Wade ha faticato contro Golden State: il collettivo ha portato via la vittoria
Duecento miglia più a nord i Lakers stavano subendo l'ennesima sconfitta, 114-108 contro Atlanta, in uno dei momenti più difficili della loro storia. Il riferimento non casuale: Miami, impegnata nelle stesse ore contro Golden State, segue con occhio di riguardo la crisi dei gialloviola. Pat Riley e Shaquille O'Neal sono troppo legati alla franchigia californiana per non sentirsi chiedere un parere.
"Io so cosa è successo - ha dichiarato Shaq, lasciando intendere che la salute di Tomjanovich sia solo una parte della verità - ma non è il momento giusto per dirlo. Non mi sorprende che abbiano pensato di riprendere Phil Jackson, sarebbe l'uomo giusto. Io non ritornerei a Los Angeles, sto bene qui. Non lo farei nemmeno se Micky Arrison (proprietario degli Heat ndr) vendesse qui per comprare i Lakers."
Pat Riley, già in giugno, ebbe un colloquio con Kupchak, subito prima di coach K segnalato da Bryant: "Non sono interessato - ha ripetuto negli ultimi giorni - perché non ho in programma di tornare in panchina e perché qui ho una squadra che può lottare per il titolo." Questa premessa è fondamentale per descrivere il momento della squadra della Florida.
Miami ha battuto Golden State 106-95 nella peggiore serata di Wade, 18 punti con 5 su 18 al tiro. Shaq ha segnato 27 punti con 14 rimbalzi e ha segnato 4 punti consecutivi nel momento in cui, mancavano 4'39" alla fine della partita, gli Warriors che stanno nel cuore del Gran Mogool di Playit, erano tornati sull'86-85. Gli Heat hanno giocato una partita svagata.
"Abbiamo faticato - ha detto alla fine Stan Van Gundy - perché non eravamo troppo concentrati ed abbiamo giocato con energia anche minore. Dwyane ha avuto solo una brutta serata, come capita anche ai grandi." "E' sempre difficile - ha fatto eco Shaq - giocare questa gare. Ma, nel momento in cui c'è stato bisogno, abbiamo azzannato gli avversari." Della serie: ma che partita hanno visto.
Gli Heat sono a 36-14, 19-4 contro squadre sotto il 50% di record. L'ultima sconfitta è arrivata a Dallas, 109-104, in una gara in cui i texani hanno confezionato un 12-0 decisivo nel quarto periodo. "Questa partita - ha criticato il coach alla fine - dimostra come siamo una squadra che pensa ancora troppo a come si vincono le partite in attacco. Abbiamo sbagliato alcuni tiri facili e la nostra difesa ha smesso di mordere."
Miami giocherà ancora 32 partite, 16 in casa e 16 in viaggio, almeno 13 contro squadre con record negativo. Alzi la mano chi pensa che agli Heat possa scappare il miglior record della Western Conference. Quest'atmosfera deve aver contaggiato una squadra che parla di tutto tranne che del momento attuale. Prima si è parlato dei Los Angeles Lakers.
Dopodiché è stata la volta dell'All Star Game: Shaq torna titolare, dopo due anni da back up di Yao Ming. O'Neal è alla sua 12esima selezione, da quando gioca nella Nba è sempre stato convocato, e si presenterà come il giocatore con maggior militanza della lega. "Devo ringraziare il pubblico - ha detto Shaq - per questo. Non mi ha dato fastidio non essere titolare negli ultimi due anni. So bene che Yao viene da un paese dove ci sono 2 miliardi di tifosi che lo amano. Qui non tutti mi amano." Wade intanto continua a sperare in una chiamata da parte degli allenatori.
Si è poi parlato di mercato: Karl Malone ha fatto sapere tramite il suo agente di considerare gli Spurs la prima opzione. Aggiungiamo noi che è quasi l'unica. Dwight Manley ha parlato di un giocatore che "si allena tutti i giorni ma non gioca a basket da un po'. La scelta è fra gli Spurs e il ritiro. Al momento si tratterebbe si scartare questa seconda ipotesi. Io non ho intenzione di fargli pressione. Deciderà lui prima dell'All Star Game."
Gli Heat evidentemente si fidano poco della loro front line e hanno cercato Donnyel Marshal di Toronto, un giocatore che, col suo tiro da tre, potrebbe recitare il ruolo del Robert Horry. Con Christian Laettner fuori per infortunio, Michael Doleac ha dimostrato di essere perfetto nel ruolo di sostituto di Shaq: contro Houston ha marcato discretamente Yao. Contro Chicago ha giocato al fianco di O'Neal, segnando 8 tiri su 10. "Mike - commenta Van Gundy - è perfetto per giocare con Shaq perché estende la difesa col suo tiro da lontano. Nelle gare di allenamento spesso mette in difficoltà gli esterni."
Qyntell Woods ha tenuto banco per due giorni: il giocatore ha cominciato ad allenarsi con la sua nuova squadra. "Voglio dimostrare - ha detto - di non essere la persona che è stata descritta. Ho solo fatto alcuni errori." La sua stagione sta per cominciare, la sua squalifica è quasi terminata. In estate il giocatore dovrà darsi da fare con i servizi sociali dell'Oregon per il suo "incidente" e coinvolgimento in combattimenti clandestini per cani.
Solo Stan Van Gundy tenta di rimanere concentrato sul presente. L'anno scorso gli Heat chiusero la stagione regolare con 43-39, e pronti per la post season. Si può benissimo vincere 55 partite e non essere sintonizzati sul clima della partite che contano.