La felicità di Paul Pierce è lampante nel vedere i suoi Celtics approdare bene ai play-off
Come perdere la gara più importante ed essere contenti. Era da oltre un mese che si andava ripetendo che bisognava vincerla, ma arrivati al dunque il risultato è stato negativo, e per come era iniziata poteva essere un'autentica Caporetto. Per fortuna le partite di contorno sono state in gran parte vinte, mentre la controparte non è stata capace di fare altrettanto. L'ultima sfida diretta è in programma la settimana prossima e molto probabilmente ne vedremo ancora delle belle.
Risultati
Philadelphia 76ers @ Boston Celtics 97-93
Boston Celtics @ Washington Wizards 116-108
Milwaukee Bucks @ Boston Celtics 97-103
Commento
Hanno cambiato l'ora d'inizio per la sua importanza.
Hanno mobilitato commentatori, aziende sponsorizzatrici, tifosi.
Tutto era pronto per lo spettacolo " e che ti succede? Un disastro. 38 a 13. Per un solo punto i Celtics non sono stati triplicati. Iverson sgusciava via come la gallina in Rocky III, dove uno svogliato Stallone se la vede sgusciare da tutte le parti; Dalembert sembrava la duplicazione dell'MDE (Most Dominant Ever, il più dominante mai visto, ovvero il soprannome che si è dato Shaquille O'Neal); Iguodala dava impressione d'avere decuplicato la proprio esperienza al piano superiore. Chi non ha visto la partita dovrebbe aver capito l'andamento del primo quarto della partita Philadelphia-Boston.
Dopo una salutare lavata di capo, il divario si è progressivamente ridotto ed i Celtics sono arrivati molto vicini al sorpasso, ma non sono mai riusciti a sorpassarli così la sconfitta è stata inevitabile, ma con un punteggio tutt'altro che elevato.
Che poi questa sconfitta sia stata assorbita senza particolari problemi è data dal fatto che le successive due partite sono state vinte con relativa tranquillità , anche se contro Milwaukee una disattenzione iniziale ha portato il divario in doppia cifra, subito colmato.
Questo particolare aspetto di questo finale di stagione denota una maturità nella gestione mentale degli incontri, riuscendo a rimanere sempre attenti all'obiettivo principale, quello di vincere più partite possibili, ma apre il fianco ad una preoccupante debolezza quando la serata è una di quelle sotto i riflettori, rilevando una mancata elevazione del proprio gioco quando la palla scotta, aspetto che potrà essere negativo nei play-off, dove queste situazioni ci saranno molteplici volte.
Con l'assenza di Walker (consultare la sezione "infortuni" per maggiori dettagli), i giovani lunghi Jefferson e Perkins hanno visto incrementato il loro minutaggio. Ma mentre nella prima partita della settimana i due sono entrati dalla panchina lasciando a Blount il quintetto, nelle successive due serate è stato il fino ad una settimana fa raramente utilizzato Kendrick Perkins l'onore e l'onere di calcare il parquet al momento del lancio della palla a due.
Il motivo per cui i due giovani non sono stati tenuti entrambi in panchina è duplice: da un lato ormai è chiaro che Mark Blount non rende al meglio se parte in quintetto (nell'unica gara giocata come starting five ha segnato solo 4 punti mentre nelle due partendo dalla panchina è andato in doppia cifra); l'altro motivo è legato al fatto che l'allenatore Doc Rivers ritiene che i due giovani lunghi siano molto simili e che rischino di pestarsi i piedi se messi costantemente in campo contemporaneamente. Inoltre Rivers apprezza le combinazioni LaFrentz-Perkins e Blount-Jefferson in cui i primi delle coppie giocano prevalentemente sul perimetro, mentre i secondi sotto canestro.
Però perché Perkins in quintetto e non Jefferson? Presto detto: difesa. Perkins offre più affidamento nella propria metà campo "è un ragazzo che ci dà una presenza, una durezza; prende i rimbalzi ed è un eccellente passatore" commenta Rivers. Il ragazzo ha effettivamente prodotto un considerevole passo in avanti, anche se i miglioramenti da fare per dire la sua nell'NBA devono proseguire.
