Sheed è pronto a mettere a ferro e fuoco la difesa di Philly
Detroit vince senza troppi patemi gara uno, l'armata di Larry Brown ha destato una grande impressione ed ha ben miscelato la consueta difesa d'acciaio con una verve offensiva a dir poco imprevedibile.
Protagonista assoluto il redivivo Rasheed Wallace, silente (incredibile..ma vero!) trascinatore di una squadra in ottima salute, poco “pressata” da critica e tifosi e finalmente consapevole del proprio notevole potenziale.
Delude un poco la scanzonata banda di Philly, i ragazzi del saggio O'Brien dopo un primo quarto giocato di gran carriera han ceduto il passo ai blasonati avversari.
Coach Brown dopo una regular giocata tra luci ed ombre sembra aver ritrovato la genuina grinta dell'anno scorso, la sua attività fisica sul pino sta facendo letteralmente impazzire cameramen ed i malcapitati assistenti che devono sudare le proverbiali sette camice per tenere il suo passo.
Phila ha provato a sorpendere i campioni in carica con un un avvio di gara frizzante, per l'occasione si è finalmente rivisto a livelli degni di menzione Samuel Dalembert, l'uomo che può cambiare le sorti dei Sixers in questa serie.
Il pivot che si è guadagnato credibilità nella passata stagione ha messo a referto una notevole doppia doppia (10 punti + 18 rimbalzi con il 50% al tiro) contro la frontline Pistons
La squadra della città dell'amore fraterno sconta ancora comprensibili problemi di chimica derivanti dalla rivoluzione avvenuta solo qualche mese fa, ed un roster del calibro di detroit evidenzia oltremodo qualche crepa difensiva di troppo.
Webber ed Iverson (meglio il secondo) hanno ben giocato ma la loro intesa a questi livelli è ancora da testare, ottima per O'Brien la risposta sul campo del gioiello Iguodala, da dimenticare invece l'apporto di un Korver decisamente sotto tono, il tiratore bianco però ha dalla sua l'attenuante di un non precisato infortunio al ginocchio destro.
R.Wallace ha guidato la difesa e l'attacco dei Pistons con una maturità ammirevole, i tempi di Portland sembrano oramai un lontano e pallido ricordo.
Il versatile lungo ha segnato 24 punti nel secondo tempo (29 totali) ed ha garantito ai padroni di casa un surplus tecnico che ha fatto la diffrenza.
Discreta la prova di “Big Ben”, un poco condizionato dalla vitalità e dai centimetri di Dalemebert.
Fondantamentale poi l'apporto dalla panchina dello scintillante McDyess che con Detroit in leggera crisi ha segnato con incredile facilità 13 punti che hanno rimesso in carreggiata a tempo di record i campioni del mondo.
In ombra il backcourt Hamilton- Billups condizionati naturalmente dalle terrificanti evoluzioni di “the answer”, folcloristico e non poteva essere altrimenti l'apporto di Milcic.
Le percentuali basse al tiro hanno condannato i Sixers nel secondo tempo, inoltre la scarsa attitudine dei lunghi ospiti ad andare a rimbalzo (a parte il centrone con il numero uno s'intende) ha penalizzato oltremodo la truppa di O'Brien.
Senza una grinza come prevedibile, la prestazione di Prince capace di segnare ben 23 punti e di assicurare la consueta dose di difesa a cinque stelle.
Phila ha saggiato la consistenza dei campioni, a questo punto per alimentare qualche seria ambizione è indispensabile un salto di livello di C-Webb e una maggiore determinazione da parte dei lunghi in genere, troppo timidi davvero per dar fastidio agli avversari.
Iverson cronometrato sui 30 con 10 assist è l'osservato speciale, la prima gara è andata ma la serie minacca di essere più viva che mai… Webber permettendo naturalmente.
La parola ai protagonisti:
Iverson
Una sconfitta è una sconfitta, perdere di un punto o di ventuno cambia davvero poco a questo punto. Siamo qui a Detroit con l'intenzione di provare a vincere una partita e non è ancora finita. Martedi infatti abbiamo dalla nostra un'altra grande oppurtunità
Larry Brown a proposito di Rasheed Wallace:
Se guardate solo alle statistiche non riuscirete a misurare l'esatto valore del giocatore. E' un grande difensore all'interno dell'aerea ed è altrettanto efficace fuori dall'arco dei tre punti. E' una vera superstar e non ha bisogno di segnare per avere impatto. E' fondamentale per noi ed oramai ha capito come giocare nella direzione giusta per rendere al meglio
Joe Dumarsdice la sua su Sheed:
Senza di lui la nostra squadra non avrebbe mai vinto l'anello la passata stagione