Free Agent Report Part II

Warner ha già  toccato il cielo con i Rams. Riuscirà  a non toccare troppo la terra con i Cards?

Non è dato sapere cosa ascoltino i giocatori dei Vikings nello spogliatoio durante il mese di dicembre. Scommettiamo che l'album dei Roots del 1999, " Things Fall Apart " è fisso nel cd player?. Solo che avrebbero dovuto farne un remix e chiamarlo " Vikes' Defense Fall Apart ". Si perché sistematicamente da due anni ormai Minnesota, come dicembre appare sul calendario, inizia a perdere la bussola e metter in pericolo la qualificazione playoffs un volta ( stagione 2004 ) o addirittura mancarla un'altra ( stagione 2003 ).

Beninteso quindi che le mosse in queste prime due settimane di mercato dovessero avere come imperativo migliorare un reparto difensivo che ha chiuso il 2004 come 28esima difesa NFL. Il problema è che è la terza offseason consecutiva durante la quale coach Tice cerca di dare velocità  ed atletismo e le lancette del tempo hanno iniziato a girare più velocemente del solito per l'head coach che, è ben ricordarlo, da quando è sulla sideline dei Vikings ha un record di 23 vinte e 26 perse con una sola apparizione nella post season.

Puoi essere anche una delle migliori menti offensivi in giro per la National Football League, uno che ha un playbook offensivo da far paura, ma se poi nella tua metà  campo concedi il 62% di completi ( 26° assoluto ), 7.59 yards per lancio ( 27° ), ben 30 touchdowns su passaggio ( anche qui 27° ) e una media a corsa di 4.6 yards ( 29° squadra NFL ), sorry ma sembri più un impiegato della NASA che ascoltò la famosa frase " Houston, we have a problem".

Nonostante dallo scorso draft erano arrivati due difensive end ( Udeze, positivo, Darrion Scott, ancora acerbo ) e un linebacker ( Dontarrious Thomas, veloce, fisico ) le deficienze difensive erano rimaste, soprattutto per quel che riguarda la linea dei linebackers dove infortuni ( Clairbone, Raonall Smith) e inesperienza (E.J. Henderson e lo stesso Thomas ) avevano autorizzato " big plays " avversari. Cosa fare quindi visto che c'era da tirar fuori il classico sangue dalle rape?.

Accertato che Randy Moss non sarebbe stato un minuto di più nel Minnesota la miglior soluzione era quella di ricavare non tanto il meglio possibile ma quello che più occorreva alla squadra. Aver ottenuto la 7° scelta assoluta, dalla quale qualcosa di interessante dovrebbe venir fuori, diciamo un wide receiver da accoppiare a Burleson, e Napoleon Harris ora, a mente fredda, sembra una buona idea mentre l'etichetta " no-brainer " ( senza dubbio ) data alla possibilità  di mettere le mani sul miglior ricevitore NFL ai Raiders rimane si ma con qualche dubbio. Dato che si rischiava di perdere anche Claiborne ( fatto poi avveratosi ) e, con lui, la sua versatilità  ecco la decisione di prendere il quarto anno Harris che, anche lui, fa della versatilità  la sua arma migliore ( ha giocato anche difensive end al college ) e potrebbe essere favorito da quella che, a nostro avviso, è la mossa migliore finora fatta dai Vikings.

Ovvero la firma del defensive tackle Pat Williams. L'ex Bills è prettamente un giocatore da primo e secondo down, quindi non uomo da tutti gli snap, ma è efficacissimo contro le corse e la sua sola presenza libererà  spazi per il compagno di reparto Kevin Williams. Se pensiamo poi che in due anni accanto a Chris Hovan l'ex Oklahoma State ha messo a segno ben 21 sacks e mezzo c'è da rabbrividire a quello che potrà  fare con il più anziano Williams accanto. E della grande pressione che i Williamses potranno mettere sulla linea avversaria potranno ( e dovranno aggiungiamo noi ) approfittarne sia Harris che E.J. Henderson, il miglior linebacker della passata stagione dei Vikings.

Si mette un punto dunque e si torna a pensare all'attacco. Nemmeno per sogno. L'opera di rafforzamento è infatti continuata con le firme di Fred Smoot e di Darren Sharper. Non due signor nessuno onestamente. L'ex Washington Redskins dovrebbe dare a Minnesota l'altro " shutdown " cornerback da accoppiare con Antoine Winfield ma si diceva lo stesso all'arrivo di Brian Williams all'inizio della stagione 2004. Che poi sappiamo tutti come è andata, con 30 TD passes concessi e solo 11 intercetti in 16 partite. La differenza fra i due è pero sostanziale essendo Smoot un aggressivo corner che sa giocare in single coverage mentre Williams tende ad " accompagnare" il ricevitore mentre entrambi sono buonissimi contro le corse.

