NCAA B. – All American 2005

Chris Paul è atteso da tutti al salto nella NBA

Anche quest'anno, con la fine dei Tornei di Conference e l'inizio della March Madness, sono stati votati i tre migliori quintetti del basket NCAA. Facciamo ora una breve panoramica dei migliori giocatori, dando maggiore spazio ai cinque più votati che hanno preso il posto di Jameer Nelson, Emeka Okafor, Josh Childress, Lawrence Roberts e Ryan Gomes, votati come All American nella stagione 2003/2004.

Chris Paul, Wake Forest
So, PG, 6-0, 15.3 ppg, 4.5 rpg, 6.6 apg, 2.4 spg
Il rischio che la partita contro West Virginia, che ha eliminato Wake Forest al secondo turno del torneo, sia l'ultima partita collegiale di Chris Paul è molto alto. Infatti il ragazzo che all'high school segnò 61 punti in una partita in onore del nonno ucciso qualche giorno prima, ha confermato nella sua annata da sophmore tutte le qualità  mostrate al primo anno e che gli erano valse il trofeo di miglior Rookie della ACC. Paul è tutt'altro che un colosso a livello fisico ma è un playmaker nel vero senso della parola, grazie alla grande fiducia nei suoi mezzi, alla capaità  di prendere decisoni e alla sua leadership.

E' molto pericoloso in penetrazione e in contopiede grazie alla sua velocità  e al suo ball handling, oltre ad avere un'ottimo tiro sia da tre che da due punti; anche a livello difensivo Chris è un' ottimo giocatore, anche se tende eccessivamente a cercare il recupero.In conclusione è molto probabile che la point guard dei Demon Deacons, nonostante sia anche un'ottimo studente, si dichiari per il draft di giugno, con serie possibilità  di essere scelto molto in alto.

J.J. Redick, Duke
Ju, G, 22.1 ppg, 40.5% da tre punti, 93.7% ai liberi
Redick, uno dei giocatori più odiati dai tifosi della attuale NCAA, è di gran lunga il miglior tiratore da tre punti del college basketball, grazie ad una tecnica per uscire dai blocchi (e in generale nel movimento senza palla) impressionante, che lo rende praticamente immarcabile, anche perchè il suo raggio di tiro è assolutamente illimitato (Redick può tirare con estrema naturalezza anche da otto metri). Sarebbe comunque sbagliato pensare che JJ sia solo un tiratore ( miglior marcatore ogni epoca delle high school della Virginia), addirittura automatico dalla linea della carità  (93.7% in stagione), in quanto il leader dei Blue Devils è un atleta sottovalutato, ed è molto migliorato per quanto riguarda la capacità  di mettere la palla per terra e penetrare nelle aree avversarie, aggiungendo così un'altra dimensione al suo gioco. Quest'anno ha trascinato la suadra di Coach K, una delle versioni di Duke meno dotate di talento degli ultimi anni, alla vittoria del torneo della ACC, battendo in finale Georgia Tech, e alle Sweet Sixteen nel Torneo NCAA.

Wayne Simien, Kansas
Se, PF, 6-9, 20.3 ppg, 11 rpg, 55.2% dal campo
La carriera universitaria di Simien si è conclusa con un'altra delusione, vale a dire l'uscita di scena dei suoi Jayhawks al primo turno del Torneo dopo una sola partita contro la non irresistibile Bucknell; Wayne infatti, ha sì giocato due Final Four agli ordini di Roy Williams e con compagni di squadra come Drew Gooden, Nick Collison e Kirk Hinrich che ora giocano nella NBA, ma non è mai riuscito a vincere il titolo.

Simien ha comunque giocato una stagione spettacolare, dimostrando di essere pienamente recuperato dagli infortuni alla spalla che avevano complicato le sue stagioni passate, e mettendo in mostra le sue fantastiche qualità . Wayne è infatti uno dei primi giocatori di post del college basketball, grazie ad una grande varietà  di movimenti notevole e a delle mani setate che gli permettono di essere pericoloso anche con il tiro da sei metri, oltre ad essere un rimbalzista sopra la media. E' probabile che riesca a trovare un posto al primo giro del draft, nonostante si un po' piccolo per ricoprire il ruolo di ala grande al piano di sopra.

