti della loro prestazione, visto che sono per la prima volta in stagione riusciti a dare filo da torcere agli avversari e alla fine quello che è mancato è stata la capacità  di segnare i tiri smarcati concessi dagli Heat, lacuna che ha reso vani i notevoli progressi fatti in difesa e a livello di aggressività .

Ma, come detto, c'è anche una lettura negativa della gara, nella quale bisogna considerare il fatto che i Nets non sono riusciti a battere Miami neanche in una serata in cui hanno segnato più punti dentro l'area (44-36 il computo totale) e soprattutto hanno ottenuto una buona prova a livello di produzione (non si può dire altrettanto per quanto riguarda la precisione) dei suoi tre migliori giocatori: Kidd ha messo a segno l'ottava tripla doppia della sua carriera nella postseason (16 punti 16 rimbalzi e 13 assist), Richard Jefferson sembra essere tornato, dopo sole tre partite, in una forma invidiabile, essendo rimasto in campo per ben quarantacinque minuti durante i quali ha realizzato ventitre punti e Vince Carter è stato il miglior marcatore di tutta la gara, avendo messo a referto ben trentasei punti (anche se con trentasette tiri) ai quali ha aggiunto dieci assist e nove rimbalzi.

New Jersey dunque, anche con i suoi Big Three a pieno regime, non è riuscita a spuntarla e questo non può essere visto in modo positivo anche se poi, alla fine, bisogna sottolineare come New Jersey abbia tirato veramente male da tre, mettendo a segno solo tre dei ventitre tiri tentati da oltre l'arco, mentre invece gli avversari hanno avuto un ottimo 45% dalla stessa posizione. Non si può quindi obiettare all'affermazione di Lawrence Frank, secondo il quale: "Abbiamo preso i giusti tiri con i giocatori giusti, semplicemente non li abbiamo segnati. Ma è chiaro che noi viviamo e moriamo con quel tipo di conclusioni".

In vista della prossima gara, però, New Jersey si sente tutt'altro che sconfitta in partenza, come è chiaro dalle parole di Jefferson "In gara quattro dobbiamo semplicemente fare le stesse cose, è importante rompere il ghiaccio, ottenere la vittoria per tornare a Miami dove tutta la pressione sarà  sulle loro spalle" e Kidd "Credo che la cosa importante sia guardare a gara 4 e capire che non riusciremo a vincere tre partite di fila senza conquistare la prima. Dobbiamo giocare con la stessa intensità  che abbiamo avuto stasera se vogliamo avere una chance di vittoria contro Miami".

A questo punto c'è una sola domanda: ci sarà  lo sweep degli Heat o New Jersey riuscirà  a conquistare la vittoria e tornare a Miami? Non resta che aspettare domenica per scoprirlo.

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