La corsa ai playoffs – Western

Steve Nash ed Amare Stoudemire stanno combattendo per il primato ad Ovest contro gli Spurs.

Nella Western Conference la situazione è quasi delineata, resta da definire la prima posizione nel testa a testa tra Phoenix e San Antonio, con i Suns in vantaggio di due partite. La notizia del giorno è la matematica esclusione dei Lakers dalla corsa, arrivata con la sconfitta per mano degli stessi Suns.

Phoenix occupa la prima posizione della Western Conference e vanta il miglior record in assoluto della lega, 57-17. La gara per il primo posto con gli Spurs è stata entusiasmante, con Phoenix a perdere il primato della Conference appena prima dell'All Stars Game ed a riprenderselo grazie a qualche passo falso di San Antonio, coinciso con l'assenza per infortunio alla caviglia di Tim Duncan. L'allungo decisivo è arrivato nelle ultime 10 partite, con la squadra vincente in 9 di queste.

La squadra di Nash, Stoudemire e Richardson ha vinto la Pacific, ed è il team del momento, la squadra che diverte di più, che corre di più e che segna tantissimo; assieme ai Bulls rappresenta la sorpresa più inaspettata dell'anno. Il ritmo dei playoffs, di solito più propenso al gioco su metà  campo, sarà  una sfida interessante per la squadra di D'Antoni che, a meno di clamorose sorprese, è chiaramente indirizzata alla finale di Conference e probabilmente anche più in là .

Gli Spurs stanno tallonando da vicino i rivali dopo aver comandato a lungo le sorti della Conference; nelle ultime 10 partite sono però arrivate 4 sconfitte e l'assenza di Duncan si è fatta un pò sentire. Gli Spurs hanno un record devastante all' SBC Center avendo perso finora solamente 3 partite davanti al pubblico amico, mentre hanno avuto molte più incertezze in trasferta con 18 vittorie e 16 sconfitte.

I playoffs sono però un'altra cosa e nonostante la situazione attuale resta difficile non immaginare San Antonio come la maggiore accreditata per sostituire i Lakers nella finalissima. Le armi degli Spurs sono più varie che in passato, grazie ad un miglioramento del gioco in campo aperto e dunque una minore staticità  che ha penalizzato la squadra nelle edizioni passate, fatto salvo il titolo vinto nel 2003. San Antonio è vicina alla vittoria della propria division, la Southwest, con altre 2-3 doppie W la certezza diventerà  aritmetica.

La terza potenza della Western è Seattle, che con l'ultima vittoria ha raggiunto quota 50, davvero un grande risultato per Nate McMillan, serio candidato quale allenatore dell'anno.

I Sonics hanno imposto il loro ritmo da subito nella Northwest Division, dov'erano pronosticati tra gli ultimi, e grazie all'inaspettata debolezza di Minnesota e di Denver, ripresasi solo dopo l'avvento di Karl, hanno tenuto costantemente la leadership e con la prossima vittoria dovrebbero accaparrarsi la divisione ed appunto il terzo posto assoluto ad Ovest.

Allen e Lewis, la coppia d'assi della squadra, avrà  così modo di dimostrare a tutti il proprio valore anche nel mese di maggio, dove le cose si fanno decisamente più serie.

I Dallas Mavericks di Avery Johnson hanno confezionato un record di 8-2 nelle ultime 10 partite, staccando pressochè definitivamente Sacramento e Houston in virtù delle 50 vittorie ottenute a differenza delle 46 e 45 rispettivamente ottenute da Kings e Rockets.

I Mavericks si pongono ai playoffs sicuramente come una squadra molto fastidiosa, dato che emerge dall'identico record che il team detiene sia in casa che in trasferta, 25-12.

Il passo indietro fatto da Don Nelson, uscito da poco di scena ma già  di fatto assente da tempo, ha dato il via deciso ad un nuovo corso, interamente affidato a Johnson, che ha appena ottenuto un contratto quadriennale come capo allenatore dei Mavs e potrà  dunque da oggi in poi lavorare con tranquillità  e serenità  maggiori avendo assunto il comando in via esclusiva. Certo, Cuban permettendo…

I Mavs, se la stagione terminasse oggi, affronterebbero i Sacramento Kings, profondamente cambiati e con qualche lavoretto in corso nel proprio interno.

Sacramento aveva iniziato la stagione con poche novità  di rilievo, con lo stesso nucleo che era andato ad una passo dalla Finale due anni orsono ad eccezione del vecchio Vlade Divac.

