Atlantic Division Report

Saranno i Knicks la variabile impazzita dell'Atlantic division?

Siamo a metà  del mese di Marzo.
Faremo quattro chiacchiere sulla division più bistrattata della lega. Siamo nell'Atlantic.

Sostanzialmente non c'era alcun vero pronostico ad inzio anno. Tutte in grado di vincere e tutte in grado di perdere. Opinione generale era che la mediocrità  della suddetta division la rendesse una delle più equilibrate dell'intero panorama NBA. Ed in effetti così è stato, perché la classifica si racchiude in 7 vittorie. Una sola squadra ha un record positivo.

33 le vittorie della prima, Boston.
26 le vittorie dell'ultima, Toronto.

Nel mezzo Philadelphia, New Jersey e New York.

Difficile quindi riuscire a definire esattamente la situazione. Difficile ancor più alla luce della mirabolante e visionaria Dead Line di fine febbraio. Momento in cui si sono ribaltati i punti cardine della lega e soprattutto dell'atlantic division.

Chris Webber ala grande dei Kings ha preso la via di Philadelphia atteso alla merenda da tale Allen Iverson nonché dalla tifoseria che ancora crede di essere stata vittima di "Scherzi a parte".

Ciccio Antoine Walker è ritornato come nulla fosse dall'amico Danny Ainge, facendo finta di non essersi mai insultati e di non essersi mai reciprocamente augurati la morte.

Non ci dilungheremo su quali siano i risvolti delle trade in questione ma resta dato di fatto che Iverson un lungo così forte al suo fianco non l'ha mai avuto e che Walker, nonostante la clamorosa minestra riscaldata, toglierà  si spazio all atteso Jefferson ma darà  altresì una notevole addizione in zona piturata.

Andiamo comunque con ordine valutando l'attuale classifica di division.

Boston Celtics

Attualmente sono primi e a dirla tutta l'atlantic sembrerebbe finalmente aver trovato padrone. Non solo.

Sono in costante miglioramento di gioco, corrono, si divertono e per buona parte del match riescono anche a far divertire l'esigentissimo pubblico Celtico.

Foste un Gm di una qualsiasi franchigia sareste così ansiosi di incontrarli al primo turno di Play Off?

C'è PP al secolo Paul Pierce che arriva da un ottimo periodo in cui si è rivisto il giocatore dominante che latitava ad inizio stagione. Di solito la pausa dell Allstar game coincide con il punto di svolta della stagione. Se lui gira allora tutta la squadra può sperare fortemente nei playoff.

C'è poi come detto l'arrivo di Walker che riforma il binomio tanto amato ed odiato nelle stagioni orsono. Walker è una PF importante, soprattutto per l'atlantic. Potrà  dire la sua tranquillamente.

Il suo inserimento pare stia funzionando nel migliore dei modi, avendo Toine smesso i panni dello scialacquatore di palloni ed avendo trovato una maturità  cestistica ed agonistica del tutto inaspettata. C'è da augurarsi che il Genius non esca più avanti stropicciando gli occhi di Boston tutta e di Pierce in primis con i suoi tiri impossibili.

In ottica play off però sarà  importante valutare anche il resto del roster.

Innanzitutto il mai partito Gary Payton, tornato a gambe levate in terra verde, il quale orchestrerà  il gruppo soprattutto in tempo di play off. Ricky Davis inoltre sarà  il sesto uomo di lusso , anche se il suo minutaggio è decisamente più sostanzioso di quello che normalmente appartiene al ruolo che attualemnte gli compete.

Delonte West, Tony Allen ed il sopra menzionato Jefferson, tale Al, formano poi il gruppo giovane che sta già  dando un ottimo contributo.
Di Tony e Al avevamo già  avuto modo di vedere parecchio in questa stagione.

Per Delonte invece siamo tutti molto sorpresi.
Il ragazo ha un ottima mano, ha capacità  di far girare il team ed ha una notevolissima energia sul parquet. Payton non lo deve vedere solo come suo secondo, perché il ragazzo ha dimostrato di avere numeri tali da poter essere titolare sin da ora. Il suo contributo sarà  importantissimo.

Infine il Coach.
Doc rivers è un più che discreto tecnico ma che spessissimo è stato sopravvalutato. La squadra gioca e lui è sostanzialmente un compagno ideale per fare quattro chiacchiere nonché il merendino pomeridiano. Il classico amico dei giocatori.
Da verificare però la sua tenuta psicologica di fronte alle difficoltà .

Nonostante questo i celtics ci sono per i PO e con buone probbabilità  non saranno una comparsa.

Philadelphia 76ers

Ne avessimo parlato un mesetto fa saremmo stati tutti d'accordo nel dire che oltre ad Iverson ed un paio di giocatori ottimi ma giovani come Korver e Iguodala, c'era poco da stare allegri.

Il reparto lunghi era insufficiente perché il solo Mark Jackson non sposta nulla, Thomas ha i suoi problemi fisici e Dalembert sembrava la brutta copia del giocatore che lo scorso finale di stagione fece sognare i tifosi di Philly. Non parliamo poi di Skinner la cui firma ancora era da chiarire.

Mancava un vero aiuto ad Iverson. Quel giocatore che avrebbe formato la classica combo spacca tutto. Quel giocatore che avrebbe dovuto essere Glenn Robinson.

La DL però ha cambiato tutto. E a Philadelphia è approdato nientemeno che Chris Webber.

Sostanzialmente in cambio di nulla a cui non si potesse rinunciare.

