Il sorriso di C-Webb trasloca a Phila: nessun dubbio sulla sua influenza nella storia dei Kings
Dall'ultima volta è cambiato il mondo. Non c'è più Chris Webber, il giocatore arrivato nell'estate del '98, che ha segnato, nel bene e nel male, la storia degli ultimi anni di Sacramento. Da Philadelhia sono arrivati Kenny Thomas, Corliss Williamson e Brian Skinner. Con Webber fanno le valigie Matt Barnes e il pacco postale Michael Bradley.
"Non me l'aspettavo - ha comentato Williamson, cavallo di ritorno che nel 2000 era stato scambiato per ottenere dai Raptors Doug Christie - ho passato un'ora camminando avanti e indietro per la stanza in trance." Un giornalista di Philadelphia lo ha avvertito del cambiamento. Così come Brad Miller ha fatto con Barnes.
Gli avvenimenti anno subito un'accelerazione dopo la vittoria dei Kings su Atlanta. Petrie, rientrato da poco da un viaggio in Spagna, si è reso conto "di quanto fosse seria la proposta di Philadelphia." Ci ha voluto pensare qualche ora. Nel frattempo Webber, con i suoi compagni, è volato a Dallas per la prima di sei gare in trasferta dichiarando ai giornalisti: "Sono anni che sento voci su possibili scambi che coinvolgono sempre il sottoscritto. Non ho sentito nulla quando Washington mi scambiò con i Kings."
Le voci, che si erano rincorse fin da giovedì scorso, coinvolgevano parallelamente le due stelle del team; da una parte stavano le indiscrezioni, trapelate ad arte, secondo le quali Sacramento avrebbe informato l'agente di Stojakovic sulla possibilità di una trade. Dall'altro un interessamento di New York per l'ex Michigan, in seguito smentito da fonti vicine a Isaiah Thomas.
"Non abbiamo fatto questo scambio - ha spiegato Petrie che ha dovuto sconfiggere le perplessità dei fratelli Maloof - per ragioni contrattuali. Abbiamo fatto valutazioni tecniche, volevamo cambiare la nostra squadra. Ora siamo più versatili e più profondi." Arrivano infatti tre giocatori che, con caratteristiche diverse, possono ricoprire il ruolo di Webber.
Kenny Thomas nella scorsa stagione ha messo assieme 13.1 punti con 11.6 rimbalzi. La sua caratteristica migliore è la velocità in transizione, soprattutto quella offensiva; è un discreto passatore mentre il suo tiro è affidabile a patto di non andare oltre i 5 metri. Il suo contratto è il più pesante: quattro anni in progressione dai 6.5 milioni di quest'anno agli 8.7 della stagione 2008-09.
Brian Skinner ha numeri insignificanti per gli infortuni che hanno condizionato la sua stagione. L'anno scorso, ai Bucks, ebbe 10.5 punti con 7.3 rimbalzi. E' un buon rimbalzista e un discreto stoppatore. Quello che, in teoria, avrebbe dovuto dare Greg Ostertag, troppo limitato in attacco per stare in campo. Il suo contratto dice 15 milioni di dollari in 3 anni, anche se l'ultimo non è del tutto garantito. Corliss Williamson può dare pericolosità in post basso: il suo contratto ha un'opzione alla fine di quest'anno e prevede 12 milioni di dollari per i prossimi 2.
Petrie ha sempre detto che avrebbe scambiato Webber solo per un altro All Star più giovane. Non è stato così: "Ad un certo punto - ha commentato - abbiamo sentito la necessità di cambiare direzione. Provo però una certa tristezza per quel che è successo."
Non c'è stato un momento di rottura vero e proprio. Certo i risultati e l'andamento dell'ultimo mese ha accelerato il processo. Ma la storia è cambiata con l'infortunio di due anni fa, con le polemiche di questa estate fra Webber e Stojakovic che chiese di essere ceduto. Fonti vicine all'ex Michigan ci raccontano di un Chris sollevato all'annuncio del trasferimento.
