Boston rimane prima

Rivedremo Gary Payton con la casacca biancoverde fra una settimana?

Nessuna variazione di rilievo rispetto ad una settimana fa: la testa della Division è sempre ad appannaggio di Boston e la squadra continua a giocare sempre meglio. Jefferson fa una breve apparizione in campo dopo l'infortunio e nella sezione "commento" verrà  indicata la reazione del pubblico. Nel frattempo la trading deadline si fa sempre più vicina"

Risultati

Sacramento Kings @ Boston Celtics 104-100
Memphis Grizzlies @ Boston Celtics 88-90

Commento

Nel Paese dello stivale si direbbe "uno a uno palla al centro", ma noi siamo superiori agli aficionados della palla pedata ed andiamo ad analizzare in dettaglio i motivi che hanno portato un bilancio in pareggio.

Guardando i tabellini e per chi avesse avuto la fortuna di vedere almeno una delle due partite, si convincerebbe che se fossero risultate due vittorie non ci sarebbe stato nulla di scandaloso.

Se nella prima gara il punteggio è stato molte volte in bilico e, proprio quando la partita stava per andare nella direzione dei Celtics, il solito black-out ha invertito la tendenza ed i Kings sono riusciti a strappare la vittoria, nella seconda partita Boston è stata quasi sempre in vantaggio e soltanto una stupidaggine di LaFrentz (due falli tecnici consecutivi e conseguente espulsione) ha rischiato di far mandare all'aria una vittoria praticamente acquisita.

Per fortuna un glaciale Ricky Davis ha messo il canestro della vittoria dopo che per ben due volte ha fallito Paul Pierce, da posizione tra l'altro non facile. Davis nel dopopartita ha ammesso che lui non è il go-to-guy, lasciando intendere che non vuole sopravanzare l'amico Paul, ma intanto gioca molto bene meritandosi l'apprezzamento di tutti gli osservatori.

Al Jefferson è stato inserito in roster all'ultimo momento e ha giocato soltanto tre minuti contro Memphis, ma l'importante è che abbia ripreso a calcare il parquet. Forte era l'attesa di vedere come il pubblico avrebbe accolto il ritorno in campo del giovanissimo talento: è stato un tripudio. Uno scrosciante applauso ha acconto l'ingresso in campo della giovane ala ad un minuto dalla fine del secondo quarto. Una prima azione in difesa e subito Al si prodiga in un rimbalzo, ed il pubblico lo incoraggia con un altro tripudio. Questo dimostra come il pubblico bostoniano sia molto competente ed attaccato alle sorti della squadra. Meglio non poteva andare.

Aveva in programma un tranquillo weekend a casa sua, a Prentiss nel Mississippi. Pensava di guardare alla TV l'All-Star game ed avrebbe voluto partecipare ad una piccola cerimonia del liceo nel quale ha militato per il ritiro del suo numero di maglia. Forte è stata la felicità  quando Al ha ricevuto una telefonata che gli comunicava la sua partecipazione alla partita tra rookies e sophomores. In tutta fretta ha fatto la valigia ed è volato a Denver con un volo privato predisposto per lui.

Era stato escluso dalla partita a causa del suo infortunio, e proprio ad un infortunio deve il suo rientro, questa volta subito da Emeka Okafor. Molti però sono convinti, e noi con loro, che Allen deve la sua convocazione solo all'infortunio del compagno di squadra, ma è giusto affermare che Allen se lo è meritato.

La partita è stata vinta dai secondo-anno, ma il risultato è un dettaglio. I numeri dei giocatori Celtic sono comunque eloquenti: doppia doppia per Jefferson (17+11) e pure 17 punti per Allen, con in aggiunta l'onore di partire in quintetto. Jefferson è il decimo giocatore Celtic a giocare quella partita e con Allen è la terza coppia dopo Pierce-Griffin nel 2000 e Billups-Mercer nel 1998.