Sharper, firmato per quattro anni, diciamo invece è una polizza assicurativa nel caso in cui il titolare 2004 del ruolo, Brian Russell, decidesse di firmare un foglio d'offerta di qualche altra franchigia che dimostra un po' di fiducia nelle sue qualità . Perché è chiaro che Minnesota non ne ha più. Non dopo una stagione che ha visto il numero di intercetti passare dai 9 del 2003 all'unico del 2004 avvenuto contro i Seahawks alla quattordicesima giornata.

Molti sostengono abbia perso un passo soprattutto nelle letture mentre quest'anno sono esplose le sue carenze nella tecnica di placcaggio, con troppi tackles mancati, e nel fisico. Anche l'ex Packer che, ricordiamolo, dal 1999 in poi non mai fatto meno di tre intercetti a stagione, ha vissuto una stagione altalenante per via di un infortunio che ha minato il rendimento ma, a differenza di Russell, è un playmaker migliore e può ricoprire entrambi i ruoli, sia strong che free safety, e avrà  anche il fattore campo a favore visto che, rimanendo nella stessa division, ha il vantaggio di conoscere già  i ricevitori avversari.

Il rimpasto difensivo dei Vikings si dovrebbe chiudere questa settimana con l'arrivo di Donovan Darius da Jacksonville. Dopo aver avuto il permesso dal proprietario dei Jaguars Weaver di mettere in piedi una trade la safety è arrivata anche a mandare e-mails alle redazioni dei quotidiani Star Tribune e del Miami Herald a scopi promozionali dicendo che avrebbe giocato volentieri in una di queste due squadre. Arrivasse a Minnesota la secondary dei Vikings diventerebbe, almeno sulla carta, una delle migliori, se non la migliore, di tutta la lega vista anche la presenza di Corey Chavous.

Chiudiamo con un consiglio a Tice ed un augurio. Il secondo riguarda la triste notizia che lo accompagna da giorni e che, speriamo, si risolva senza troppe conseguenze sul coach anche se il commissioner Tagliabue sta pensando di imitare l'approccio di Stern, commissioner NBA, con The Brawl, l'ormai famosa rissa tra Indiana e Detroit. Punirne uno per educarne cento, in sostanza. L'aggravante nel caso è che si tratta di un capo allenatore che, in teoria, dovrebbe dare il buon esempio.

"The jury is still out" ma l'impressione che il pubblico e i mass media si sono fatti di Tice e del mondo del football non è delle migliori. Soprattutto perché il coach ha ammesso di aver fatto la cresta su alcuni biglietti per il Super Bowl in suo possesso portando come parziale giustificazione il mitico " lo fanno tutti. E' pratica consumata in NFL ". A parte la franchezza ( comunque da apprezzare ) il consiglio che ci sentiamo di dare a Tice è di pensare più al playbook difensivo che a quanto si possa fare rivendendo biglietti che la NFL ti da in qualità  di head coach con settimane di anticipo rispetto all'evento.

Facciamo un salto nella NFC West. D'accordo Seattle e St. Louis sono sempre un gradino sopra ma se volete uno sleeper per la stagione che verrà  e, se il salvadanaio contiene ancora delle monetine, potreste scommetterle sugli Arizona Cardinals. Nessun errore. Avete letto benissimo. La fiducia verso la franchigia di Tempe nasce dalla considerazione che i movimenti effettuati finora hanno una loro logicità  e non sono stati dettati dalla frenesia o dalla ricerca spasmodica del nome.

Dennis Green è al secondo anno sulla sideline dei Cards e fin dall'inizio il suo credo è stato molto chiaro: signori, qui bisogna iniziare a difendere e, visto che ci siamo, mettiamo qualche punto sul tabellone. Ora, per il secondo punto sembra che questa prima parte di offseason abbia portato molte risposte. Ma per capire come gli acquisti di quest'anno potranno incidere sul rendimento della squadra bisogna fare un passo indietro.

E tornare alla fine della stagione 2003 quanto Arizona era la franchigia NFL con uno dei più alti differenziali fra punti fatti e punti concessi ( -14.2, frutto di 14.1 punti per partita a fronte di 28.3 subiti ). Bene. Green ha messo tutti in riga e i Cardinals hanno concesso, nel 2004, "appena" 322 punti ( 20.1 a partita dunque 8 in meno dell'anno precedente ) stabilendo la loro miglior prestazione dal 2000.

L'ex capo allenatore dei Vikings ha preteso più pressione da una linea difensiva che aveva messo a segno solo 21 sacks, più giocate vincenti, più aggressività  nelle marcature e più copertura al centro del campo. I risultati non si sono fatti attendere, così sono arrivati i 38 sacks, le 20 palle forzate all'attacco avversario, i 15 intercetti e un record di 6-10 che è nettamente meglio del 4-12 del 2003. Sul già  buono telaio sono saranno inseriti nel 2005 il difensive end Chike Okeafor e la safety Robert Griffith.

L'ex Seahawk è venuto via per un bel po' di milioncini di dollari ( 25 per la precisione per 5 anni ) ma in linea con i prezzi del mercato se si pensa che Wistrom, forse il top nella posizione, ha firmato sui 33 così come, quest'anno, Reggie Hayward con i Jaguars. Con Bertrand Berry ad occupare l'altra posizione di end i Cardinals hanno, almeno sulla carta, il miglior duo della lega in quanto a pass-rush e l'arrivo di Okeafor potrebbe aprire ulteriori spazi per Berry sia in termini di sacks ( 14.5 dopo gli 11.5 della passata stagione ) che di big plays.

Da non sottovalutare anche l'arrivo dell'ex Brown Griffith che prenderà  il posto di Adrian Wilson e sul quale Green punta molto per rinforzare una difesa che, comunque, sui lanci è stata una delle migliori della scorsa stagione, quando il 53.7% di completi concessi è stato il migliore, i 18 TD passes la settima prestazione assoluta, le 6.47 yards per tentativo la quinta.

Vi ricordate i famosi punti sul tabellone di poco prima?. Ecco Arizona ha fatto una fatica del diavolo nel 2005 a segnare un TD ( solo 14 su passaggio, terz'ultimi nella lega ) tanto che l'attacco ha chiuso al 27° posto.

I motivi sono tanti e vanno dall'infortunio del WR Boldin, rientrato solo a metà  stagione, alla presenza, sempre nello spot di receiver, dell'eccellente, ma pur sempre rookie, Larry Fitzgerald all'inesistenza di un gioco credibile di corsa ( onore ad Emmitt Smith ma eravamo al capolinea ) che ha avuto una media di 3.5 yards per portata ( 30° NFL ), ad una linea offensiva che a volte ha prodotto prestazioni inferiori alla media nonostante fosse la forza dell'attacco.

Si spiegano così quindi gli arrivi dell'offensive tackle Oliver Ross e la firma di Kurt Warner. Dato per morto e sepolto l'ex quarterback dei Rams ha firmato per un anno a 4 milioni di dollari. Qui però sorgono dei dubbi o quantomeno Green ha deciso che vuole tenersi una porta aperta nel caso in cui Kurt non andasse bene. Perché viene da pensare che se hai deciso che dei quattro quarterbacks provati nel 2004 nessuno ha le capacità  per essere titolare ( Josh McCown permettendo ) allora ti deve aver accarezzato l'idea che il tuo nuovo quarterback possa essere il titolare.

E allora, visto che la squadra è giovane, perché un solo anno di contratto e non due/tre per cercare di far crescere il tutto?. Eppure Warner, delle sette partite disputate da titolare, ne ha vinte cinque ed ha chiuso con il 63% di completi e 2054 yards. Non male per uno che aveva una linea offensiva che faceva acqua da tutte le parti e ne ha accentuato i difetti ovvero quello principale, il congelare troppo il pallone esponendosi ai difensori avversari. Si spiega anche così la firma di Oliver Ross, ex Steelers.

Dennis Green ama avere una linea offensiva grande e grossa ( la media dei cinque titolari è di 1.97 per 150 kg. ) sulla falsa riga di quella che aveva a Minnesota così da permettere al proprio quarterback di armare il braccio ( le doti tecniche di Warner non sono mai state messe in discussione anche perché non arrivi ad un Super Bowl partendo dall'Arena Football League per niente ) e trovare i vari ricevitori liberi.

L'ultima addizione, ma per questo non meno importante, è stata la firma del running back Troy Hambrick che andrà  a sostituire il ritirato Emmitt Smith. Hambrick, frenato l'anno scorso da problemi fisici, ha rifirmato per due anni segno della fiducia che gode all'interno della società  anche se Dennis Green ama una tipologia di giocatore differente per quel ruolo e non lo nascosto affermando che adora i giocatori come Edgerrin James, uno dei migliori slasher in circolazione.

Il problema è che James è stato indicato come giocatore franchigia dai Colts e proprio in virtù di questa etichetta Indianapolis dovrà , se James cambierà  squadra, essere "ricompensata" con due prime scelte. Appare improbabile che un draft profondo nella posizione di running back e con nomi altisonanti ( almeno a livello di college ) Green ed il suo general manager decidano di privarsi di due prime scelte. A maggior ragione avendo l'ottava scelta assoluta. Le basi dunque sono state poggiate. Resta ora da vedere se riusciranno gli Arizona Cardinals ha produrre "solo " la seconda stagione vincente dal 1988 in poi, anno in cui si trasferirono da St. Louis.

Noi di playitusa.com il dollaro lo mettiamo. Voi che fate?

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