Per Al Jefferson rimane la partenza dalla panchina finché non riuscirà a migliorare in difesa, aspetto che ormai potrà curare la prossima estate. Però il suo minutaggio non è basso perché il talento c'è e si vede; le sue percentuali dal campo rimangono ottime ed i punti e rimbalzi che ottiene sono decisamente alti per i minuti che trascorre calcando il parquet; inoltre nelle ultime due gare è stato addirittura il miglior rimbalzista. Se lavorerà bene in estate i tifosi Celtics ammireranno la prossima stagione uno splendido giocatore, pronto a diventare una stella fra qualche anno.
Cambiamenti anche nei piccoli: dentro West e fuori Allen. Delonte West è stato inserito in quintetto dopo aver collezionato qualche settimana di scarso utilizzo. I motivi in questo caso sono un po' pratici ed un po' tecnici. Il lato pratico dice che alternare i due giocatori in quintetto li responsabilizza entrambi a turno, inoltre Rivers ha fatto un regalo a West facendolo giocare in quintetto a Washington davanti ai suoi parenti; il lato tecnico invece accenna ad un calo di forma di Tony Allen, oltre al fatto che West è un supporto per Payton, non in perfetta forma. Inoltre probabilmente Allen sente il rookie wall e farlo rifiatare in panchina potrebbe essergli addirittura utile. Come Blount per i lunghi, ormai sembra chiaro che il ruolo che riveste e rivestirà Marcus Banks è quello di cambio di lusso.
West ha ripagato la fiducia andando in doppia cifra di punti in entrambe le partite giocate in quintetto. Gli assist sono stati pochi, ma a quello ci pensava Payton, per West questa volta gli è spettato un ruolo molto più da guardia e l'importante è che il giocatore non ha affatto deluso, anzi.
Se due giocatori sembrano perfetti per la panchina (Blount e Banks), non possiamo non ricordare che il re è Ricky Davis. Per lui il premio di sesto uomo dell'anno si sta avvicinando velocemente e questa settimana lo ha confermato. Per ben due volte è stato il miglior marcatore della squadra, di cui una di queste è stato contro Philadelphia in diretta nazionale. In alcuni momenti sembrava che tenesse in mano lui la squadra e questo è molto importante per l'assegnazione del premio. In occasione della diretta sono state indossate dai tifosi maglie che inneggiavano a Davis come vincitore dell'ambito premio.
Anche Iverson ha avuto parole di elogio per il telentuoso Celtic "la mia principale preoccupazione quando gioco contro di lui è di non tirargli sopra (la testa) perché è più alto di me. Contro di lui cerco di girargli intorno, ma Ricky ha molto talento e spesso riesce a farti pressione e rubarti la palla". Parole significative da una stella come Iverson.
Se in passato O'Brien aveva identificato come barometro dell'efficacia del gioco dei Celtics il numero di assist a partita, anche Rivers ha identificato un elemento per giudicare se la squadra sta giocando bene oppure no: il numero di tiri di LaFrentz. Dato per scontato per Rivers che i lunghi biancoverdi non sono in grado di crearsi agevolmente buoni tiri da soli, se LaFrentz, ma anche Blount, riescono a tirare bene allora vuol dire che la squadra li mette in grado di tirare in modo agevole. Gli fa quasi eco Payton: "dobbiamo muovere la palla come sappiamo perché molti giocatori della nostra squadra possono segnare. Se riusciamo a farlo possiamo vincere molte gare".
Infortuni
Settimana passata a guardare i compagni per Antoine Walker a causa di una forte contusione al ginocchio sinistro subita nel terzo quarto della partita di venerdì scorso contro Atlanta subito dopo aver avuto problemi ad entrambi i pollici qualche giorno prima.