Nel corso della stagione il management ha ritenuto necessario l'inizio di un processo di rifondazione, ritenendo che la vecchia impostazione dovesse subìre inevitabilmente dei cambiamenti, quasi dichiarando che il picco di quell'edizione dei Kings era già  stato raggiunto.

Così si spiega la trade che ha fatto arrivare in California Cuttino Mobley, guardia scattante e buon tiratore da fuori, per privarsi di Doug Christie, elemento storico della vecchia guardia e difensore tenace ed efficace come pochi al mondo.

La stessa spiegazione viene naturale pensando allo scambio che ha trasferito Chris Webber, la bandiera della franchigia, a Philadelphia, ottenendo in cambio tre ali come Williamson, Thomas e Skinner. La trade ha privato Sacramento di uno dei pezzi pregiati della franchigia, anche se l'età  e degli acciacchi di C-Webb erano fattori non di secondo piano, ed ha rimpolpato una panchina che senza Bobby Jackson, infortunato pure lui, non poteva dare veramente nulla.

Il leader ora è Mike Bibby, playmaker pulito, decisivo e vincente e si aspetta con impazienza il ritorno in campo di Brad Miller, che nei Kings ha trovato il suo perfetto sistema di gioco.

Ad ogni modo i Kings hanno un record vincente alla Gas Station, mentre in trasferta hanno registrato un 18-19 che lascia immaginare un percorso non facile nella postseason; il 46-30 complessivo è comunque un risultato di degno rispetto che regala a Sacramento il quinto posto della Western, da poco guadagnato a discapito di Houston.

Proprio i Rockets hanno avuto un'altalena di posizioni occupate nella griglia che meriterebbe un discorso a parte. Partiti male, a causa di un organico poco bilanciato specialmente nel settore guardie, hanno recuperato molte posizioni e sono arrivati recentemente alla quinta, persa a causa delle sconfitte contro gli Hornets e contro i Warriors, rinati assieme a Baron Davis che proprio in quel match ha messo il quarantello.

L'arrivo di Wesley e di Mike James ha dato uno sprint deciso alle ambizioni di Rockets e di T-Mac, autore di una stagione in crescita soprattutto dal lato della leadership, qualche dubbio è fomentato appunto dalle due sconfitte citate prima, arrivate in un momento importante della stagione contro due squadre dal record perdente. Da non dimenticare però le vittorie che hanno fatto grandi questi Rockets, dove Houston ha punito i Suns ed ha interrotto la striscia vincente di Miami.

Non tutto è perduto comunque, perchè Houston può ancora ambire al quinto posto assoluto, che darebbe luogo ad uno straordinario derby texano tra T-Mac e Dirk Nowitzki.

I Denver Nuggets, spacciati fino all'All Stars Game, hanno beneficiato della cura di George Karl, scalando le classifiche ed arrivando non solo dentro i playoffs con l'ultimo posto disponibile, ma riuscendo addirittura a scavalcare i Grizzlies grazie a 9 vittorie nelle ultime 10 partite tenendo per il momento la settima piazza. Cos'è cambiato? E'arrivato Karl ed ha messo in riga tutti, compreso Carmelo Anthony che, tra un mugugno e l'altro, è stato ridimensionato e catechizzato dal suo nuovo coach. Un dato interessante: i Nuggets sono 26-10 quando giocano al Pepsi Center, mentre in trasferta il record diventa decisamente peggiore, 17-21.

I Memphis Grizzlies si sono qualificati per la prima volta ai playoffs nel 2004 e sono intenzionati a bissare l'evento. A causa di 5 sconfitte nelle ultime 10 partite Memphis ha perso un paio di posizioni nella griglia, cadendo dal sesto all'ottavo ed ultimo posto ad Ovest. Nel caso di qualche incertezza di Denver, Memphis ha ancora la possibilità  del settimo posto, che provocherebbe lo scontro con gli Spurs invece che quello con i Suns; dalla padella alla brace…

L'unica squadra non eliminata è Minnesota, che insegue i Grizzlies avendo 2 vittorie in meno e 3 sconfitte in più, per cui l'impresa è veramente ardua a questo punto nonostante i T'Wolves continuino a crederci. Lo sciopero di Sprewell ed i lamenti di Cassell sono la principale causa dello sfaldamento di un gruppo che l'anno scorso aveva portato il team dove nessuno era mai riuscito prima.

Se la regular season terminasse oggi, avremmo i seguenti accoppiamenti:

Phoenix vs Memphis
San Antonio vs Denver
Seattle vs Houston
Dallas vs Sacramento

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