Anche i ricchi piangono

Un pensieroso Jerry Buss pensa il da farsi: chi ci mettiamo in questa benedetta panchina ?

L' NBA come unanimemente affermato in tutto il mondo, è la lega professionistica di riferimento per tutte le altre, massima precisione, regolamenti all'avanguardia, massima tutela di tutte le protagoniste attraverso il salary cap, però è indubbio che ci sono dei parametri difficilmente cambiabili intorno alle squadre.

Infatti per un giocatore giocare in un franchigia piuttosto che in un'altra non è proprio la stessa cosa, per far esempi pratici, tra giocare a New York e giocare a Milwuakee c'è una sostanziale differenza, e questo a prescindere dal valore delle due squadre. Ci sono squadre e città  in cui la pressione che si ritrova addosso una squadra non è nemmeno lontanamente comparabile ad altre, e questo è uno di quei fattori intriganti che ai giocatori piace molto, ossia da una parte il mondo ti stressa, ma il solito mondo ti mette anche al centro dell'attenzione, cosa che alle stelle quasi mai dispiace.

Le franchigie in cui storicamente è più difficile rimanere tranquilli sono sotanzialmente tre i Lakers, i Knicks e i Celtics. I Celtics che hanno scritto molte delle pagine più importanti della storia, sono passati atrtravero un decennio abbondante molto difficile, ma adesso si stanno risvegliando, i tifosi di Boston di classica estrazione Irlandese Britannica, sono molto compassati e educati, ma allo stesso tempo di un'esigenza spasmodica, tanto più che nel passato erano abituati a vittorie e anelli a ripetizione.

Purtroppo per i Celtics passare per lunghi anni di sconfitte, non è stato indolore a livello di affetti, come magari lo sono stati gli ultimi sette anni ai Bulls, dove nonostante stagioni da venti vittorie a ripetizione, l'amore per la squadra è rimasto immutato, senza che ne venissero fuori isterismi di ogni genere come quelli vissuti da Boston nell'epoca con Pitino da tuttofare. Knicks e Lakers sono la franchigie più mediatiche (permettemi il termine forse più inadeguato del mondo), e se i Knicks ormai da 30 anni fanno parlare solo per le loro sconfitte, ai Lakers ormai siamo in piena epoca Soap Opera, fase che molti ritenevano superata dopo la scorsa estate, ma che evidentemente il destino aveva deciso di cambiare ancora una volta.

Un po' di storia recente, i Lakers hanno vissuto un lustro straordinario culminati con tre anelli, una finale persa, ma soprattutto l'intrigante titolo di squadra da battere. I protagonisti della Soap Opera Hollywoodiana, sono stati sostanzialmente cinque, il proprietario Jerry Buss, il General Manager per eccellenza Jerry West, il secondo coach più vincente di sempre ossia Phil Jackson, quello che si è auto soprannominato “The Most Dominant Ever”, Shaquille O'Neal, e il “nuovo Jordan” Kobe Bryant.

Almeno i protagonisti non mancavano va detto. Jerry West verso la fine degli anni 90 modella la sua creatura, due tre anni di rodaggio e le barca parte a gonfie vele, nel 2000 trascinati da uno Shaquille irripetibile, vincono l'anello, sconfiggendo Portland in una gara sette di finale di conference leggendaria, e poi vincono in finale con Indiana. La macchina è ben oliata è riesce con tranquillità  a superare anche l'abbandono di Jerry West, arrivano altri due titoli, con altre serie leggendarie, soprattutto quella di finale di conference del 2002 contro i Sacramento Kings, vinta solo dopo un supplementare di gara sette.

Nel 2003, stagione partita senza Shaq arriva un punto di fermo, perché un tiro che Horry mette sempre questa volta gira sul ferro ed esce. Vincono gli Spurs, e i Lakers vogliono rifarsi, così Shaquille auto nominatosi GM, decide che il cast della soap va rinforzato, arrivano così la miglior ala grande di sempre Karl Malone, e uno dei migliori play del passato recente come Gary Payton, ma l'ambiente esplode, Kobe ormai da anni vuole i Lakers per se, ma Shaq e Jackson non ci sentono, Malone vuole solo vincere, e Payton non ci capisce più nulla. Nonostante tutto arrivano in finale, e quando tutto sembra scontato contro i Pistons, arriva la mazzata, che mette in piazza i mille problemi di spogliatoio che si trascinano dietro da anni.

Il giocattolo è definitivamente rotto, Shaq saluta e decide che il sole della Florida è perfetto per il suo finale di carriera, Jackson lascia, Malone finisce sotto i ferri e Payton a Boston, i Lakers finalmente (per lui) sono di Kobe, che più o meno si sceglie il coach Rudy Tomjanovic, la prima parte di stagione va via liscia, come se i Lakers non fossero più quei massimi rappresentanti dello star system che sono sempre stati, ma la pace non è destinata a durare.

La scintilla arriva con le dimissioni di Tomjanovic, a causa di problemi di salute e stress. Il suo posto in panchina viene preso dallo storico assistente Frank Hamblen, ben consapevole che sarà  solo un traghettatore fino alla fine della stagione, quando sarà  trovato un nuovo coach.

Ed ecco che a quel punto che i Lakers ritornano su tutte le prime pagine dei giornali. Questa lunga premessa serve solo a far capire che l'identikit del prossimo allenatore gialloviola deve per forza di cose rispondere a determinati parametri che sia il proprietario Jerry Buss, che il mondo dei Lakers richiede, insomma ci vuole un coach come si suol dire di nome, uno che regga la parte, uno che davanti a critiche non specificatamente tecniche sappia reggere il palco e la parte.

