Adelman contesta l'ulitma giocata che ha condannato i suoi alla sconfitta contro i Suns
La fine della carestia non è l'unica notizia che, di questi tempi, consola Rick Adelman: è arrivata l'estensione. I Kings potevano decidere se esercitare l'opzione sull'ultimo anno di contratto. Adelman sarà a Sacramento anche l'anno prossimo a 3 milioni di dollari. "Non credo - ha dichiarato Geoff Petrie, general manager dei Kings - che Rick abbia ottenuto il credito che merita per il lavoro che ha fatto qui."
Sacramento ha vinto almeno 55 partite nelle ultime 4 stagioni, nello stesso periodo solo San Antonio e Los Angeles Lakers hanno avuto una percentuale di vittorie migliore del 65.8% di Sacto.
"Ero tranquillo - ha dichiarato Adelman - perché sapevo di avere il sostegno di Geoff. Sono grato ai Maloof per quest'opportunità ." Nella realtà i due fratelli, al momento impegnati nel "Derby dell'Arena", stavano trascurando la cosa e non erano nemmeno troppo convinti: "Petrie - ha spiegato Joe Maloof - ci ha fatto notare che non sarebbe stato intelligente arrivare ai playoofs con questo punto di domanda in sospeso."
Questa decisione significa stabilità alla guida di una squadra in cui stanno giocando sette giocatori che non erano in squadra il giorno in cui, la tripla sbagliata di Webber determinò l'ultima eliminazione alla settima contro Minnesota. Potrebbe essere un'implicita affermazione che, quale che sia l'esito di questa stagione, il gruppo verrà cavalcato ancora.
Di certo la squadra ha dimostrato di avere un'identità precisa nelle partite in cui è stata decimata dagli infortuni: concedere Chris Webber, Peja Stojakovic e Cuttino Mobley non è roba da poco. Sono arrivate 3 vittorie, Minnesota, Golden State e New York, e la sconfitta con Seattle. Al rientro dei tre cavalieri sono arrivate altre due sconfitte contro Portland e Phoenix.
Sembra un paradosso ma non è così: " Io penso - ha detto Adelman dopo il 111-107 sulla baia - che se rimani competitivo e hai voglia di lottare ti concedi sempre una chance di vincere." La voglia da sola non basta, occorre anche il talento di un Brad Miller da 38 punti e 17 rimbalzi. Così come i 40 punti di Bibby, in un duello d'altri tempi contro Marbury, sono stati fondamentali contro i Knicks. Mike si è ripetuto contro Portland ma il solo Webber ha giocato sui suoi standard, siglando la seconda tripla doppia della sua stagione. Stojakovic ha segnato 15 punti con 4 su 13 dal campo, Mobley ha mosso la retina solo nell'ultimo quarto per 3 punti in 26 minuti.
"A fine primo tempo - ha detto poi Adelman - ero sorpreso di essere ancora in partita con il numero di penetrazioni che avevamo concesso." La difesa, nel periodo degli infortuni il coach s'è rifugiato nella classica zona bulgara per "impastare" il ritmo, rimane sempre il solito buco nero, al completo o rimaneggiati: 109 punti concessi nelle ultime 7 partite sono davvero improponibili.
Contro Phoenix, sconfitta 125-123, non sono bastati 4 uomini oltre i 20 punti, e l'intero starting five in doppia cifra: Webber ha centrato un'altra tripla doppia, 24 punti con 10 rimbalzi e 12 assist, Bibby ha segnato 27 punti nel duello contro Steve Nash, il massimo interprete mondiale del ruolo di point guard.
I Kings hanno molto protestato sull'ultima giocata della gara: Stoudamire ha stoppato, ad un secondo dalla fine, Brad Miller. La stoppata è stata rivista più volte ed è stata giudicata valida.
Sacramento si ritrova così a 6 partite di distanza dai principali avversari di division. "Penso che non sia così importante - ha dichiarato Adelman - rimango convinto che se nei playoffs saremo a posto, potremo dare fastidio a tutti."
Più sorprendente il parere di Webber che, nel tempo libero, si dedica a rimpolpare la collezione di opere d'arte moderna del locale museo: "Siamo una squadra aggressiva - ha detto - che morde i suoi avversari. Questa squadra ha una mentalità più vicina alla mia." Sarà : dei punti abbiamo già detto. Tanto per cambiare, anche contro i Suns, Sacramento è andata sotto a rimbalzo. Più che altro è sembrata l'ennesima frecciata a Vlade Divac, se non a Predrag Stojakovic. Anche perché, al di là delle parole, Webber ha gradito poco la partenza di Christie.
"Siamo diversi - è l'analisi del coach, richiesto di un commento - più giovani e atletici. Ma dobbiamo lavorare per diventare una vera squadra." Proprio Adelman alimenta le discussioni maggiori. Il suo record complessivo nel nord California parla di 333 vinte e 175 perse. L'ex Portland è il sedicesimo coach della Nba per numero di vittorie. Storicamente è perfetto in regula season, meno nei playoffs, quando ci si deve "aggiustare", gara dopo gara. Di certo nel 2002 la chiave per affrontare i Lakers l'aveva trovata.
L'unico problema degli allenatori è che affidano il loro destino ai giocatori.