The Ultimate Standings

I Detroit Pistons primi sul campo e nell' ultimate standings di ESPN

Le classifiche, i cosiddetti rankings, suscitano negli Stati uniti vere e proprie passioni ed anche qui da noi, in particolar modo da queste parti negli ultimi tempi, una bella classifica di qualsiasi categoria sportiva si tratti da sempre vita ad intensi dibattiti.

Per il terzo anno consecutivo la rivista quindicinale ESPN ha pubblicato un interessante ricerca denominata Ultimate Standings che riassume differenti categorie per misurare complessivamente come le 92 franchigie della NBA, NFL e del MLB (assente per la mancata stagione 2005 la NHL) accontentino e soddisfino la passione e gli sforzi dei propri sostenitori. Gli americani, maestri di pragmatismo, in pratica vogliono sapere se veramente la squadra per cui tu daresti tutto è capace di ripagarti con la stessa moneta.

La ricerca molto dettagliata è stata condotta con l'ausilio di una impresa del settore di analisi dell'opinione pubblica, la Markitecture. L'indagine ha coperto 21 argomenti ritenuti i più validi e vari per poter sviluppare l'intero progetto. Oltre 40.000 le persone contattate che hanno dato delle risposte riguardo agli argomenti richiesti. Risposte che sono state successivamente riunite in 8 categorie che vanno dalle possibilità  economica generali dell'organizzazione ad un giudizio sulla proprietà , dal lato più tecnico come un giudizio globale sugli ultimi allenatori avuti, sulle qualità  dei giocatori ed anche sul loro carisma, alle relazioni con i fans, ad una valutazione dello stadio e degli impianti della franchigia.

Per terminare brevemente la descrizione del metodo utilizzato c'è ancora da dire che è stata quindi creata una formula denominata “Bang for the Buck” che sintetizza la capacità  delle franchigie di trasformare i biglietti verdi incassati, in vittorie da regalare ai propri sostenitori ma soprattutto veri finanziatori. In questa fase ha collaborato pure l'Università  dell'Oregon che ha raccolto tutti i dati economici possibili, dal costo del biglietto a quello del parcheggio, dal semplice hot dog ai vari articoli del merchandising ufficiale successivamente aggiunti a quelli delle tasse locali che i contribuenti versano e che in parte finiranno per l'attuazione di progetti sportivi guidati dalle stesse franchigie. Dopo aver fatto i dovuti calcoli, per permettere di valutare alla stesso livello campionati con calendari totalmente differenti, si è arrivati alla formula finale della vittoria per dollari incassati.

Il risultato della “Bang for the Buck” è servito per equalizzare la distribuzione delle risposte nelle 8 categorie alle quali nella fase finale gli si è dato un peso specifico che è stato definito da una prima indagine compiuta su di un campione di tifosi per capire quali sono le cose che contano di più per la cosidetta “sportsnation“.

Passiamo quindi alla classifica generata da questo minuzioso ed accurato lavoro coordinato dal gruppo editoriale ESPN.

1) – Detroit Pistons – Quarti nell'ultimate standing del 2004 i campioni uscenti della NBA hanno conquistato il titolo di franchigia che più ha soddisfatto la passione dei propri sostenitori che hanno espresso nelle loro risposte un grande amore per i propri giocatori, il proprio coach ed ovviamente per Bill Davidson proprietario dei Pistons. L'organizzazione è una delle più attive in tutto lo sport americano nell'offrire promozioni ed altre attività  di coinvolgimento per la propria tifoseria. Nonostante che assistere ad un loro incontro costi complessivamente “solo” 50 dollari, penultimi in classifica davanti ai soli Warriors, i risultati dati in cambio ai tifosi sono stati notevoli. Ciò è conseguenza della buona capacità  della dirigenza che è riuscita a mettere in piedi un programma a lungo termine che ha dato i suoi frutti. Recentemente sono stati spesi 20 milioni di dollari per migliorare il ristorante del Palace ed allargare i parcheggi, oltre ad offrire ottime offerte di abbonamento per i tifosi più fedeli. Non molto tempo fa i Pistons erano addirittura al 22° posto come vendita di biglietti e solamente il 65% dei possessori di abbonamenti lo rinnovava l'anno seguente.

Una volta perso Grant Hill la situazione sembrava ormai destinata a toccare il punto più basso ma proprio da quel momento difficile nacque da parte della dirigenza la campagna “Goin' to work Every Night” che aveva come target l'alto numero di blue collar di una delle città  più industrializzate degli States. Cambiò anche il linguaggio per rivolgersi ai propri tifosi che sul sito iniziavano così ad essere definiti “hardest working”, Insomma un preciso lavoro di riavvicinamento alla propria tifoseria iniziando a parlare più in “operaiese”. Compito dei responsabili dell'area tecnica, primo fra tutti Joe Dumars, fu quello di costruire una squadra che sapesse lottare e che si fondesse con quel nuovo legame creato con la città . Il risultato è stato avere un team estremamente combattivo, una diminuzione dei prezzi dei biglietti ma un considerevole aumento di presenze al Palace. Chissà  se anche la mega rissa tra tifosi e giocatori di quell'ormai storico Pistons – Pacers non sia stato anche esso frutto di tutto ciò.

2) – San Antonio Spurs – I campioni in carica dell'ultimate standings 2004 perdono la corona come accade anche sul campo di gioco cedendo il loro titolo ai Pistons. Il lavoro fatto da questa franchigia negli ultimi anni è stato certamente uno dei migliori visti negli sport americani. La multiculturalità  di San Antonio città  è perfettamente riflessa nella sua squadra di basket con giocatori provenienti da ogni parte del mondo.

3) – Indianapolis Colts – La decisione del proprietario Jim Irsay di rimanere e di costruire un nuovo stadio è stata la molla che ha fatto scatenare l'amore dei fans per questa dirigenza che ha anche bloccato il beniamino locale Peyton Manning con un contratto a lungo termine.

4) – New England Patriots – Le continue vittorie fanno dimenticare i prezzi altissimi sia per un parcheggio che ovviamente per entrare allo stadio. Anzi l'ennesimo Superbowl vinto li proietta verso il primo posto per il 2006.

5) – Anaheim Angels – O se preferite The Los Angeles Angels of Anaheim. ecco proprio questa è una di quelle mosse che lo stravagante proprietario Arte Moreno ama fare. Ma una delle più popolari che lo hanno subito fatto entrare nelle grazie dei tifosi degli Angels fu quella, non appena diventato proprietario della franchigia nel 2003, di abbassare il prezzo della birra, bevanda consumatissima nei ballpark americani. Grandi spese per il payroll della squadra ma biglietti sotto il 16% rispetto alla media del MLB.

ecco di seguito le posizioni successive:

6) – Philadelphia Eagles
7) – Atlanta Falcons
8) – Green Bay Packers
9) – Pittsburgh Steelers
10) – Indiana Pacers

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