The Diesel è pronto per i playoffs: intanto si è assicurato il miglior record ad Est.
La regular season della Nba sta volgendo al termine e sta emanando le prime, per alcune squadre durissime, sentenze. Vediamo cosa sta succendendo con una manciata di partite da giocare nella Eastern Conference.
La Conference della costa Est è da tempo predominio dei Miami Heat. La squadra di Flash & Shaq ha conquistato il matematico accesso alla postseason il 15 marzo, e mai così in anticipo una squadra era riuscita a fare tanto.
Gli Heat avranno dunque il vantaggio del campo amico per tutta la durata dei playoffs in virtù di un record di 56-19; hanno vinto a mani basse la Southeast Division avendo un record interno di 13-1 con la sola sconfitta subita dai Bobcats un paio di settimane fa, uno dei pochissimi passi falsi fatti dalla franchigia della Florida.
Gli Heat devono solamente gestire le 7 partite che rimangono da giocare e sono in striscia attualmente positiva con 2 vittorie consecutive dopo essere stati battuti da Indiana e dallo strepitoso Reggie Miller. Il record casalingo, 33-5, parla da sè e li mette come primi assoluti nella lista delle squadre favorite a presenziare alla Finale Nba.
Il secondo posto nel seeding è occupato saldamente dai campioni in carica, i Detroit Pistons. La squadra ha faticato a scaldare i motori all'inizio della stagione, perdendosi in qualche incertezza di troppo ma con la sicurezza di poter risalire al vertice in tempi brevi.
Così è stato, ed i Pistons hanno ripreso il ritmo a loro consono, andando a vincere qualche partita importante ad Ovest e consolidando sempre di più il primato nella Central Division, dove i Cavaliers sono stati primi per qualche tempo salvo sgonfiarsi un pò alla volta. Detroit ha un record di 47-27 (18-18 fuori casa) e vincendo un altro paio di partite avrà la matematica certezza del titolo della Division nonchè del secondo posto assoluto ad Est e per come hanno giocato la seconda parte della regular season, se fossimo i Miami Heat non dormiremmo tanti sonni tranquilli…
Il terzo posto è proprietà dei Boston Celtics della riformata coppia Pierce-Walker. La stagione dei biancoverdi stava andando tutto sommato bene anche prima del 24 febbraio, visto che la squadra era in continua lotta con i Sixers per il primato della Atlantic Division. Boston ha perso la leadership solo per qualche partita per poi riguadagnarla prontamente grazie alla discontinuità di risultati degli avversari, per poi confermarla con estrema decisione dopo avere infilato un parziale vincente di 11-1 dal ritorno in città di 'Toine. Grazie al regalo fatto dagli Hawks, i Celtics hanno riacquisito anche Gary Payton ed assieme a Ricky Davis, ormai senza dubbio il sesto uomo dell'anno, potranno risultare scomodi a qualsiasi squadra verranno opposti.
I Chicago Bulls sono la storia dell'anno, punto e basta. Dati per spacciati già nei pronostici di settembre, i Bulls si sono accorti di essere finalmente rinati e pronti per crescere e tornare ai vertici. Il 42-32 rappresenta un risultato francamente inatteso a fronte del 4-15 con cui era partita la stagione, ed il quarto posto nella griglia playoffs, con il primo turno eventualmente da giocare con il fattore campo, era impensabile.
Grazie ai giovani i Bulls si sono fatti strada a spintoni e con una squadra tutta nuova hanno sorpreso decisamente tutti: la terza scelta assoluta Ben Gordon si è rivelato essere il giocatore decisivo negli ultimi tempi grazie anche a coach Skiles che gli ha trovato il ruolo ideale, ovvero quello di sesto uomo.
Abbinato a Luol Deng, Chris Duhon, l'importantissimo Nocioni e al nuovo leader Hinrich, Gordon ha contribuito a far rinascere la speranza a Chicago, anche se resta qualche dubbio in chiave playoffs vista l'inesperienza generale del team a questi livelli. I Bulls dovranno inoltre guardarsi le spalle da Washington e da Indiana che sono poco distanti ad insidiarne la posizione.
Comunque vada, questa annata dei Bulls resta una gradita e piacevole sorpresa.
Un altro ritorno ai playoffs, dopo un decennio di assenza, sarà quello dei Wizards. A Washington si respira finalmente un'aria vincente grazie al trio delle meraviglie Arenas, Jamison e Hughes. Il cambio di marcia si era notato sin dall'inizio ed i tre moschettieri, anche se parzialmente frenati dall'infortunio di Hughes, stanno per ricondurre la squadra della Capitale nella terra promessa.
La posizione che avranno nella griglia è ancora da decidere, perchè Washington ha una vittoria in meno ed una sconfitta in più di Chicago e questo significa che le parti potrebbero presto essere invertite. Considerando inoltre che i Pacers sono in ampia risalita, potrebbe anche esserci un'ipotesi di caduta al sesto posto, con conseguente scontro con la vincitrice di division con il peggior record, attualmente i Celtics.
Gli Indiana Pacers sono stati, come noto, falcidiati dalle squalifiche dopo la maxi-rissa di Detroit ma non per questo si sono dati per vinti, grazie ad un finale di stagione, purtroppo l'ultimo, del fantastico Reggie Miller. La striscia aperta è di 5 partite, compresa l'importante vittoria ai danni di Miami con la grande prova di super Reggie, prova che sta tenendo i Pacers in ballo potenzialmente anche per il quarto posto dei Bulls.
Chicago, Washington e Indiana, nel caso di vittoria e di sconfitta contemporanea di qualsiasi delle tre, potrebbero dare un'interessante shakerata alla griglia e cambiare il gioco degli accoppiamenti in maniera drastica. Congratulazioni a Rick Carlisle, che ha spinto i bottoni giusti nei suoi giocatori senza poter usufruire di Artest e di Jermaine O'Neal, il cui rientro dall'infortunio dovrebbe arrivare nei playoffs.
Gli ultimi due posti sono occupati da rispettivamente da Cleveland e Philadelphia.
I Cavs sono partiti forte per poi sfaldarsi e cadere quasi a pezzi in prossimità del traguardo. Le prove super di LeBron James non sono riuscite a nascondere le grandi magagne difensive di squadra e Cleveland è gradualmente passata dal secondo al settimo posto della classifica ad Est.
I Sixers non hanno usufruito di particolari vantaggi dall'arrivo di Webber e sono lì, in galleggiamento, a 38-38 dopo avere passato gran parte della stagione con un record perdente nonostante una strepitosa stagione del loro leader assoluto, Allen Iverson.
Dietro restano i deludenti Orlando Magic, che hanno giocato una seconda parte di stagione inguardabile, ed i nuovi Nets di Kidd e Carter: ambedue le squadre sembrano troppo staccate per riuscire a raggiungere l'ottavo posto anche in virtù della vittoria ottenuta dai Sixers sui Bobcats nella nottata appena trascorsa. I Magic inoltre hanno ritenuto opportuno porre fine alla stagione di Grant Hill e non forzarlo a giocare infortunato visti i guai del passato, segno che hanno tirato i remi in barca.
Se la regular season finisse oggi avremmo i seguenti accoppiamenti:
Miami vs Philadelphia
Detroit vs Cleveland
Boston vs Indiana
Chicago vs Washington