Black out Houston

Forse a Houston sta nascendo un problema Yao Ming. Davvero un brutto momento per la Grande Muraglia.

Il dopo All Star Game è stato per gli Houston Rockets come una lenta discesa negli inferi cestistici, un inquietante passo indietro rispetto alla cavalcata precedente il week end di Denver; sono venuti a galla vecchi problemi e paure che parevano vinte da un gruppo ancora acerbo forse per il definitivo salto di qualità . E, come se non bastasse, sta venendo meno una delle certezze dei Razzi, quel Yao MIng che avrebbe dovuto spaccare la Lega…già  sulla carta perchè il numero dei suoi critici cresce di giorno in giorno e lui cosa fa per far cambiare parere al gruppo degli scettici? Yao, se ci sei batti un colpo…anche due va, vista la situazione.

"Dobbiamo essere forti - commenta la guardia Dave Wesley - più forti mentalmente e fisicamente, forti nel vero senso della parola".
"Possiamo esserlo e qualche volta lo siamo stati durante la stagione - gli fa eco Jon Barry - il fatto è che dopo Denver non lo abbiamo più dimostrato".

Le cifre parlano chiaro e illustrano meglio di qualunque dichiarazione il momento no dei texani: prima della pausa Houston guidava la Lega nella classifica dei rimbalzi difensivi mentre nelle ultime cinque gare, costellate da ben 4 ko, il numero è sceso drasticamente, sia a livello di team che di singoli.

Tanto per fare un esempio, durante la striscia vincente Juwan Howard portava a casa 8,5 rimbalzi per gara ma ora, nel periodo nero, le statistiche sono scese e non di poco, con 5,2 rebounds a incontro.
"Se mi guardo allo specchio non posso che dire di non essere soddisfatto per il mio attuale rendimento. Sono molto contrariato così come lo è anche il resto della squadra. Penso che la chiave sia la nostra tenuta a rimbalzo, un fattore che ci permette di vincere le partite o, come purtroppo è capitato spesso negli ultimi giorni, anche di perderle".

Certo è che almeno la posizione in classifica non ha risentito più di tanto del tracollo e la squadra può ancora giocarsi le proprie chances per la post season. A dare un'occhiata al calendario c'è comunque poco da essere allegri e le se le prossime avversarie si chiamano Dallas, Seattle, Phoenix e Sacramento si capisce anche il perché.

A preoccupare è soprattutto la tenuta mentale dei ragazzi di coach Van Gundy: contro i Supersonics i Rockets erano avanti di 5 e hanno perso di 2, contro San Antonio erano sotto di 3 per poi uscire con le ossa rotte (-18) negli ultimi 6 minuti di gara, idem al cospetto dei Jazz con l'avversario che riusciva a chiudere lasciando sulle ginocchia i Razzi.

Ma il peggio lo si è raggiunto mercoledì sera a Washington con Houston a +8 quando sul cronometro mancavano meno di 6 minuti alla sirena. Il risultato? Sconfitta e polemiche a non finire con i mass media a interrogarsi circa la tenuta mentale dei giocatori.

A Rocketville intanto ci si chiede quanto realmente valga Yao Ming. Già , il gigante buono è sempre sulle prime pagine dei giornali ma il suo rendimento altalenante sta creando imbarazzo anche all'interno della stessa dirigenza: "E' dura quando uno come lui è così passivo in campo" - ha commentato uno dei dirigenti, preferendo però rimanere anonimo.

I numeri non fanno gridare allo scandalo (18 + 8 a gara con il 55% dal campo) ma tutti speravano che la Grande Muraglia potesse essere davvero il nuovo Most Dominant Player dell'NBA. Resta da chiedersi come mai il cinese non abbia ancora imparato da Patrick Ewing la cattiveria che l'ex Knick metteva sul parquet, quella determinazione che onestamente Yao ha fatto vedere con il contagocce. Va bene essere dotati di talento, ma senza la grinta di strada se ne fa poca a livello di basket a stelle e strisce.
Stay tuned!

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