Niente riflessione per Boston

Ottima settimana e grandiosa prestazione per Ricky Davis contro Atlanta con 36 punti

Attendevamo la risposta alla domanda della settimana scorsa: era pausa di riflessione? Ora abbiamo la risposta: no, non lo era. La striscia di quattro sconfitte consecutive ha interrotto con decisione la striscia positiva di 12 a 1. Dalla prossima settimana inizia l'ultima parte della stagione regolare e guardando il calendario ci sono buone probabilità  d'avere dei riscontri positivi. Nel frattempo l'infermeria riapre i battenti.

Risultati

Boston Celtics @ Detroit Pistons 99-105
Dallas Mavericks @ Boston Celtics 112-100
Boston Celtics @ Atlanta Hawks 116-100

Commento

La striscia perdente si è fermata a 4, la più lunga della stagione, che ha fatto seguito alla più lunga striscia di vittorie con 7. Data per scontata la vittoria contro Atlanta, le altre partite avevano una buona probabilità  di risultare perdenti, e lo sono state. È una lezione che potrà  essere molto utile ed i giocatori con più esperienza sanno come farlo capire ai giovani, sentiamo Payton "è una buona lezione da imparare proprio adesso, ci fa capire che se giochiamo così (ai play-off) andremo a casa velocemente". Ora però bisogna mettersi alle spalle questa dozzina di giorni negativi e guardare alle ultime 10 partite che rimangono prima della fine della stagione regolare.

Fin dal ritorno di Antoine Walker a Boston ed all'arrivo di Webber a Philadelphia il 3 aprile è stata la data più segnata nei calendari dalle televisioni, osservatori e tifosi NBA: la prima sfida tra le due formazioni dopo i cambiamenti della trading deadline. Secondo le opinioni comuni dovevamo vedere Phila involarsi in vetta dell'Atlantic Division e Boston ad inseguire affannosamente. I fatti, come da noi previsto su queste righe, si sono svolti in modo nettamente diverso, addirittura meglio delle nostre stesse previsioni.

Ora la sfida ha un sapore diverso da quello che le televisioni speravano: non è un incontro all'ultimo sangue dove chi vince la partita si porta in vantaggio per la leadership nella Division, ma è l'ultima spiaggia per Phila, una residua e flebile speranza di riagguantare Boston. Molti tifosi bostoniani danno già  per scontata la vittoria della Division, ma eventi imprevisti possono sempre capitare, quindi noi preferiamo adottare un basso profilo, comunque consapevoli che solo eventi straordinari potranno togliere a Boston il primato nella Division.

Dal ritorno di Walker i minuti per i giovani lunghi si sono ridotti per Al Jefferson, mentre i DNP- CD (did not play – coach's decision, non ha giocato – decisione dell'allenatore) si sprecano per Kendrick Perkins. Invece dalla partita contro i Pistons di questa settimana le cose sono cambiate. Quella sera i minuti che erano riservati a Jefferson sono passati a Perkins e per la prima volta nella sua carriera Jefferson ha visto un DNP-CD di fianco al suo nome. In quella sera Perkins, visto personalmente da noi, ha mostrato notevoli miglioramenti rispetto a soli due mesi fa, ora non è più grezzo nei movimenti, è più fluido e sicuro nei suoi mezzi; questo non può che fare piacere.

La risposta di Rivers è stata che le caratteristiche di Perkins si adattano meglio alla squadra di Detroit, ma nei successivi incontri Perkins ha avuto sempre maggiori minuti di Jefferson. Al momento non si sa se ci sono dei problemi in spogliatoio, se ne verremo a conoscenza ne faremo tempestiva comunicazione su queste colonne. Noi però riteniamo che sia soltanto un fisiologico avvicendamento, più per premiare Perkins che per punire Jefferson.

Fino ad un mese e mezzo fa il general manager Danny Ainge era ancora considerato da molti tifosi e commentatori superficiali come un grave danno per la franchigia bostoniana ed i pochi che lo consideravano bravo facevano fatica a farsi sentire e spesso non ne avevano il coraggio. Noi siamo stati sempre convinti della bontà  della sua gestione e non lo abbiamo mai negato rifiutandoci di uniformarci al pensiero prevalente solo perché poteva fare comodo, attirandoci critiche anche feroci, ma abbiamo mantenuto il nostro pensiero e col passare del tempo la nostra visione è stata rafforzata dalle sempre migliori azioni della gestione-Ainge. Sembra ieri quando lodavamo Ainge per la chiamata al draft di Jefferson e dopo le Summer Leagues si poteva chiaramente vedere come anche i due piccoli avevano molto da dare ai Celtics, invece incomprensibilmente e cinicamente molti commentatori lo criticavano ferocemente.

