Zo is back !
Miami conquista un'altra vittoria contro i Nets, difendendo così il fattore campo, ma quello che più sorprende è il modo in cui gli Heat hanno vinto gara 2, non avendo nè uno Shaq nè un Wade straordinari ma trovando un aiuto fondamentale nel supporting cast. A questo punto, se gli Heat riescono veramente a trovare con continuità questo genere di aiuto per le loro due stelle, per i Nets (e non solo) la situazione si fa davvero complicata.
Mi scuserete ma anche questa volta c'è poco da raccontare della partita, finita 104-87 con la squadra ospite che è rimasta in gara solo per i primi due quarti. A dire la verità , già nel primo periodo di gioco gli Heat avevano preso il controllo della gara, chiudendo i primi dodici minuti di gioco sul 26-16.
Nel secondo quarto, però, New Jersey ha provato a reagire, portandosi anche a -2 (32-30) grazie alle iniziative di un Krstic davvero sorprendente, ma poi ha a sua volta subito il ritorno dei padroni di casa che hanno piazzato un 14-4 che ha messo a tacere gli avversari.
Gli Heat hanno dato l'ultima spallata alla partita nel terzo quarto con un break di 19-8 grazie al quale si sono portati, trascinati da un Mourning in forma smagliante e alla sua miglior partita dopo il trapianto, sul +20 (72-52), mettendo la parola fine sulla partita.
In un match non proprio irresistibile vale la pena concedere un po' più di attenzione alle storie di due giocatori che si sono messi in luce nelle rispettive squadre: Nenad Krstic e Alonzo Mourning.
Prima della gara 'Zo aveva parlato con i giornalisti, spiegando una volta per tutte che il suo desiderio di lasciare i Nets era dettato dalla voglia di giocare in una squadra che potesse puntare al titolo, opportunità che ovviamente gli Heat gli concedono. Alonzo, ieri notte, ha giocato una partita veramente incredibile, segnando 21 punti con nove rimbalzi in soli sedici (!) minuti di utilizzo, a dimostrazione di quanto possa ancora essere efficace perchè, come lui stesso ha detto: " Il mio gioco non mi sorprende, mi sento un giocatore da Hall of Fame, non mi sono scordato di come si gioca a basket, ho solo subito un trapianto".
Alla fine della serata Mourning ha incassato i complimenti di tutti, da coach Van Gundy "E' incredibile, è uno dei box score più produttivi che abbia mai visto" ai suoi compagni, con ovviamente Shaq in testa " Ringrazio Dio per avermi mandato 'Zo stasera. Oggi l'incredibile Hulk ha aiutato Superman". O'Neal fa bene a ringraziare Alonzo che, con la sua prova, non ha fatto sentire la mancanza dell'ex-Laker, che ha potuto così riposare la sua gamba destra, rimanendo in campo solo ventisei minuti.
Nenad Krstic, dal canto suo, è stato protagonista di una partita veramente sorprendente, avendo messo a segno ben ventisette punti, miglior marcatore della gara, e catturato otto rimbalzi andando sicuramente oltre le previsioni. Alla fine della partita, però, quelli che sembravano meno sorpresi della gara di Nenad erano proprio i suoi compagni di squadra, conquistati sin dall'inizio dell'anno dal carattere tranquillo del centro serbo, ormai ribattezzato "Curly" per un'assonanza (mah…) con il suo cognome, tanto che hanno speso parole importanti per lui.
Jefferson ha commentato che "Curly ha fatto un lavoro incredibile… Sono stato il suo maggior difensore da quando è qui perchè so che sarà la presenza in post che abbiamo cercato negli ultimi due anni", ma anche Carter ha avuto solo apprezzamenti per Nenad anche prima della gara: "Non credo che nessuno dia credito a Krstic per tutto quello che fa". Oltre ai complimenti dei compagni Krstic, che sicuramente sta giocando una prima stagione NBA estremamente positiva, il centro serbo ha incassato anche quelli dei due staff tecnici, sia nella persona di Lawrence Frank, suo allenatore (" Krstic si è messo in mostra ed ha giocato molto bene, avendo capito che bisogna imparare ogni giorno"), che da Stan Van Gundy : "E' stato favoloso stasera e diventerà sicuramente un grande giocatore per i Nets".
Tornando più strettamente al gioco, dopo le prime due gare della serie i Nets dovrebbero mettersi le mani nei capelli, come ha ben riassunto Shaq nel post-gara " Non mi ricordo di aver mai vinto in una partita in cui ho segnato solo quattordici-quindici punti. Se continuiamo a giocare così, sarà veramente difficile batterci".
Quando Shaq parla del modo di giocare degli Heat in questa due partite, si riferisce soprattutto alla capacità di trovare sempre nuove armi e nuovi protagonisti. Infatti, in una serata i cui Wade&Shaq hanno combinato solo per 31 punti (14 del centro e 17 per il numero tre, ma con 6/17 dal campo) gli Heat hanno avuto delle prove inaspettate (almeno in questi termini) da parte di vari componenti della squadra: oltre al già citato Mourning, gli Heat hanno avuto un contributo enorme anche da Keyon Dooling (4/4 dal campo per dieci punti), Damon Jones (14 punti) ed Eddie Jones (6/10 dal campo per 14 punti insieme alla solita difesa su Carter).
Inoltre, come ha dettoVan Gundy "Sapevamo prima della gara che dovevamo vincere stasera con rimbalzi e difesa, ed è esattamente ciò che abbiamo fatto."; gli Heat hanno dominato la partita con una difesa che concedeva le briciole agli avversari (29% dal campo dei Nets nei primi tre quarti) e che, unita al controllo dei tabelloni (47-38), ha spesso e volentieri lanciato il contropiede (21-2 il computo dei punti in campo aperto).
I Nets, dunque, non hanno potuto fare nulla contro una squadra che, in queste prime due gare, si è dimostrata nettamente superiore a loro, ed hanno pagato un'altra prova negativa al tiro (10/28 in coppia) da parte del loro duo di stelle; è impensabile che New Jersey possa portare a casa la serie se il contributo di Kidd e Carter sarà quello delle prime due gare.
Ma, come dice Jefferson, una delle poche note positive per i Nets: "Abbiamo ancora fiducia di poter vincere la serie. Loro hanno protetto il fattore campo, ed è quello che dovremmo fare anche noi. Non siamo abbattuti, loro sono una squadra di talento ed hanno lavorato tutta la stagione per ottenere il vantaggio del campo. Noi dobbiamo ritornare a casa e cercare di fare le cose nel modo giusto".
Miami ha fatto il suo dovere ed ora dovrebbe cercare di strappare una vittoria alla Continental Airlines Arena per poi chiudere i conti a casa propria. Ma, a sostenere gli Heat, oltre al fatto che solo otto squadre sono riuscite a vincere una serie di playoffs al meglio delle sette gare dopo essere state sullo 0-2, c'è anche l'esperienza di O'Neal e di tanti nuovi innesti, e, più in generale, quella maturata nella scorsa post-season da buona parte del gruppo di giovani. Sicuramente Miami non si farà trovare rilassata, ma allo stesso tempo difficilmente gli avversari, che hanno vinto dieci delle ultime tredici partite di playoff giocate in casa, si faranno battere senza lottare, per evitare quantomeno lo sweep.
A questo punto, non ci resta che aspettare gara 3 per confermare o smentire quanto detto.