Eddie Jones è il secondo starter degli Heat ad aver subito un infortunio negli ultimi 10 giorni
Hudonis Haslem, Damon Jones, Michael Doleac, Kenion Dooling: all'inizio dell'anno guardavamo a questi giocatori come si fa con dei semi-sconosciuti. Ci chiedevamo se sarebbero diventati buoni cortigiani per Shaq e Flash.
Sono passati sette mesi, Miami è praticamente certa del miglior record della Eastern Conference, sempre in lotta per il vantaggio del fattore campo per tutti i playoff. Questi giocatori hanno passato l'esame e faranno parte della grande corsa.
L'altro lato della luna è impersonificato da Rasual Butler, il giocatore che per primo è stato titolare nel ruolo di guardia tiratrice, ed ora non è altro che una comparsa. Coach Van Gundy recentemente ha deciso di rispolverare Qyntell Woods; Butler è andato in lista infortunati con la classica tendinite. "Non ho apprezzato - ha detto il giocatore - però sono un giocatore di questa squadra e il mio ruolo mi impone di tacere." Una storia diversa, fra i tanti signori nessuno beneficiati dal nuovo corso della Florida.
Nel frattempo Miami ha vinto lo scontro diretto contro Phoenix 125-115 e poi, come la vacca di Asa Nikolic, ha dato un calcio al secchio del latte perdendo 94-92 sul campo degli Charlotte Bobcats. Coach Van Gundy ha pesantemente censurato la sconfitta: "Abbiamo giocato con grande presunzione all'inizio - ha detto - e, quando abbiamo completato la rimonta, abbiamo pensato sarebbe bastato un quarto da Heat per vincere. Non è stato così."
Shaq non ha cercato scuse, ammettendo "di aver giocato con pochissima energia" O'Neal se n'è stato tranquillo in mezzo all'area dei tre secondi, senza preoccuparsi del pick n roll, la vera chiave della vittoria degli avversari. Primoz Brezec, per una sera, ha assunto i panni dell'eroe.
Continua intanto la strana polemica fra Van Gundy e il suo centro a proposito degli obiettivi stagionali: "Non mi interessa - ha detto l'ex giocatore dei Lakers - concentrarmi su obiettivi parziali come il titolo di division o di conference. E' pericoloso farlo perché, una volta raggiunti, possono creare autocompiacimento fra i giocatori. Noi dobbiamo puntare unicamente al titolo."
Opinione di un giocatore che ha vinto 6 titoli di division e 2 di conference fra Orlando e Los Angeles. "Sappiamo tutti - ha replicato l'allenatore - che contano i playoffs. Ma devi giocare per sette mesi prima della post season: se non lo fai nella maniera giusta questo tempo diventa dannoso per il tuo spirito di squadra e per l'efficacia della squadra." I due vanno avanti da qualche mese con questa solfa.
Rimane il fatto che Miami ha dimostrato di tenere pochissimo alla trasferta di Charlotte. Wade, maestoso contro i Suns, s'è concesso un errore mentale che ha deciso la partita: sul 94-92, l'ex Marquette ha sbagliato di proposito il secondo di due tiri liberi. Preso il rimbalzo, Wade non ha sfruttato lo spazio per pareggiare, preferendo fuggire verso la linea dei tre punti. Il suo tentativo è uscito.
"Evidentemente - ha commentato Van Gundy - non conosceva il punteggio." "Non so dirvi - ha spiegato Flash - cosa stessi realmente pensando. Le cose sono successe molto velocemente. Se avessi segnato quel tiro ora sarei un eroe. Non è successo e le critiche fanno parte del gioco."
Una parola sulla polemica coach-centro l'ha voluta mettere Sam Mitchell, allenatore dei Raptors, dopo la sconfitta 103-91 della sua squadra all'American Arlines Arena: "Puoi anche avere il miglior record - ha spiegato l'ex giocatore di Minnesota - ma non conta se non arrivi ai playoffs in buona salute." Nel corso della partita s'era fatto male Eddie Jones, una distorsione alla caviglia abbastanza importante, dopo esser scivolato a bordo campo: uno degli spettatori aveva rovesciato parte di quel che stava bevendo.
"Mi sono spaventato", ha dichiarato l'ex Temple che è rimasto incastrato in una sedia. "Non sembra una cosa così grave - ha commentato Van Gundy - e comunque non penso di debba allenare con questa preoccupazione. La concentrazione è l'unico antidoto che conosco contro gli infortuni."
Miami ha vinto quella partita con 28 punti di Shaq e 27 di Wade cambiando passo nell'ultimo periodo. Greg Popovich, coach di San Antonio, sa bene che non basta risparmiare le stelle per evitare loro gli infortuni. La gestione di Haslem però, rientro per la gara con i Suns, e di nuovo fuori contro Charlotte, indica che a Miami si sta pensando a breve termine. In questo senso stiamo con O'Neal: "il grande ragazzo", come Shaq chiama il titolo Nba, conta più di 60 vittorie in regular season.