Ora che tutti considerano Ainge un geniale general manager non possiamo non ricordare come sia più facile saltare sul carro dei vincitori piuttosto che avere una convinzione e mantenerla a dispetto di quello che pensa la maggioranza. Forse queste persone che vanno sempre col vincitore sono migliori solo di quelli che vanno sempre controcorrente solo perché si sentono bene nel farlo, il classico bastian contrario. Un'analisi attenta e rigorosa invece è l'unica cosa da fare per chi vuole dare un'opinione, altrimenti sarebbe opportuno il silenzio.

Purtroppo dobbiamo constatare che il salto sul carro del vincitore non è una caratteristica prettamente italiana, infatti la stampa bostoniana ha fatto esattamente la stessa cosa, quindi se vi capita di mettere mano a due edizioni di un quotidiano locale, una di un anno fa ed una di una settimana fa, non meravigliatevi se vedete nella prima copia Ainge associato a "fallito" e nella seconda lo stesso Ainge associato ad "Auerbach", allenatore prima e general manager poi che ha creato letteralmente la storia della franchigia ed al quale tutti i general manager guardano per capire come devono agire in modo positivo. La speranza è che non si vada nell'eccesso opposto, decantando lodi inesistenti ad Ainge, ma come si sa tutto è possibile a questo mondo.

Infortuni

Anche questa settimana Gary Payton ha avuto problemi alla schiena anche se le sue prestazioni in campo non sono state molto inferiori alla sua media di quest'anno. "Ho avuto problemi di schiena durante tutta la mia vita" confessa Payton ed ora che inizia ad avere una certa età  per giocare nell'NBA questi problemi si stanno ingigantendo.

Rivers è pronto a dargli un po' di riposo se sarà  il caso per preservarlo per i play-off, ma al momento questa evenienza è soltanto prospettata.

Lo scorso lunedì 28 marzo si è sottoposto ad una TAC senza che siano stati rilevati problemi gravi. Un sollievo per Payton che così può continuare a giocare stringendo i denti. La possibilità  di stop viene vista come una condanna perché ogni giorno di fermo per il giocatore significa incrementare i dolori. Payton cercherà  di giocare fino a quando i Celtics saranno in corsa nei play-off e poi valuterà  il da farsi.

Nel caso in cui non ce la facesse a proseguire a giocare, Rivers è pronto a far entrare i giovani in roster, West e Banks. È stata quindi smentita una voce che voleva i Celtics interessati a Kenny Anderson, da poco rilasciato dai Clippers. "Voglio giocare coi miei giovani ragazzi" ha detto categorico Rivers.

Dall'ultima gara contro Atlanta Antoine Walker sta facendo compagnia a Payton in infermeria: per lui una contusione al ginocchio destro che può fargli saltare l'importante appuntamento di domenica contro Philadelphia. Il giocatore ovviamente vorrebbe giocare, ma la sua presenza sarà  avvolta nell'incertezza fino all'ultimo istante.

Curiosità 

Questa sezione è molto affollata questa settimana. La prima curiosità  è molto particolare e riguarda uno scontro verbale tra Walker e Rivers. La particolarità  non è nello scontro in sé stesso, ma il motivo da cui è nato. Vediamo i fatti.

Durante la partita contro Dallas, Novitzki in un'azione schiaccia nel canestro di Boston e nel ricadere a terra Perkins lo colpisce accidentalmente. I due si mettono a litigare e Walker va subito a prendere le difese di Perkins. Rivers si è lamentato con Walker perché non voleva che prendesse le difese di Perkins poiché ritiene che Perkins stesso sia perfettamente in grado di difendersi. "Non abbiamo bisogno di arrivare e salvare Perk" afferma deciso Rivers. Secondo l'allenatore il giovane può difendersi da solo e ne è anche capace "Perkins ama combattere, credetemi".

