Una rara partenza in palleggio per Stojakovic che, senza Divac, sembra non ritrovare il suo gioco
La vittoria che non ti aspetti, quella che arriva in una serata cominciata coi peggiori auspici, è sempre la più dolce. Capita che una sera Sacramento passi per il Target Center di Minneapolis, la casa dei T-Wolves, la squadra che li ha eliminati dagli ultimi playoffs e che ha vinto le ultime 5 partite di regular season. Senza Chris Webber e Peja Stojakovic è difficile nutrire troppe speranze. Invece.
Invece Brad Miller ne segna 27 con 15 rimbalzi, Mike Bibby ne aggiunge 21, 19 nel secondo tempo dopo lo 0 su 8 della prima metà , e Cuttino Mobley ne aggiunge 23, 15 nel secondo tempo dopo esser stato visitato allo stomaco. E Sacramento vince 94-84, capitalizzando un terzo quarto da 31-17. Il basket è strano, la Nba di più: i Kings che nelle ultime 5 gare già citate avevano perso il confronto a rimbalzo per una media di 50-39, per una sera superano Garnett e soci 46-45.
Minnesota sta disputando una stagione altalenante ma aveva vinto le ultime 5 gare. Darius Songaila è il simbolo di questa vittoria: il lituano è partito in quintetto e ha segnato 12 punti. La sua è stata una partita di grande solidità in cui ha dimostrato di poter mettere con continuità tiri dalla media distanza creati dal pick n roll con Bibby. Il pubblico del Target Center ha mormorato a ogni suo tiro a bersaglio.
Nel terzo quarto un suo canestro nel momento decisivo della gara ha suscitato il coro di disapprovazione verso la squadra di casa. Spesso ci si dimentica che i giocatori sono inseriti in un contesto: il fatto che abbiano un ruolo non significa che non sappiano fare anche altre cose. Ne è la prova proprio Brad Miller: "So quando mi si chiede qualcosa di più. - ha detto il centro dell'Indiana - L'anno scorso giocammo 50 partite senza Webber e sapevo di avere un certo ruolo. Questa sera l'ho ripreso."
La lega lo ha nominato miglior giocatore della settimana nella sua conference, dopo 4 partita a 24 punti e 12 rimbalzi di media, con quasi il 70% dal campo; un punto di riferimento importante per coach Adelman che, nel secondo tempo, di Minneapolis s'è affidato ai 4 giocatori già citati, più Matt Barnes: "Nel primo tempo - dice l'allenatore dei Kings - ho fatto ruotare i miei uomini. Nel secondo tempo ho utilizzato chi mi dava garanzie."
Seduto sul lettino dello spogliatoio, Chris Webber ha tifato come un forsennato per tutta la partita. A fine gara è corso nel tunnel per abbracciare, 1 a 1, i suoi compagni e ringraziarli per l'impresa. "Nell'intervallo ho detto loro che potevamo farcela - ha spiegato Chris - perché stavamo giocando bene. E' una grande vittoria, la più importante sinora."
Due sere prima l'ex Michigan era stato il protagonista della vittoria contro gli Houston Rockets 117-111 con 30 punti, una difesa accettabile su Yao Ming e il tiro decisivo per mandare la partita ai supplementari. La sua tripla è arrivata dopo un gioco a due con Bibby. Chris, invece di riconsegnare la palla al suo play, ha tirato, anticipando il tentativo di fallo di Tracy Mc Grady. "Ero sicuro - ha spiegato C-Web - di segnare, ero sicuro che saremmo andati al supplementare."
I Kings per tutta la sera hanno sofferto il pick n fade, l'azione in cui il bloccante si apre verso l'esterno, di T-Mac a Scott Padgett: quest'ultimo ha segnato ha segnato 22 punti con 6 su 7 da tre.
Ha sbagliato il settimo tiro, dopo aver messo alla frusta l'incapacità di ruotare del quintetto pesante di Sacramento. "La legge dei grandi numeri - ha detto nel dopo partite Rick Adelman - dice che prima o poi devi sbagliare un tiro", lasciando credere che quei tiri fossero comunque il frutto di un calcolo a tavolino. Non la dichiarazione del secolo da parte del generale del gruppo.
Non c'è nessun dubbio che il leader della squadra sia Chris Webber; l'ex Golden State ha voluto giocare, anche se infortunato a San Antonio. La sua scelta è parsa una dimostrazione di volontà , se non addirittura un messaggio subliminale. La squadra ha perso 90-80, chiudendo la serie stagionale con gli Spurs con tre sconfitte. "Non ci sono necessariamente superiori - ha detto Adelman - una cosa è la stagione regolare un'altra i playoffs. Non sono necessariamente preoccupato." San Antonio, ora come ora, è la miglior squadra della lega. Le partite coi Kings sono venute in momenti particolari: nell'openin' night la prima, la seconda e la terza giocate con pesanti assenze. Rimane il fatto che batterli in 4 partite su 7 quando conta appare impresa notevole.
Serve una squadra al completo, in cui i giocatori siano, uno per uno al loro massimo: serve soprattutto che Predrag Stojakovic, una volta rientrato dai suoi problemi alla schiena, ritrovi il gioco che sembra aver perso. Sapevamo che il tiratore serbo, reduce da un'estate di riposo assoluto, in cui è diventato padre per la prima volta, avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo per ritrovarsi.
I numeri però, finora sono contro di lui: i punti segnati (20.2) sono fuorvianti perché non si può ignorare che quest'anno Webber ha cominciato la stagione dalla prima partita. La percentuale di tiro, 44%, contro il 48% dello scorso anno, è più indicativa. Chris prenda in media 4 tiri in più ogni partita. L'etteggiamento dell'ex Michigan fa quello del serbo; nel senso che se Webber coinvolge i compagni Stojakovich si coinvolge, altrimenti tende a rimanere passivo. "So di non aver giocato - ammette Peja - la mia miglior stagione, ma sto lavorando per migliorare. Penso che se giochiamo di squadra ci siano tiri per tutti. Dal canto mio sto cercando di essere più determinato nei momenti importanti."
E' evidente che non è solo un problema di numero di tiri, questi tiri sono diversi. I cambiamenti subiti dalla squadra con l'addio di Divac, lo scambio tra Christie e un altro realizzatore come Mobley, lo hanno reso un giocatore meno efficace. "I tiratori sono molto sensibili - prova a spronarlo Adelman - ci sono problemi quando non trovano le loro zone preferite. Ma un giocatore deve mettersi nella giusta condizione per fare quello che sa fare." "D'altronde - fa eco Petrie - non troveremo un altro Vlade Divac."
Possibile che i dolori alla schiena abbiano avuto un peso negli alti e bassi delle ultime settimane. Ma non sarà un caso che i suoi 25 punti siano arrivati nella partita in cui Webber era fuori a curarsi la caviglia. A 27 anni Stojakovic, il secondo marcatore della passata stagione, deve ritrovare la sua dimensione.