Ma mentre l'infortunio alle mani non ha causato assenze, esami approfonditi hanno accertato che il ginocchio di Walker aveva assoluto bisogno di riposo. La brutta notizia è stata ricevuta da Rivers il giorno della partita contro Philadelphia. In programma all'una ora locale, Rivers è arrivato nel suo ufficio alle 10 di mattina e ha trovato una nota dell'assistente Ed Lacerte in cui gli annunciava il negativo responso medico.
"Giocherei anche col dolore" ha detto un dispiaciuto Walker, ma il rischio di un riacutizzarsi dell'infortunio e la vicinanza dei play-off ha consigliato ai medici di tenerlo a riposo. Nonostante i pericoli, per stare vicino alla squadra è voluto andare a Washington rischiando un riacutizzarsi del gonfiore al ginocchio. Attualmente ci sono buone probabilità per un suo ritorno contro New Jersey, ma i medici daranno il definitivo via libera soltanto all'ultimo momento.
Curiosità
Come ogni anno, l'NBA si è fermata il giorno della finale NCAA lo scorso 4 aprile e, come tutti sapete, ha vinto North Carolina. Quest'anno l'allenatore di quella squadra è Roy Williams, il quale anni fa allenava Kansas, dalla cui università sono usciti sia Pierce che LaFrentz. "Sono felice per Roy Williams" ha dichiarato Paul Pierce; "è uno dei cinque migliori allenatori (dell'NCAA)" aggiunge Raef LaFrentz.
Ora due record: uno vincente ed uno perdente. Poiché in genere si comincia con le brutte notizie, il deficit di ben 25 punti subito nel primo quarto della partita contro Philadelphia è la peggiore differenza punti nel primo quarto nella storia della franchigia. La bella notizia consta nel fatto che dopo la vittoria contro Washington i Celtics si sono assicurati un record vincente ed è la terza volta negli ultimi 13 anni. Nelle altre due occasioni l'allenatore era O'Brien con 49 e 44 successi.
Appuntamenti e classifiche
Penultima settimana di stagione regolare per i Celtics:
sabato nelle Meadowslands contro New Jersey
martedì a Philadelphia
mercoledì a Milwaukee
venerdì in casa contro Miami
Boston potrebbe essere l'ago della bilancia nella personale sfida tra New Jersey e Philadelphia per l'aggiudicazione dell'ottavo posto in griglia, infatti nella prossima settimana i primi due incontri sono proprio contro queste due formazioni. Ci sono buone probabilità di vittoria, ma le due contendenti potrebbero trovare risorse inaspettate.
Le altre due sfide sono l'opposto delle prime due: un'avversaria non ha nulla da chiedere essendo già ampiamente fuori dai play-off (Milwaukee) e l'altra è ormai sicura di vincere l'Eastern Conference e quindi potrebbe cercare di risparmiare le forze in vista dell'inizio dei play-off (Miami). Qui la previsione è molto difficile poiché le variabili hanno un'ampiezza troppo elevata.
Inoltre arrivati alla seconda coppia di partite, è possibile che Boston veda già matematicamente sicura la vittoria della Division e di conseguenza anche il terzo posto in griglia. Un traguardo ambito e che ormai dovrebbe essere assicurato. Philadelphia non può far altro che guardarsi dietro le spalle e tenersi lontana New Jersey, che l'incalza pericolosamente.
Boston però non deve sentirsi appagata perché sarebbe opportuno mantenersi sopra il record della sesta di Conference per avere il vantaggio del fattore campo almeno al primo turno. Attualmente le squadre che potrebbero essere avversarie dei Celtics sono tre, tutte molto vicine tra loro: Chicago, Washington ed Indiana. Ad oggi è difficile dire quale di queste tre sarà l'avversaria dei Celtics, ma confermiamo l'opinione della settimana scorsa quando non auspicavamo i Pacers perché molto esperti di play-off. Alla fine della prossima ottava il quadro potrebbe essere molto più chiaro.
A risentirci.