American League West Preview

Il nuovo arrivo Cabrera, durante lo Spring Training

Una favorita assoluta. Questa la sensazione degli analisti sportivi statunitensi, ad un mese circa dall'inizio della Regular Season, per quella che fino allo scorso anno era considerata "the toughest division in baseball", in parole povere, la division più dura di tutte le Majors.

Qualcosa è cambiato, infatti, nei rapporti di forza nella American League West, dopo una offseason che ha visto tre delle quattro squadre della divisione protagoniste di frenetiche operazioni di mercato, i cui esiti si potranno giudicare solamente a fine stagione, quando non addirittura sul lungo periodo, come nel caso, ad esempio, degli Oakland A's.

Se la franchigia verdeoro sembra l'unica effettivamente indebolitasi rispetto alla scorsa stagione, i Texas Rangers saranno chiamati ad un ulteriore salto di qualità  dopo un 2004 forse aldilà  delle più rosee aspettative, mentre i Seattle Mariners, notevolmente rinforzatisi sul mercato, potranno nuovamente aspirare a competere per un posto ai playoffs, contro i campioni divisionali uscenti e grandi favoriti anche per la stagione a venire, ovvero gli Anaheim"pardon, i Los Angeles Angels of Anaheim di Vladimir Guerrero.

Oakland Athletics

I Big Three sono ormai un ricordo sulla baia, spazzati via dal terremoto che durante l'inverno, ha portato nel giro di poche ore, due dei suoi tre componenti, Tim Hudson e Mark Mulder, rispettivamente agli Atlanta Braves ed ai St. Louis Cardinals.

Di quell'incredibile gruppo di partenti, capace di assicurare agli A's la possibilità  di competere ogni anno per il titolo divisionale, è rimasto il solo Barry Zito, reduce da un'annata difficile ma atteso a guidare una rotazione che vedrà , oltre ad un Rich Harden pronto ad esplodere definitivamente, un trittico di giovani lanciatori di sicuro talento che nei piani del GM Billy Beane dovrebbero nel giro di poco tempo assestarsi come solidi partenti, andando magari a costituire in un prossimo futuro, una nuova edizione dei Big Three, ovvero Dan Meyer, Joe Blanton e Danny Haren.

L'acquisto più importante degli A's, durante la offseason, è stato senza dubbio Jason Kendall, catcher tra i migliori in assoluto delle Majors, arrivato dai Pittsburgh Pirates, in una trade che ha coinvolto i lanciatori Mark Redman e Arthur Rodhes; .306 di media battuta in carriera, Kendall si dividerà  tra gli spot numero due e tre del lineup degli A's in cui dovrebbe assestarsi come uno dei battitori più pericolosi. Difensivamente non eccellente, ma comunque sopra la media, darà  una mano ai giovani lanciatori della rotazione.

Mark Ellis, di ritorno dal serio infortunio causatogli da uno scontro con l'interbase Bobby Crosby durante gli Spring Training del 2004, dovrà  giocarsi il posto in seconda base con Keith Ginter, arrivato dai Milwakee Brewers per dare un contributo offensivo e Marco Scutaro, utility player che sarà  importante per dare profondità  ad un settore in cui la squadra di Ken Macha, ha manifestato carenze durante la stagione passata.

Con Hatteberg in prima base e la stella della squadra Eric Chavez in terza, l'outfield è il reparto in cui gli A's sembrerebbero più deboli, sebbene l'esterno centro Mark Kotsay rappresenti ormai una sicurezza. Ai suoi lati, opereranno Eric Byrnes, il nome che più facilmente viene fuori quando si accenna ad una possibile trade da parte di Billy Beane, ed il giovane Nick Swisher, guadagnatosi piena fiducia, dopo l'ottima impressione destata durante lo scorso campionato, quando chiamato a sostituire Jermaine Dye.

Stagione di transizione dunque per gli A's? Difficile dirlo senza rischiare la figuraccia, ma se le avversarie sembrano essersi rafforzate durante l'inverno, lo stesso non può dirsi per la squadra di Barry Zito. Certo non manca il talento, come dimostrano i nomi di Chavez, Crosby e Rich Harden, ma oltre ad alcune incognite riguardanti la rotazione partenti, sembrerebbe mancare un po' di potenza al piatto per un lineup che in passato ne ha fatto il proprio segno distintivo.

IL Lineup
C – Jason Kendall
1B – Scott Hatteberg
2B – Mark Ellis
3B – Eric Chavez
SS – Bobby Crosby
LF – Eric Byrnes
CF – Mark Kotsay
RF – Nick Swisher
DH – Erubiel Durazo

Il Pitching Staff

1 – Barry Zito
2 – Rich Harden
3 – Dan Meyer
4 – Joe Blanton
5 – Dan Haren
Closer – Octavio Dotel

Seattle Mariners

Reduci da una stagione disastrosa in cui l'unico vero motivo di interesse è stato lo storico record di valide strappato da Ichiro Suzuki (262) a George Sisler (257), i Mariners si sono tuffati nella offseason consapevoli di dover apportare correttivi ad una squadra risultata ultima per fuoricampo (136) e punti segnati (698) nella American League.

