Il gancio con cui Webber ha cercato di mandare all'overtime la sua prima partita contro i Kings
Venerdì 25 – Nuvole nere si stagliano sull'orizzonte dei Sacramento Kings, non necessariamente dei Kings. E' passata relativamente sotto silenzio, per lo scambio che ha coinvolto Chris Webber, la notizia del fallimento del tentativo di un pool di privati di reperire il denaro per la costruzione della nuova arena: si è arrivati a 210 milioni di dollari, due terzi della cifra preventivata. "La comunità di Sacramento merita di avere una squadra ai massimi livelli - ha spiegato Joe Maloof, non nuovo a questo tipo di uscite – Ringraziamo chi ha fatto questo tentativo. Non gettiamo la spugna ma la squadra non potrà stare a lungo in un campo che non offre quello che i clienti chiedono." Arena o non arena, il valore della franchigia è passato dai 118 milioni di dollari del momento dello scambio fra Richmond e Webber e gli attuali 330 milioni.
Chi c'è rimasto peggio è pur sempre Matt Barnes, l'ex stella liceale a Del Campo che sanguinava bianco e viola e che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ha detto la sua Mike Bibby che ha appreso la notizia direttamente dall'interessato: "Sono sorpreso e non sono contento - ha detto il play - non avrei mai pensato che Webber sarebbe stato scambiato." L'ex Michigan è stato informato della novità all'arrivo all'albergo di Dallas: Adelman e Petrie gli hanno parlato direttamente. Il suo commento stentoreo ha ribadito la volontà di vincere un titolo con la squadra.
Arresosi all'evidenza, il giocatore ha poi passato qualche minuto in una camera per informare Bibby, Bobby Jackson, Moris Evans e Kevin Martin. "E' strano - ha detto ai suoi colleghi - il fatto che non volevo venire qui e che adesso mi dispiace dovermene andare. Solo il mio contratto ha ritardato gli eventi." C'è una clausola, una sorta di penale-buona uscita che i Kings avrebbero dovuto cambiare per muoverlo sul mercato: Webber ha deciso di non esercitarla. "Ogni hanno è difficile - ha spiegato B-Jax - vedere andare via i tuoi compagni. Lo è stato con Divac e Christie. E' particolarmente dura in questo momento."
Non sarà sfuggita ai più attenti l'assenza, in questo consesso, di Stojakovic e Miller. Il serbo e l'ex Golden State per l'ultima volta hanno negato i loro contrasti caratteriali. "Ho giocato con Chris - ha detto Peja - per diversi anni ed è stato grande. In questi mesi abbiamo parlato molto e non credo che il nostro rapporto abbia pesato in questa decisione. Fa parte di questo sport che è principalmente un business." Stojakovic ha 27 anni ed è l'unico superstite del gruppo che raggiunse i playoffs nel '99; se non caratterialmente, è stato l'alter ego tecnico di Webber. Ora non ci sono più scuse: la scommessa di Petrie, che negli ultimi giorni lo ha difeso, si basa su un rendimento d'alto livello dell'ex Paok.
"Anche quest'estate - ha ripetuto Webber - non gli ho mai rivolto commenti diretti. Mi sono sempre riferito al gruppo. A noi in quanto squadra. La gente mi può criticare finchè vuole: coach Adelman può garantire sulla mia capacità di giocare al di là di ogni infortunio."
Tutto è partito da una chiamata che Wayne Cooper, vice di Petrie, ha fatto a Billy King, gm di Phila. "Per un po' - ha rivelato il dirigente dei Sixers - ho pensato che stessimo parlando di ipotesi. Mi sono sorpreso quando ho chiesto se lo volessero davvero fare."