Qualche dato può illuminarci sulle considerazione del gm: nelle ultime due stagioni Sacramento è 51-16 senza Chris. Con Webber in campo il record è 38-31. Quest'anno la squadra è 13-15 contro squadre con record vincente. L'ex Golden state sta segnando 21.7 punti a partita con 9.7 rimbalzi.
Ma nel mese di febbraio, non considerando i 30 punti contro Atlanta, il giocatore ha tirato col 32% dal campo.
Il gioco stagnava troppo nelle sue mani. Spifferi di spogliatoio raccontano di una situazione di impasse generata dal malcontento di alcuni titolari contrapposto al forte legame di coach Adelman con la sua stella. E di un Webber sembre più isolato, dopo lo scambio di Christie.
Nel corso dell'ultima estate l'ala grande rilasciò pensati dichiarazioni nei confronti di Vlade Divac, accusò Stojakovic di "ridere da sciocchino"è, to giggle, biasimando anche le condizioni di forma deficitaria di Brad Miller.
Di certo ora Predrag Stojakovic diventa l'uomo di riferimento; il serbo nell'ultima stagione fu secondo miglior marcatore della lega. Qualcuno maligna di una regia occulta che, nelle ultime settimane, ha sbandierato l'opzione di uscita dal contratto di Peja per il 2005-06, mettendola assieme alla sinistra presenza di Vlade Divac ai Los Angeles Lakers. D'altro canto Webber non sarebbe potuto essere diverso da quello che è stato, se non rinunciando alla sua stessa essenza.
Il giocatore, che ultimamente si era segnalato per molte attività filantropiche in favore del museo di arte moderna di Sacramento, ha portato la squadra ai playoffs in tutte le stagioni in cui ha giocato con la maglia della squadra del nord california. Non è stato l'unico: Petrie, negli anni, ha messo assieme Vlade Divac, Stojakovic, Jason Williams, poi scambiato con Mike Bibby, Doug Christie, Bobby Jackson e Brad Miller. Molto talento è passato da Sacramento: Jim Jackson, Keon Klark.
Ma C-Webb è stato il simbolo. Dal 1985, anno di arrivo dei Kings a Sacramento, e il 1999, la franchigia andò alla post season due volte. Chris Webber è stato il primo giocatore dei Kings a partire titolare in due All Star Game consecutivi dai tempi di Nate Archibald. "Veder andar via prima Divac - ha detto Petrie - poi Christie, ora Webber, è doloroso. Ma dobbiamo lavorare per assicurare un futuro a questa squadra."
Per tutta la stagione 2000-01 Webber minacciò di lasciare Sacramento. New York, i soldi della Cable Vision, la vita della Big Apple, leggermente più vivace di quella della capitale della California, la sua love story con Tyra Banks nonché l'amicizia con Latrell Spreewell erano tutti buoni motivi. Ne scaturì il contratto da 127 milioni di dollari che durerà per i prossimi tre anni.
Sportivamente la storia della squadra cambiò, la prima volta, in un pomeriggio di maggio del 2002 allo Staples Center con il canestro allo scadere di Horry che diede la più incredibile delle vittorie ai Lakers. E la seconda nel giorno del suo infortunio.
Il rapporto fra il giocatore e il tifo si era guastato alla sua seconda partita dopo l'infortunio: quella sera, in una vittoria contro Golden State, il pubblico fischiò il 2 su 19 del giocatore. "Me ne ricorderò", sibilò Chris. Il pubblico si era abituato all'idea che le partite dei Kings dipendevano dalle sue serate al tiro. Ed ora che il giocatore ha fatto le valigie ha di fronte un gran senso di vuoto.
Nel 2000 in una partita di regular season contro Indiana Webber totalizzò 51 punti con 26 rimbalzi.
"Non posso che ringraziarlo - ha concluso Petrie - per quello che ha dato e per i ricordi che porteremo con noi." Il general manager s'è preso una bella responsabilità . Domani, sabato 26 febbraio, Sacramento giocherà a Philadelphia. E' già tempo di voltare pagina per un futuro incerto: qualche ora prima della trade i preliminari per la costruzione della nuova arena in North Natomas hanno subito l'ennesimo stop. I Maloof stanno pensando ai Las Vegas Kings.