Ecco spiegato l'arrivo a Seattle del terza base Adrian Beltre (48 homers per lui con la casacca dei Dodgers nel 2004) e del prima base Richie Sexson, gigante di oltre due metri dal gran giro di mazza, che oltre ad aiutare Bret Boone nel tentare di risollevare la scarna produzione offensiva della squadra, faranno sentire la propria presenza anche in difesa, dove entrambi si segnalano come giocatori solidi e poco inclini all'errore.

Certo i sette uomini utilizzati in prima base nel 2004 da Bob Melvin, non avranno occasione, salvo infortuni, di rivedere il campo e questo non potrà  che aiutare il nuovo manager Mike Hargrove, a dare stabilità  ad un infield che oltre a quelli di Beltre e Sexson, vedrà  l'innesto di un'altra faccia nuova (ed altro grande difensore), ovvero quel Pokey Reese reduce dall'anello vinto pochi mesi or sono, con la maglia dei Red Sox.

Un infield di grandissima sostanza dunque, su cui i Mariners potranno contare sia in fase offensiva che difensiva, e che renderà  forse più facili le scelte di Hargrove per quel che riguarda il reparto esterni, dove ad un Ichiro Suzuki quattro volte gold glove winner nelle quattro stagioni giocate nella MLB, dovrebbero affiancarsi due tra Jeremy Reed, Randy Winn e Raul Ibanez, coi primi due favoriti su quest'ultimo, che potrebbe invece trovare un impiego come battitore designato.

Una difesa molto migliorata (ovviamente solo sulla carta per ora) aiuterà  di sicuro una rotazione partenti, che ha visto Freddy Garcia approdare ai White Sox durante l'estate scorsa, a fronte dell'arrivo di Bobby Madritsch. Con gente come Pineiro, Moyer e Gil Meche, i Mariners non punteranno certo ai vertici della classifica degli strikeouts, relegando dunque agli interni il compito di convertire in out le numerose groundballs che transiteranno alle spalle del pitcher e sarà  a quel punto che i benefici apportati dai nuovi arrivi dovrebbero farsi sentire.

IL Lineup
C – Dan Wilson
1B – Richie Sexson
2B – Bret Boone
3B – Adrian Beltre
SS – Pokey Reese
LF – Randy Winn
CF – Jeremy Reed
RF – Ichiro Suzuki
DH – Raul Ibanez

IL Pitching Staff
1 – Jamie Moyer
2 – Joel Pineiro
3 – Gil Meche
4 – Jorge Campillo
5 – Bobby Madritsch
Closer – Eddie Guardado

Texas Rangers

Se gli Oakland A's hanno suscitato clamore per il proprio mercato "in uscita" ed i Mariners hanno invece dato prova di grande vitalità  nel settore "acquisti", i Texas Rangers hanno trascorso un inverno di carattere contemplativo, riflettendo sull'ottima passata stagione e mirando piuttosto a trattenere i propri giovani e talentuosi giocatori.

Se inizialmente infatti, gli occhi del GM John Hart, erano rivolti alla "situazione Carlos Delgado" ed hai suoi sviluppi, l'ipotesi di firmare il prima base poi approdato ai Marlins è tramontata non appena i Rangers si sono ricordati di avere in prima base un giocatore di grande talento, da anni annunciato ad un futuro da stella: Mark Teixeira. L'arrivo di Delgado avrebbe costretto il manager Buck Showalter a muovere Teixeira attentando a quella chimica di squadra che nella franchigia texana è vista come la componente indispensabile per spiccare quel salto di qualità  necessario per poter competere con gli Angels.

Non sarà  certo l'attacco a far difetto ai Rangers, con un infield che oltre al già  citato Teixeira, vedrà  Alfonso Soriano in seconda e l'All-Star Hank Blalock in terza, con Michael Young all'interbase intento a collezionare la propria terza stagione consecutiva con più di 200 valide.

L'arrivo di Richard Hidalgo all'esterno destro darà  a Showalter la possibilità  di schierare un outfield versatile e dinamico, con due mazze potenti come lo stesso Hidalgo e Kevin Mench (all'esterno sinistro) e con Lance Nix atteso a confermare quanto di buono mostrato un anno fa.

Casomai i dubbi riguarderanno il pitching staff, o meglio il reparto partenti, se è vero come è vero che il bullpen dei Rangers ha mostrato per profondità  e qualità  di non avere nulla da invidiare ai migliori della Lega. Showalter si affiderà  ancora al quarantenne Kenny Rogers (career high di 18 vittorie nel 2004) ed a Ryan Drese, il quale dovrà  dimostrare di non essere solo una meteora, mentre lo spot numero 3 dovrebbe toccare a Chan Ho Park atteso per l'ennesimo anno a mostrare i lampi del giocatore su cui i Rangers hanno investito 65 milioni per cinque anni.

