Con Shaq infortunato Stan Van Gundy deve aggrapparsi alla sua stella da Marquette
Lo abbiamo scritto una settimana fa parlando di Wade; le stagioni possono cambiare in un attimo. Shaquille O'Neal si è infortunato al ginocchio sinistro nel secondo minuto della partita di Chicago. Il centro è ricaduto male dopo uno scontro aereo con Othella Harringhton, è rimasto a terra dolorante sotto lo sguardo atterrito dei compagni e di coach Van Gundy.
La diagnosi parla di distorsione al ginocchio sinistro. Esattamente come nella sua prima stagione ai Lakers quando perse 28 partite. La gravità sarà da valutare con una risonanza magnetica. "Siamo preoccupati", ha detto il coach. Shaq, accompagnato verso gli spogliatoi dal trainer Ron Culp avrebbe rassicurato sulle sue condizioni Damon Jones. "Non mi è sembrato troppo sofferente", ha spiegato Wade.
Un oscuro presagio di cosa significherebbe la sua assenza si è vista contro i Bulls: Miami ha perso 105-101 al supplementare dopo essere andata avanti, con orgoglio, 44-32. Ma la front line non ha tenuto: Michael Doleac e Udonis Haslem hanno avuto problemi di falli. Van Gundy s'è affidato a Wang Zhi Zhi e Malik Allen: Chicago ne ha approfittato segnando 23 punti a rimbalzo d'attacco, contro i due realizzati da Damon Jones. Chiaro che le 19 palle perse e il 13-25 ai liberi non hanno aiutato.
"Speriamo che Shaq stia bene al più presto - ha dichiarato Damon Jones - ma noi abbiamo un lavoro da fare." Limitare i danni in sua assenza. Un aiuto concreto a questo punto potrebbe arrivare da Alonzo Mourning. Il suo arrivo agli Heat è stato rinviato per un problema di meccanica del roster. Gli Heat hanno sotto contratto 15 giocatori, il massimo consentito; Riley avrebbe tentato di organizzare una trade, due giocatori per uno, per fare spazio all'ex Georgetown.
La dead line è vicina. Il nome che è circolato insistentemente è quello di Donnyel Marshall, già citato su questa rubrica: il giocatore di Toronto, sarebbe perfetto, con la sua abilità nel tiro da lontano, per aprire ulteriormente il campo. E' il parere di Pat Riley che privatamente non nasconde di ritenere la sua squadra "a due giocatori dalla reale possibilità di lottare per l'anello".
Per Marshall, Riley ha pensato di sacrificare Micahel Doleac; i suoi compagni avrebbero difeso la causa dell'ex Utah University.
Riley ha riconsiderato la cosa perché il giocatore effettivamente si è fatto ben volere; e perché il suo contratto di due anni a 5.5 milioni di dollari è un affare. Mourning dovrebbe arrivare con la rinuncia di Wang o Person. Anche se nelle ultime ore si è parlato molto del ritorno di Steve Smith, al minimo salariale con i Bobcats, in uno scambio che porterebbe nel Nort Carolina Christian Laettner, guarito dall'infortunio al piede, ma di nuovo alle prese con la schiena.
Dicevamo di Mourning: il giocatore è stato a Denver per un evento di beneficenza connesso alla sua fondazione. "Il primo problema - ha detto Zo, dando per certo il suo inserimento a roster per la partita coi Bulls - è quello di tornare in buono stato di forma." Il rinvio ha fatto venire dei dubbi sull'esito dei suoi test medici. Una sorta di prewiew dei motivi di distrazione a cui gli Heat saranno sottoposti per le condizioni fisiche di un giocatore che ha subito un trapianto al rene.
Le voci si sono fatti ancora più insistenti quando Mourning non si è presentato, come annunciato dalla franchigia, all'allenamento di lunedì a Chicago. "Sta bene - ha rassicurato tutti Stan Van Gundy - i suoi test fisici sono buoni. Ora si sta allenando duramente, provando a forzare per rientrare in forma." Di certo la questione poteva essere gestita meglio e gli Heat dovranno imparare qualcosa. Altrettanto sicuramente l'innesto di Mourning era stato pensato in un'ottica dominata dalla presenza di O'Neal.
L'allievo di John Thompson, che non gioca da 3 mesi, dovrà comunque essere centellinato. Nel frattempo si dovrà stringere i denti. Improvvisamente quel vantaggio di 5 partite e mezza su Detroit per il primo posto sulla Eastern non sembra più così rassicurante.