Solito Webber, soliti Sixers

In certe partite, ad Iverson viene mal di testa a forza di tirare!

Il pacco è servito?
Chris Webber è ormai un ex-giocatore?
Geoff Petrie N.1 e Billy King lo scemo del villaggio?
Non penso proprio…..

Molte volte ho provato avversione nei confronti delle decisioni mercatali di Billy King, e non ne ho mai fatto mistero, ma sono convinto che il problema dei Sixers di oggi non sia in C-Webb, o perlomeno che non sia l' unico e predominante problema.

Da quando Webber è arrivato a Philadelphia i Sixers sono 5 vittorie e 5 sconfitte, con vittorie nella norma (come ad esempio Charlotte e Atlanta, quest'ultima però all' ultimissimo secondo) e con sconfitte imbarazzanti, come il cappotto casalingo subito da Golden State (la famosa gara dove lo sportivissimo pubblico del Wachovia Center ha amorevolmente fraternamente booooeggiato Chris Webber), 85-104 dove Allen Iverson ha addirittura perso 12 palloni, oppure come l' altrettanto disgraziato cappotto canadese, 110-128 all' Air Canada Centre subito dai Raptors, squadra che non ha più nulla da dire in questa stagione, al contrario di quello che dovrebbe essere per i Sixers.

Insomma, la morale è che, nonostante l' arrivo di Webber, i Sixers non cambiano, continuano ad avere imbarazzanti black-out offensivi e difensivi, subiscono troppo a rimbalzo, subiscono troppi punti, e hanno troppe palle perse.

D' altronde questa è la classica esemplificazione della coperta corta, questi erano i problemi storici dei Sixers dell' era pre-Webber, e di certo con l' arrivo del Fab Five questi problemi si sono accentuati, visto che difensivamente Chris non è mai stato un drago (tantomeno ora con le ginocchia che si ritrova).

Si pensava però che, con il suo arrivo si incrementasse vertiginosamente il potenziale offensivo (oltre a quello sotto i tabelloni, Chris è sempre stato un ottimo rimbalzista), e che le magagne difensive si mascherassero dietro al potenziale offensivo rappresentato da Iverson e Webber.

Ciò finora non è stato, si è visto solo il sempre splendido Iverson risolvere le partite, e Webber tribolare al tiro e con una evidente mancanza di fiducia, con la aggravante della mancanza di elementi concreti, solidi e intensi come i neo-Kings Thomas, Williamson e Skinner (anche se per la verità  lo Skinner di Sacramento non è esattamente quello visto nella Città  dell' Amore Fraterno, misteri della geografia…..).

Come detto cinque vittorie e cinque sconfitte, che pregiudicano notevolmente l' accesso ai playoff (a tutt' oggi i Sixers sarebbero nel tabellone all' ottavo posto, a pari merito con gli Orlando Magic ma con gli scontri diretti a favore), anche perchè i Sixers di oggi, a meno che non capiti un qualcosa di grandioso, non sono di certo in grado di competere con i Miami Heat, e nemmeno (eventualmente) con i Detroit Pistons.

A complicare le cose per i bianco-rosso-blu si aggiunge l' esaltante momento dei Boston Celtics, che con il ritorno di Antoine Walker (anche se già  da prima che arrivasse Boston aveva dato segnali confortanti) sta letteralmente volando in cima alla Atlantic Division. Mancano 18 partite, ed è francamente ora che i Sixers si sveglino.

E' evidente la difficoltà  di amalgama e la assoluta anomalia chimica dei Sixers, unita alla estraneità  al sistema di O' Brien di Webber, ma se si vuole raggiungere i playoff (una squadra con Iverson e Webber nel roster NON PUO' non raggiungere i playoff) bisogna fare di necessità  virtù, bisogna stringere i denti e pensare partita per partita. Come abbiamo già  detto la panchina è un pò corta, le scelte di coach O' Brien lasciano spesso perplessi (che non sia proprio questo il più grave problema di fondo dei Sixers?), ma c' è anche un Andre Iguodala in crescita, un sempre solido Marc Jackson e un sempre affidabile Kyle Korver, il futuro può essere meno scuro di quello che sembra.

Il calendario è tutto sommato buono, 10 partite in casa e 8 in trasferta, tra cui però la brutta striscia Lakers-Kings-Suns, e tra cui le fondamentali due gare contro i Celtics, una in casa e una al Fleet Center. A complicare le cose ci si è messo anche l' ennesimo infortunio di The Answer, frattura di un dito, anche se sembra che Iverson giocherà  nonostante la frattura, sperando che questa ennesima prova di tenacia e di coraggio da parte del Numero 3 da Hampton serva a scuotere un pò l' ambiente.

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