Una sua buona stagione, ed un ulteriore miglioramento di un gruppo giovane e di qualità , porterebbe davvero l'ex franchigia del Presidente Bush a competere per la vittoria divisionale nella AL West.

IL Lineup
C – Gerald Laird
1B – Mark Teixeira
2B – Alfonso Soriano
3B – Hank Blalock
SS – Mike Young
LF – Kevin Mench
CF – Laynce Nix
RF – Richard Hidalgo
DH – ?

IL Pitching Staff
1 – Kenny Rogers
2 – Ryan Drese
3 – Chan Ho Park
4 – Joaquin Benoit
5 – Chris Young
Closer – Francisco Cordero

Los Angeles Angels of Anaheim

Come Martin Luther King, Arte Moreno ha "un sogno". Vedere gli Angels competere ogni anno per il titolo, alla stregua delle più blasonate franchigie dei Red Sox e degli Yankees. Per farlo, il proprietario della squadra californiana non ha lesinato energie e denari in questi due anni, firmando durante la offseason 2003/04 grossi calibri quali Vlado Guerrero e Bartolo Colon e proseguendo durante quella appena trascorsa, a far arrivare nella propria organizzazione, l'esterno centro Steve Finley e lo shortstop Orlando Cabrera.

Certo il cammino per arrivare al titolo è lastricato di buone intenzioni ed anche, spesso, di scelte difficili e gli Angels non sono certo estranei a questa situazione, avendo dovuto sacrificare, durante l'inverno, tre pedine fondamentali del titolo del 2002, ovvero il closer Troy Percival, lo slugger Troy Glaus e l'interbase David Eckstein, assoluto beniamino dei tifosi.

Scelte difficili, cui il GM Bill Stoneman ha fatto seguire mosse altrettanto importanti dimostrando che durante la scalata al titolo, occorre non guardarsi indietro. Orlando Cabrera, fresco di titolo con i Boston Red Sox (dove ha preso il posto di un altro idolo, Nomar Garciaparra) non dovrebbe impiegare troppo a conquistare il suo nuovo pubblico, grazie al suo approccio ed alle sue doti difensive, che lo rendono un sicuro upgrade rispetto al pur buono Eckstein.

Steve Finley invece, raggiunti i 40 anni, non sembra cedere al peso dell'età  come dimostra la passata stagione in cui ha preso parte a tutte le 162 partite in programma, battendo con 36, il proprio record in carriera per quanto riguarda i fuoricampo. L'arrivo di Finley avrà  una doppia valenza, perché se darà  agli Angels un grandissimo difensore in esterno centro, consentirà  al manager Mike Scioscia di spostare Garret Anderson nella sua posizione favorita di esterno sinistro. Con Vladimir Guerrero ad occupare il campo destro, gli Angels disporranno di un otufield dalla terrificante esplosività  in attacco e dalla grande solidità  difensiva.

In terza base, Dallas McPherson sostituirà  Glaus e sebbene debba lavorare per disciplinarsi al piatto e migliorare difensivamente, sia Scioscia che Stoneman sembrano non avere molti dubbi sulle potenzialità  del ragazzo. Se possibile, alcuni dubbi li ha sollevati in alcuni addetti ai lavori la partenza di Percival, lasciato approdare ai Tigers, nella convinzione che il ruolo di closer potrà  essere ricoperto senza molti problemi da quello che finora era stato il giovane fenomeno del miglior bullpen delle Majors: Francisco Rodriguez.

In realtà , l'ago della bilancia degli Angels 2005 sarà  (escludendo possibili infortuni, vera piaga degli ultimi due campionati) la rotazione partenti, il cui più affidabile membro è stato John Lackey, quando gli sforzi della proprietà  erano stati investiti nella speranza che Bartolo Colon potesse guidare una rotazione solida e competitiva. Oltre a Colon, anche Kelvim Escobar (cui non sembrerebbe mancare nulla per essere un pitcher da 20 vittorie) dovrà  mostrarsi più affidabile.

In quest'ottica, l'arrivo di Paul Byrd, potrebbe essere importante per la rotazione, soprattutto se il veterano sarà  finalmente in salute e potrà  guidare, anche con l'esempio, i propri colleghi, nel corso di una stagione in cui il solo raggiungimento dei playoffs, non sarà  ritenuto un risultato soddisfacente.

IL Lineup
C – Benjie Molina
1B – Darin Erstad
2B – Adam Kennedy
3B – Dallas McPherson
SS – Orlando Cabrera
LF – Garret Anderson
CF – Steve Finley
RF – Vlad Guerrero
DH – Tim Salmon

IL Pitching Staff
1 – Bartolo Colon
2 – Jarrod Washburn
3 – Kelvim Escobar
4 – Paul Byrd
5 – John Lackey
Closer – Francisco Rodriguez

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