Hakim Warrick, Syracuse
Se, PF, 6-8, 21.4 ppg, 8.6 rpg, 54.8% dal campo
Hakim Warrick è un'altro deluso del Torneo NCAA, eliminato con la sua Syracuse al primo turno del torneo da parte della sorprendente Vermont. Questa sconfitta non cancella però la grande stagione di Hak (come lo chiamano i compagni), che ha portato i suoi Orangemen alla conquista del torneo della Big East in coppa con Jerry McNamara. Warrick è un giocatore devastante sotto canestro, grazie ai suoi movimenti in cui si fondono bene una tecnica personale discreta e un'atletismo impressionante.

Le doti atletiche hanno reso Hakim una presenza fissa negli highlits di Sportcenter, ma il suo gioco spettacolare non deve far pensare che il ragazzo della Pennsylvania sia solo un fenomeno da baraccone. Warrick, infatti, nel corso del suo quadriennio universitario, è migliorato costantemente dal punto di vista tecnico, mostrando di saper lavorare sui suoi difetti, in particolare costruendosi un tiro affidabile dai sei metri, e migliorando le sue capacità  di ball-handling. Il suo ruolo per un' eventuale futuro NBA è incerto, essendo un'ala grande nel corpo di un tre, ma sicuramente Hakim avrà  la sua occasione.

Andrew Bogut, Utah
So, C, 7-0, 20.4 ppg, 12.4 rpg, 62.9% dal campo
La grande stagione di Andrew Bogut, ragazzo nato in Australia da genitori croati e che ha come giocatore preferito il compianto Drazen Petrovic, ha sicuramente sorpreso molti. In pochi, ad inzio stagione, avrebbe scommesso su un rendimento del genere da parte del settepiedi di Utah: Andrew però in estate ha lavorato duramente soprattutto pe migliorare il suo fisico, ora molto più magro e reattivo.

Accanto ai progressi sono rimaste le grandi qualità  di Bogut: la sua versatilità , dovuta a dei fondamentali sorprendenti per un uomo della sua stazza (ha anche il 74% dalla linea di tiro libero), e dimostrata dal fatto che sia in grado di essere pericoloso sia vicino che lontano da canestro, tanto che sta allargando il suo raggio di tiro oltre la linea da tre punti. Inoltre Andrew è un' ottimo rimbalzista (12.4 carambole catturate per gara), un passatore molto sottovalutato, in grado di far pagare i raddoppi su di lui grazie ad una buona visone di gioco, ed un lottatore che da sempre il 110% in campo. Tutto questo sarà  sufficiente per essete chiamato al primo posto nel draft di giugno?

Il secondo quintetto di All American è composto, per quanto riguarda il backcourt, dalla terribile coppia di piccoli di Illinois Dee Brown (13.4 ppg, 4.4 apg con il 51.4% dal campoe il 45.3% da 3) -Luther Head (15.6 ppg, 47% dal campo e 41% da 3) e dal Salim Stoudamire, cuginetto di Damon che gioca nella NBA a Portland, impressionante tiratore da tre punti (51.5% in stagione per 18.1 ppg) da Arizona. Sotto canestro sono stati votati l'ottimo Sean May da UNC, ala grande un po' paffutella ma con delle mani dolcissime sia in attacco che per i rimbalzi e figlio dell'ex giocatore Scott, e Ike Diogu, centro da Arizona Sate da 22.4 punti e 9.8 rimbalzi nella stagione.

Il terzo quintetto è composto dal leader di North Carolina Raymond Felton (12.6 ppg, 4rpg, 7apg), playmaker molto veloce e grande penetratore, dal folletto (è alto 5' 9'') di Washington Nate Robinson (16.4 ppg, 3.9 rpg, 4.5 apg con il 46.3% dal campo) atleta fantastico con un grande tiro e una notevole capacità  a concludere in area e dal terzo componente del backcourt della grande protagonista dell'anno, Illinois, vale a dire Deron Williams (12.4 ppg, 6.6 apg), big guard molto atletica, ottimo passatore e difensore che deve migliorare al tiro. Completano il quintetto Joey Graham (17.7 ppg, 6.2 rpg, 52.9% dal campo con il 47.3% da 3), iperatletica ala da Oklahoma State e Shelden Williams (15.4 ppg, 11.3 rpg) , rimbalzista e stoppatore di Duke.

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