Se Jefferson è il futuro, Tony Allen è anche il presente. Difatti è l'unico rookie che è riuscito a rimanere sano ed è quello che riesce ad essere più utile alla squadra in questo periodo. Che sia un caso che ha trascorso i suoi ultimi quattro anni in un'università ? Crediamo proprio di no.

Non è stata una brutta espulsione quella che ha subito Raef LaFrentz nella gara contro Memphis. Al giocatore è stato chiamato un fallo e Raef non ha ritenuto corretta la chiamata. Purtroppo per lui lo ha fatto in modo molto evidente e gli è stato comminato un tecnico. Se fosse stato furbo avrebbe semplicemente accettato la chiamata, ma Raef ha continuato a protestare, solo a parole tra l'altro, senza gesti inconsulti o quant'altro. Il direttore di gara ha però ritenuto queste parole eccessive e lo ha espulso.

A nostro avviso il fallo è stato commesso ed il giocatore avrebbe fatto bene ad ammettere subito l'infrazione. Se per lui la chiamata non era stata corretta avrebbe potuto chiedere spiegazioni senza alzare la voce contro l'arbitro, perché in questo caso il tecnico è quasi automatico.

Un vero peccato per quest'episodio, arrivato per giunta prima della pausa per l'All-Star Game e quindi potenzialmente deleterio per il giocatore, che rischia di rimuginare quest'episodio per vari giorni. Fino a quel momento stava giocando molto bene e poteva aggiungere alla sua collezione un'altra doppia doppia, dopo quella solo sfiorata contro Sacramento.

L'ultima partita contro Memphis è forse stata l'ultima di Gary Payton con la casacca di Boston. La trading deadline infatti scade il 24 febbraio e non ci saranno altre gare in casa. I motivi per cui è molto probabile un suo scambio sono molti ed ormai noti: la sua età  (36 anni), il suo contratto (ultimo anno), i suoi posti preferiti (costa ovest) e le sue squadre preferite (che puntino subito al titolo).

A domanda diretta se ci pensa al fatto che potrebbe essere stata la sua ultima partita a Boston come un Celtic, la sua risposta è stata scontata: "non ci penso, gioco e cerco di farci rimanere al primo posto (di Division), quello che succederà , succederà ". Se verrà  scambiato avrà  lasciato l'immagine di un giocatore ancora capace di dare un'impronta positiva, nonostante (o grazie a) l'età .

Infortuni

"Penso d'essere pronto? Uhm, va bene per me l'attesa, ma se potessi desidererei poter giocare ora" queste le parole di Al Jefferson alla vigilia della gara contro Memphis. Il suo desiderio è stato esaudito. "Indossare la canotta è stato molto bello" ha detto dopo la partita.

Questa volta ha raccolto l'invito di Pierce e si è fasciato per bene tutte e due le caviglie per prevenire altri infortuni. "Odio fasciarmeli" si è lamentato Al, ma sa bene che è necessario, soprattutto adesso che è reduce da un infortunio. Le inquadrature durante la partita facevano notare molto bene le fasciature. Al posto di Jefferson è stato inserito in lista infortunati Justin Reed. Vi risparmiamo il motivo del suo "infortunio" perché già  sapete le condizioni di salute del ragazzo. Così va la vita Justin.

Curiosità 

Con la parola "entourage" s'intende tutta quella schiera di persone che, a torto od a ragione, sono state vicine al giocatore nel male (quand'era povero) e soprattutto nel bene (quando il suo conto in banca ha iniziato a salire vertiginosamente). Anche Al Jefferson ha il suo entourage. Non sappiamo di quante persone sia composto, però due le conosciamo: la madre Laura (qui non c'è nulla di male) e l'allenatore di liceo Larry Stamps (e qui invece ci chiediamo come mai sia vicino al giocatore, ma forse la risposta è scontata e preferiamo sorvolare).

