Heat a quota 50

Questo tiro di ha zittito il Garden: se ci riesci a NY lo puoi fare dappertutto

Ora che il tiro frontale di Wade, ha dato la cinquantesima vittoria stagionale, 98-96 al Madison Square Garden, un buon modo per occupare l'ultimo mese di regular season potrebbe essere puntare al primo record della Nba. Un traguardo naturale per una squadra che ha vinto 15 delle ultime 17 gare, distruggendo molti degli avversari trovati sulla strada. D'altronde Phoenix e San Antonio sono a portata.

"Stiamo giocando con grande fiducia - ha spiegato Stan Van Gundy - e maturità : sappiamo di avere sempre una chance, in tutte le situazioni, contro qualsiasi avversario." La vittoria in fotofinish è una sensazione nuove per i giocatori della Florida che, solo nell'ultima settimana, avevano rifilato 17 punti a Minnesota, 25 ai Nets e 39 a Milwakee.

Contro i T-Wolves, Miami è andata sotto 74-66 con 2'21" da giocare nel terzo periodo. A quel punto s'è messa a giocare: un parziale di 18-2 a cavallo della pausa che ha spaccato la partita. Ancor più stupefacente se si pensa che Shaq era seduto a ridersela con Alonzo Mourning mentre Eddie Jones e Kenion Dooling impazzavano. "Sono orgoglioso - ha detto alla fine O'Neal - di questi ragazzi, stanno giocando molto meglio di quanto avrei mai immaginato. Puntiamo decisi al primo posto. Nessun dubbio"

Per la verità  Shaquille è stato protagonista della gara con 33 punti e un sorprendente 13 su 18 dalla lunetta. Il finale di partita ha riproposto lo stucchevole siparietto dell'hack-a-Shaq. Un meccanismo che ci sfugge nella sua sostanza: Mc Hale è andato dagli arbitri per dichiararlo, a quel punto i fischietti hanno cominciato a chiamare contatti che mai, in una situazione di gioco "normale" verrebbero chiamati.

Qual è il senso di questo comportamento? Evitare le scene della finale del 2000, con Reggie Miller appeso a Shaq, come se fosse Bud Spencer? Per la cronaca: O'Neal ha fatto 5 su 6, Minnesota ha perso come il 90% delle squadre che decide di fare fallo sistematico con quelle modalità . Shaq, visibilmente infastidito, ha fatto partire una serie di manrovesci nella fase difensiva e ha ribadito il concetto con una schiacciata intimidatoria.

"Ho cercato di essere aggressivo - ha detto Shaq della sua prestazione offensiva - e il coach ha chiamato molti giochi per me. Nei playoffs succederà  spesso". Il giorno successivo Shaq s'è riposato mentre in allenamento i suoi compagni provavano dettagli difensivi. Ufficialmente per preservare il ginocchio, in realtà  perché la stella gode di privilegi.

Contro New Jersey Miami ha sperimentato cosa significa avere un Van Gundy arrabbiato dopo un primo tempo da 37 punti. "Ha urlato come non ricordo abbia mai fatto da quando sono qui", ha detto alla fine Wade. La squadra ha risposto con un terzo quarto da 31-16 grazie a 14 punti di Eddie Jones; Lawrence Frank ha visto i suoi segnare 6 dei 35 tiri della ripresa. "Credo - ha detto il coach degli Heat - che la gente sottovaluti il contributo di Eddie Jones ai nostri risultati. Con Shaq e Wade, Eddie è diventato un giocatore di ruolo. Ma il talento è sempre quello."

Con il vantaggio sopra i 20 punti, il pubblico ha chiesto a gran voce Alonzo Mourning. Il coach li ha accontentati con 6 minuti da giocare: Zo ha fatto 3 punti e 1 rimbalzo. Una situazione un po' particolare per un giocatore con il suo curriculum che continua a dire di "dover imparare a entrare dalla panchina". La verità  è che finora l'ex Georgetown ha giocato solo minuti senza significato. Tanto che contro New Jersey, un minuto dopo, è entrato anche Steve Smith. Per ora la ricerca di questa nuova dimensione dovrebbe "partorire" il ritorno della cyclette di Dennis Rodman. Perché Mourning si scalda nell'intervallo e, quando va bene, entra un'ora dopo.

E' successo anche contro i Bucks, tredicesima vittoria consecutiva 110-71, in una gara in cui tutti i giocatori hanno segnato e nessuno è stato in campo più di 33 minuti. Un massacro in cui, ancora una volta, Shaq è stato seduto per gran parte del parziale di 20-9 che nel secondo quarto ha spaccato la gara. Il primo tempo s'è chiuso 60-37. "Siamo in un periodo - ha spiegato Van Gundy - in cui abbiamo poco tempo per allenarci. So che per Zo sarebbe meglio avere qualche minuto in più ma, passata questa settimana, (partite con LA, di nuovo New York, Houston e Phoenix ndr) faremo il punto e gli concederemo maggiori opportunità "

Il coach, come già  detto, è soddisfatto degli uomini che lo hanno portato sin qui. Ma il suo sincero tentativo di ritagliare un ruolo per Mourning è testimoniato anche dal tempo passato in allenamento a provare una soluzione con Shaq centro e Zo ala grande. "So di poterlo fare - ha spiegato l'ex Hornets - è solo un discorso di andare in transizione e posizionarsi. Se arrivo prima posso occupare il post basso e possiamo essere intercambiabili." Prendetela per quella che è: Shaq è ben disposto come mai in carriera ma, nella sua testa, il post basso ha lo stesso valore che il juke box aveva per Fonzie.

L'attuale record degli Heat è il migliore della storia della franchigia con 66 partite giocate; Miami è la prima squadra, dai Chicago Bulls 95-96, a raggiungere due strisce di vittorie superiori a 10. Anche l'ultimo motivo di preoccupazione, il record con le squadre dell'ovest, è caduto: con il successo su Minnesota siamo 15 vinto 10 perse, meglio di Detroit. Al di là  del valore di questo bilancio, le premesse di inizio stagione erano diverse.

In questo clima Shaq può sbizzarrirsi con le dichiarazioni: "Il mio rapporto con Wade - ha spiegato in vista della partita con i Lakers - è il risultato di quello che ho imparato con Bryant e Hardaway (peraltro non nominati direttamente ndr). So che non posso trattarlo come ho trattato gli altri due." Cos'abbiano in comune Kobe è Penny non si sa. Il carattere di Wade sta tutto nel siparietto avuto con Garnett: l'ex Marquette s'è scusato con KG dopo una grande schiacciata, risultato di una sonora arrabbiatura dopo un tecnico subito.

O'Neal ha voluto prevedere, a modo suo, l'evoluzione del gioco: "I ragazzi di oggi girano al largo (letteralmente poppin' poppin ndr) non amano i contatti. Per questo motivo, quando mi sarò ritirato, per rivedere un centro vecchio stile, alla Russell o Chamberlain, dovremo sperare che uno dei miei tre figli raccolga il testimone." Grazie di esistere Shaq; per fortuna il suo progetto di diventare sceriffo rimane in stand by. O'Neal ci serve sul campo.

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