Il trofeo di sesto uomo dell'anno è molto importante per Ricky Davis, la conquista del quale oltre ad essere gratificante dal punto di vista personale, è anche una riscossa per un passato non sempre positivo. "Lo voglio assolutamente" dice Davis ogni volta che parla di questo premio e non gli si può dar torto. Però bisogna anche vedere chi glielo può soffiare: sicuramente il rookie Gordon di Chicago, ed anche Stackhouse, tornato dopo un infortunio. In ogni caso Davis ha le maggiori probabilità  di aggiudicarsi il premio visto che è primo tra i sesti uomo della Lega in punti (15,6), percentuale dal campo (46%) e palle rubate (1,1). Da rilevare la recente splendida prestazione contro Atlanta: 36 punti con 14 su 17 dal campo.

Torniamo a parlare dello scambio di maglia tra Walker e Jefferson. Si sa che Antoine Walker è molto legato al numero 8 e quand'è tornato a Boston voleva a tutti i costi indietro quella maglia. Al Jefferson è sempre stato disponibile a concedergliela senza pretendere nulla in cambio. Come ringraziamento Walker ha voluto lo stesso fargli un regalo: un orologio della Jacob & Co. con la faccia circondata da diamanti. Il valore è di svariate migliaia di dollari.

Continuando con i regali, il presidente della franchigia Wyc Grousbeck l'anno scorso ha regalato a tutti i giocatori un iPod. Quest'anno hanno invece ricevuto una PlayStation versione tascabile con il gioco NBA incluso. No comment.

Appuntamenti e classifiche

Altre 3 partite per Boston la settimana prossima:
domenica in casa contro Philadelphia
martedì a Washington
mercoledì in casa contro Milwaukee

Tre partite ravvicinate e già  la prima ci dirà  se la corsa per l'Atlantic Division è finita oppure Boston dovrà  soffrire ancora un po'. L'attesa per questo incontro è così sentita che è stata modificata la programmazione televisiva e l'ora dell'inizio dell'incontro, dalle 6 della sera (mezzanotte in Italia) all'una del pomeriggio (sette della sera) per permettere la diretta televisiva sul canale nazionale ABC.

Tutti vogliono vedere il motivo per cui il tanto decantato e strombazzato scambio che ha portato Webber a Philadelphia ha dato frutti deludenti ed invece l'arrivo di Walker a Boston ha permesso alla franchigia biancoverde di dominare la Division. Sarebbe opportuno che i ragazzi di Doc Rivers facciano vedere a tutti i telespettatori i motivi di questo dominio.

Le altre due partite perdono importanza di fronte alla sfida di domenica: mentre con Milwaukee la vittoria dovrebbe essere soltanto una formalità , con Washington sarà  una dura battaglia.

In classifica divisionale le posizioni sembrano attestarsi sui valori attuali: Boston attorno al 55% di vittorie e Philadelphia sempre sotto al 50%. La distanza attuale è pari a 4 lunghezze ed una vittoria di Boston la prossima domenica porterebbe questo distacco a 5 lunghezze, chiudendo virtualmente la corsa alla vittoria dell'Atlantic Division. Dietro si sta facendo vedere New Jersey che è a ridosso di Phila però al momento non suscita alcun tipo di preoccupazione, in caso contrario lo segnaleremo tempestivamente su questa rubrica.

Da questa settimana monitoriamo anche le possibili avversarie di Boston nei play-off. Dando per scontato, anche se non lo è (lo sarà  soltanto dopo l'esito positivo di domenica) che Boston vinca la Division, nel tabellone dei play-off sarà  testa di serie numero 3, poiché la seconda ha attualmente un record del 62,5% con un vantaggio su Boston di 6 lunghezze. Non è ancora irraggiungibile per Boston, ma poco ci manca. I Celtics quindi incontreranno la sesta di Conference. Attualmente attorno a questa posizione ci sono a parimerito in sesta e settima posizione Indiana e Cleveland. Sia l'ottava che la quinta hanno un discreto distacco, quindi le probabilità  d'incontrare una di queste due squadre è vicina all'80%.

Obiettivamente sarebbe meglio per Boston incontrare Cleveland, poiché dopo LeBron James non c'è molto altro. Inoltre Indiana, nonostante le vicissitudini che ha avuto, ha comunque molta esperienza di play-off ed è sempre un'avversaria ostica. In ogni caso l'attesa per i play-off fa salire la tensione nell'aria e molti si domandano se Walker inscenerà  ancora la sua famosa "wiggle", un ballo che festeggia un bel canestro fatto tutto di tremolii.

A risentirci.

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