Quando Al ha saputo che avrebbe giocato nella gara tra rookies e sophomores le persone che gli stanno vicino hanno cercato immediatamente di raggiungere Denver. Sfortunatamente il volo previsto è stato cancellato e quello successivo le ha fatte arrivare soltanto alle 8 del pomeriggio, quando la partita era già  finita.

Gli Stati Uniti sono famosi, tra le altre cose, per consegnare premi per qualunque motivo possa venire in mente. Questa volta il premio è toccato a Gary Payton, che è stato nominato il miglior trash talker dell'NBA (colui che parla molto in campo per distrarre e distruggere psicologicamente l'avversario). Nessuno si è meravigliato di questo premio, eccezion fatta per Payton stesso. "Non sono un trash talker" ha protestato "vivono nei sogni, era tanto tempo fa, ora sono tranquillo".

Il giorno della partita tra Boston e Memphis il luogo dove hanno giocato le due squadre non si chiamava FleetCenter, ma GoldenPalace.comCenter. Ha vinto l'omonimo casinò on-line l'asta su e-bay in cui si mettevano in palio varie giornate in cui, tra le altre cose, si poteva rinominare il Fleet Center, e la giornata più ambita era proprio quella citata. "Siamo contenti di quest'opportunità " ha detto Drew Black, direttore di marketing del casinò, che per aggiudicarsi l'asta ha dovuto pagare ben 35.099 dollari.

Appuntamenti e classifiche

È in corso l'All-Star Weekend che renderà  breve anche la prossima settimana, ma non per i Celtics perché inizieranno subito l'ultima trasferta ad ovest composta di quattro partite. Questa settimana ne giocheranno tre:
martedì a Los Angeles contro i Lakers
mercoledì a Denver
venerdì a Salt Lake City contro Utah

Se si giocassero in casa si potrebbe anche azzardare l'ipotesi di vincerle tutte, ma dato che siamo in trasferta lo riteniamo improbabile. Rimane però il fatto che queste squadre, per vari motivi, stanno attraversando un periodo decisamente non felice della loro storia e sarebbe un'ottima cosa se Boston riuscisse ad approfittarne.

In più per i tifosi biancoverdi la sfida contro i Lakers raccoglie sempre un certo fascino e sarebbe un peccato perdere a casa loro, ora che per i gialloviola i fasti di qualche anno fa sono soltanto un ricordo. Il grido "beat L.A." rimarrà  sempre un'indelebile caratteristica del vero tifoso Celtic.

Alla pausa dell'All-Star Weekend la classifica non è cambiata: Boston sempre prima e Phila sempre ad inseguire a strettissima distanza. Una sola lunghezza separa le due squadre, mentre le altre squadre della Division rimangono lontane, infatti la prima inseguitrice è New Jersey a ben 4 lunghezze.

La stessa New Jersey sembra l'unica in grado di poter impensierire le due capoliste. È notizia fresca quella che proprio i Nets hanno scambiato Cliff Robinson per due seconde scelte future, in pratica per nulla. Il buon Cliff è molto avanti con l'età , ma ha ancora qualcosa da dare e forse potrebbe fare bene nelle Medowslands. Rivers è preoccupato perché "hanno due All-Star (Kidd e Carter), e gli altri ne hanno uno e qualche buon giocatore". Che quei due possano portare in alto i Nets però è tutto da verificare.

Prima della ripresa della stagione regolare, quindi entro martedì prossimo, sarà  pubblicato il mid-season report dove analizzeremo i temi caldi di questa prima parte di stagione, i primi giudizi a giocatori, allenatori e dirigenti, sempre tenendo presente che Ainge può complicarci il lavoro con qualche scambio che ci costringerebbe a rivedere il report. La trading deadline però è posizionata il 24 febbraio, quindi 2 giorni dopo la ripresa della stagione regolare, pertanto non è detto che un eventuale scambio arrivi prima della pubblicazione del report.

Appuntamento quindi fra pochissimi giorni.

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