"E' stata una grossa sorpresa - ha spiegato Pete Carril, che da ora in poi avrà a che fare con una squadra molto più allenabile - Penso che ora il futuro a appartenga a questi ragazzi (Evans, Songaila, Martin ndr) che hanno una grande opportunità ." La visione del vice allenatore che può lavorare dal punto di vista tattico e plasmare tecnicamente giocatori più malleabili. Ne sa qualcosa proprio Corliss Williamson che, nella sua prima versione in maglia Kings, passò la gran parte del suo tempo a lavorare col più vincente coach della Ivy League. Nel frattempo la squadra vola a Philadelphia.
Sabato 26 - La notizia fondamentale viene dal Crocker Art Museum di Sacramento: le iniziative pianificate con la Chris Webber Fundation, tra le quali la mostra della collezione d'arte moderna del giocatore, non finiranno nel dimenticatoio a causa della trade. Qualcuno chiede a Stojakovic se ha parlato con Webber "Non sono riuscito - è la risposta del serbo - perché ho trovato il telefono spento." Per la cronaca: i Kings e i giocatori che hanno mandato ai Sixers hanno dormito nello stesso hotel.
Nel frattempo Matt Barnes ha recuperato la parola: "Quando mi hanno detto - ha spiegato l'ex Del Campo High School - che Webber era stato ceduto ho provato una stretta al cuore. So come funzionano queste cose: mi sono chiesto cosa mi sarebbe successo." Il giocatore è rimasto coinvolto per ragioni puramente contrattuali. "E' stato un sogno far parte di questa squadra - ha concluso - non me ne dimenticherò."
Alla sera, la Nba ha dato un'ulteriore prova di quanto possa essere scenografica: davanti al primo tutto esaurito della stagione, che ci dovrebbe far riflettere sull'impatto che le novità hanno sul pubblico (vedi caso Shaq), Sacramento ha battuto i Sixers 101-99. Webber ha avuto la classica chance per pareggiare la partita: il suo mezzo gancio su rimbalzo d'attacco è andato corto.
Mobley, 8 punti nell'ultimo quarto, Bibby, miglior marcatore della gara, e Eddie House, 11 punti in 15 minuti, sono stati decisivi per la vittoria dei Kings. Songaila è partito titolare nel ruolo di ala grande. Williamson, 17 punti, ha giocato da ala piccola per l'assenza di Stojakovic. Non sarà possibile vedere in campo il nuovo progetto di Sacramento fino a quando non rientreranno il serbo e lo stesso Songaila, infortunatosi alla caviglia nella successiva vittoria si Washington.
"Ci piace il gruppo che abbiamo ora - ha spiegato Rick Adelman - aspettiamo la possibilità di lavorare al completo con questi giocatori per verificare la bontà di questa squadra." Bibby ha un po' corretto il tiro: "Siamo una squadra più profonda e versatile - ha detto - ma non sapete quanto è stato difficile giocare contro Webber."
Domenica 27 – L'ex Arizona contro Washington ha sfidato Gilbert Arenas, con cui condivide l'alma mater, in un duello d'altri tempi: l'ex Golden State ha segnato 43 punti costringendo Adelman a adattare la sua difesa. Mike ne ha messi 38. Decisivi 8 punti nel quarto periodo di Maurice Evans e due liberi di Cuttino Mobley a 1.5" dalla fine per il vantaggio finale. Questa vittoria porta a 7-7 il bilancio stagionale delle partite giocate nella seconda serata di un back to back.
Kenny Thomas, stante l'infortunio di Songaila, ha giocato 34 minuti, Skinner 10, da cambio di Miller. Prima della partita Geoff Petrie ha confermato l'intenzione dei Kings di confermare Bobby Jackson anche per la prossima stagione: ” E'una decisione importante - ha detto il giocatore che si è allenato prima della partita con gli Wizards assieme a Stojakovic - per me come uomo e per la mia famiglia. Ho perso molte partite in queste stagioni. Io e il mio agente non eravamo del tutto certi delle intenzioni della società ."
Sacramento è a tre giocatori di distanza dalla sua reale dimensione.