Malgrado Webber sia limitato fisicamente, rimane una Pf che ha forti possibilità  di spostare il mondo dell'atlantic division.
Cambiano ovviamente le considerazioni sui lunghi che già  erano presenti a roster e se prima Mark Jackson era insufficiente, ora come spalla pare sia perfetto. Se Dalembert ricominciasse con prestazioni simili alla scorsa stagione il quadretto sarebbe perfetto.

L'incongnita è legata a come AI e CW riusciranno ad integrare i rispettivi stili di gioco. Ai Kings Webb faceva i numeri con Bibby al fianco e se solo "the Answer" riuscirà  a giocare con l'ex stella di Sacramento i 76ers dovranno per forza di cose puntare alla finale quantomeno di conference.

In effetti i primi incontri non dicono nulla di buono se non alcune serie di vittorie con il solito Iverson da venti tiri a partita, un Webber che litiga con Il coach O'brien per uno stile di gioco poco gradito ed un amalgama che stenta a trovarsi.
Al momento risultano essere la franchigia meno in forma dela division.

In realtà  tutti ci attendevamo un periodo del genere. Gli amanti del bel gioco confidano in un miglioramento sensibile perché quei due farebbero sognare chiunque.

Di sicuro sono candidati alla vittoria dell'Atlantic division e soprattutto potranno andare ai play off sapendo di poter in ogni caso dire la loro.

New Jersey Nets

Per i Nets in realtà  non c'è moltissimo da dire.
L'arrivo di Carter ha ravvivato gli animi di tifosi e giocatori, l'infortunio di Jefferson ha riportato il tutto alla normalità .

Certo, attualmente Vincecradible sembra essere tornato il giocatore debordante di qualche stagione fà , ma l'attuale assenza del sopramenzionato Jefferson e l'inesistenza di un lungo degno di essere definito tale, pone per forza di cose i Nets in una posizione decisamente sotto 76ers e Celtics.

Jason kidd capitano della nave non è particolarmente contento a dire il vero. Un giorno si e l'altro anche, fa allusioni a quanto sarebbe bello giocare con questo e con quello e di quanto la squadra allo stato attuale sia, diciamo, scarsina. In effetti l'unico rinforzo arrivato fino ad ora è stato Cliff Robinson, giocatore dal fulgido e glorioso passato, ma che col presente non ha moltissimo a che fare se si escludono alcuni minuti con qualità  ancora sopraffina.

Insomma, finchè Carter ed il ginocchio di Kidd continuano a questi livelli, si può pensare di acciuffare i playoff, ma si tratta di una speranza quasi mistica.

Ney York Knicks

I Knicks sono senza dubbio di smentita la squadra più inquietante della lega intera.

La miscela di giocatori della grande mela ha talento in quantità  devastante.

Arrivavano però da un periodo con Marbury non brillantissimo, con Jamal Crawford che sembra restare il giocatore visto a Chicago (tanto geniale quanto scostante).

Arrivano da un periodo in cui il reparto lunghi, se non si considera lo stoico Kurt Thomas sembrava essere falcidiato dall'influenza che qui da noi ha beccato Tutti.

Tim thomas pareva definitivamente sparito dai radar lasciando il suo enorme contratto a rompere le scatole.

Mohammed veniva ceduto in cambio di contratti elevati per il vero valore (tanto per cambiare a NY).

Ad alzare il morale dei tifosi ci pensavano giocatorini come Trevor Ariza rookie molto interessante e Michael Sweetney secondo anno che di fatto può essere condirato rookie.

Solo grane insomma. Solo grane come di norma succede a NY.
Poi però tutto cambia e la squadra trova gioco e soprattutto trova segnali di riprese da parte di Thomas Tim nonché Marbury nonché dall'intero roster.

Tutto è cambiato nel giro di 5 partite 5.

Come diamine si può fare un pronostico su una squadra del genere? Io non ne ho la minima idea.
Direi che un approdo ai play off, fosse solo che di NY parliamo è di dovere.

Bah. Che dire. Ancora mi chiedo come diamine si faccia ad avere una testa del genere.

Toronto Raptors

A quest oggi I Raptors sono i protagonisti di uno degli scambi più discussi dell'intera stagione, eguagliato solo dalla novità  Webber nella città  dell'amore fraterno. Carter è stato ceduto per paccottiglia varia, lampante è il desiderio di rifondazione.

Chris Bosh è sostanzialmente il punto cardine di tutto. Dopo la partenza di Carter la PF al secondo anno ha iniziato ad inanellare prestazioni ottime, esattamente come da lui ci si aspettava.

I play off però non vengono particolarmente considerati. Se arrivano bene, ma se non arrivano nessuno piangerà  stappandosi le vesti e fustigandosi.

La squadra era più al centro di voci di mercato che altro visti i giocatori da piazzare quali Jalen Rose, Donyell Marshall ed Eric Williams. Passata la DL però resta una stagione da chiudere dignitosamentee quel che arriva arriva.

Concludiamo

Dopo questo popò di roba, resta il fatto che parliamo di sei squadre racchiuse in una manciata di punti. Basta un infortunio, basta un mal di stomaco, una slogatura, basta qualsiasi cosa e tutti i fattori cambiano.

Di sicuro, in questa division assisteremo alla corsa ai Play Off più equilibrata dell'intera lega.

L'augurio è che per dare credibilità  alla lega intera, la corsa ai PO venga giocata a suon di vittorie e non a suon di sconfitte come le scorse stagioni ci ricordano costantemente.

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