Ad una settimana dalle dimissioni di Tomjanovic, di concreto è successo poco o nulla quello che segue, è una lista delle varie possibilità  ipotizzate dai media, molte delle quali sono solo ipotesi giornalistiche e nulla più, senza un benchè minimo di fondamento, e alla fine sembrano più favole per bambini che altro. Vediamole nel dettaglio :

1) Phil Jackson: era scontato che il suo nome saltasse fuori, ma non è poi cosi facile che si concretizzi per una serie infinita di motivi, primo su tutti un rapporto con Kobe Bryant inesistente, che poi alla fine è stato anche la causa scatenante della partenza sua e di Shaquille la scorsa estate. C'è stato un vertice a tre tra Jerry Buss, Mitch Kupchak e lo stesso Kobe, in cui il giocatore avrebbe dato l'OK per un possibile ritorno di Jackson, ma non si è andati molto oltre. Phil nel frattempo è ospite in Australia da Luc Longley, e l'unica cosa in merito che ha fatto, è rispondere ad una domanda per telefono di un giornalista del Los Angeles Times, affermando che se fosse arrivata una proposta ci avrebbe pensato su, nulla di più. Per il resto siamo al gossip puro, con la figlia di Buss (attuale fidanzata di Phil) a farla da padrone, che avrebbe ammesso che gli piacerebbe battere il record di anelli di Red Auerbach, da qui alla panchina dei Lakers il passo è lungo, anche perché i ben informati dicono che Jackson in questo momento sia molto più vicino alla panchina di New York che a quella dei Lakers. Altamente improbabile, a mio parere i rapporti con Bryant come ben evidenziato nel libro dello stesso Jackson non sono ricucibili.

2) Pat Riley: anche qui sarebbe coinvolto Jackson, perché nell'ipotesi che Pat Riley torni a Los Angeles dopo quindici anni, Phil Jackson dovrebbe sostituirlo dietro la scrivania di Miami. Ipotesi più leggendaria che altro, anche perché Riley è troppo legato all'attuale progetto di Miami per lasciarlo maturare e forse vincere in mano ad altri, oltretutto per andare ad allenare un squadra che per almeno altri due anni, non può muovere nulla sul roster.

3) Larry Brown: qui forse siamo già  più vicini alla realtà . Brown è dato sicuramente in uscita da Detroit, dove la rissa con i Pacers ha lasciato strascichi troppo forti nella mente di Larry. Di Brown ai Lakers se ne era parlato anche la scorsa estate, lui continua a dire che dopo i Pistons non allenerà  più nell' NBA, ma sinceramente chi ci crede ? Possibile se non probabile.

4) Jim Calhoun: attuale coach di UConn, campioni NCAA in carica. Uomo di spessore che al piano di sotto non ha più nulla da dimostrare, resta però lo scetticismo generale per i coach di provenienza NCAA, soprattutto dopo i fallimenti di gente di grido come Pitino, e un eventuale debutto direttamente sulla panchina più scottante dell' NBA, rischia di essere forse un passo troppo lungo per chiunque. Sicuramente una grande mente di basket, la domanda è : “sarebbe abbastanza personaggio per quella panchina”. Improbabile.

5) Roy Williams: questo è stato il rumors più divertente, infatti un giornalista del Times, dava quasi per scontato che se Roy Williams riuscisse a vincere il tanto atteso torneo con North Carolina, avrebbe tentato il grande passo proprio verso i Lakers, ma il bello è che al suo posto a UNC, panchina sempre molto ambita sarebbe arrivato Larry Brown. Nemmeno Tolkien avrebbe avuto tanta fantasia. Semplicemente impossibile.

6) Nate McMillian: coach con idee sicuramente molto gradite a Kobe Bryant, il gioco dei sui Sonics, non è poi così lontano da quello che Tomjanovic aveva modellato per Kobe, anche se mancano alcuni tasselli chiave. McMillian è in scadenza e ancora non ha rinnovato con i Sonics, ambiente però a cui è molto legato. resta da vedere se l'ambiente considera McMillian come quel nome di grido di cui ha bisogno. Sarebbe una scelta coraggiosa e senz'altro controcorrente. Possibile, ma nulla di più ad oggi.

7) Bob McAdoo : attuale assistente a Miami, sta lavorando nello specifico molto con Shaquille, però conoscendo il suo passato Gialloviola sarebbe difficile per lui dire di non ad una eventuale chiamata, e forse sarebbe l'uomo giusto per quel pino. La soluzione ideale a mio parere per quello che conta. Una seria possibilità .

8) Mike Krzyzewski : il suo nome è tornato ancora in ballo dopo che la scorsa estate era stato ad un passo dalla storica firma. Però secondo i ben informati rimangono dei seri dubbi da parte sua sulla efficacia del roster nel suo complesso, che poi hanno portato alla decisione della scorsa estate. Sicuramente Coach K nell' NBA vuole solo vincere, non gli interessa altro e forse il roster dei Lakers non è pronto per quello che lui vuole. Però se magari vincesse di nuovo l'NCAA, magari potrebbe cambiare idea. Difficile per non dire impossibile.

Queste in sostanza le varie ipotesi ventilate fino ad oggi, se qualcuno ci ha capito qualcosa è bravo !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi