Red Sox pronti a ripetersi

Jason Varitek confermato a Boston e nominato capitano

Smaltita la sbornia del successo storico le calze rosse si ritrovano a fare i conti con un'altra brutta tradizione. Quella che ha visto Boston far sempre seguire una brutta stagione ad una positiva. Nulla vieta però ai tifosi dei Red Sox di sognare e sperare che la loro squadra possa ripetersi anche nel 2005.

Difficile dire quali siano le reali intenzioni della dirigenza bostoniana che sicuramente ha intenzione di restare competitiva il più tempo possibile ma che non da la chiara impressione di voler dare inizio ad una vera e propria dinastia.

Per il giovane giemme Theo Epstein i festeggiamenti sono durati veramente poco dato che si è trovato obbligato sin dai primi giorni di offseason a fare i conti con un numero industriale di free agents e giocatori con i requisiti necessari per affrontare il noioso processo dell'arbitration.

Si sapeva che i Boston Red Sox non si sarebbero sforzati più di tanto per trattenere nella Olde Towne qualcuno di loro, anche se aveva contribuito a scrivere la storia più recente della franchigia, e così personaggi più che giocatori come Pedro Martinez hanno preparato i loro bagagli ed hanno salutato Fenway Park.

Insieme a lui i tre ultimi arrivati nel 2004. Quelli che lo stesso Epstein aveva ritenuto fondamentali per la caccia alla qualificazione ai playoff e che dopo aver contribuito in parte al successo finale dei Red Sox venivano liquidati in fretta e furia. Si tratta di Orlando Cabrera di Dave Roberts ed infine del “ladro di palle famose” Doug Mientkiewicz.

La rimescolata di carte più evidente Epstein l'ha data nel settore lanciatori dove oltre a Martinez i fans del Fenway Park non troveranno più il ground baller per eccellenza Derek Lowe approdato in california. I due assieme avevano totalizzato 102 vittorie nelle ultime tre stagioni, numeri non da poco.

Ma la cosa più curiosa ed eccezionale è che sul monte di lancio troveranno un vero e proprio nemico dei Boston Red Sox. Si tratta del quarantaduenne David Wells e sarà  veramente una stranezza vederlo in questo 2005 indossare quell'uniforme che in carriera aveva sempre affermato di non amare troppo. Altra cosa curiosa ma non troppo allettante per i fans delle calze rosse sono i suoi numeri di sempre a Fenway Park, 31 partite ed una ERA di 4,81. L'anno scorso comunque Wells ha chiuso una stagione a buoni livelli con i Padres e le previsioni sono che dovrebbe mantenersi ad un buon livello anche per quest anno.

Insieme a lui, oltre all'eterno Curt Schilling, il knuckleballer Tim Wakefield, quindi tutti giovanotti come lo stesso Wells, ci sarà  un altro nuovo. E' Matt Clement che non ha certamente un gran record, dovuto soprattutto ad un run support piuttosto basso avuto nelle sue stagioni con i Cubs. Di lui si può dire con certezza che in pochi lanci può buttare via tutto quello che di buono è stato capace di costruire in 5 o 6 innings, che non è il pitcher da situazioni difficili e con molta pressione. Con l'attacco di Boston ad aiutarlo e soprattutto con Varitek a dirigere e ricevere la sua combinazione di fastballs e sliders i successi saranno in aumento e il suo posto da n.3 nella rotazione dovrebbe essere comunque cosa certa.

Rimane ancora un posto disponibile nella rotazione di Boston e le buone prestazioni offerte da Bronson Arroyo sia come partente che come rilievo dovrebbero garantirgli il ruolo di starter. Oltre a lui c'è anche Wade Miller al quale bisogna però affiancare l'ormai abituale punto interrogativo dovuto ai suoi problemi fisici. L'intenzione di Francona è quella di farlo lavorare con calma perchè una volta completamente recuperato può diventare in effetti un valore aggiunto e permetterebbe l'utilizzo di Arroyo principalmente nel bullpen.

Bullpen che non è uno dei migliori in circolazione soprattutto perchè quando si vincono 98 partite e ci sono 32 salvezze e 7 sprecate vuol dire che le cose non sono andate assolutamente bene. Foulke è certamente un closer atipico, capace di lanciare molto e di lavorare bene sia sotto pressione fisica che psicologica come ha dimostrato nella post season del 2004. Da lui ci si aspetta però qualcosa di più. Il resto del bullpen non offre personaggi di alto livello e c'è attesa per l'ennesimo tentativo di Matt Mantei di dimostrare il suo reale valore. In netto declino invece le chances di continuare a lanciare a Boston per il deludente Byung-Hyun Kim.

Una delle firme più coinvolgenti della post season è stata quella di Jason Varitek che ha obbligato il deus ex machina del mercato del MLB, l'agente Scott Boras a fare tutto il possibile per chiudere la tratttativa con i Red Sox. Varitek ha voluto far sapere a tutti che le sue intenzioni erano chiare cioè quelle di diventare l'uomo simbolo della squadra e la dirigenza, dopo aver chiuso la pratica economica, molto sostanziosa per il catcher, gli ha anche messo i galloni storici di capitano. Insomma un occhio al portafoglio ed uno alla divisa.

La parte interna del diamante sarà  poi coperta da Kevin Millar in prima base, Mark Bellhorn in seconda, Bill Mueller in terza ed il nuovo shortstop Edgar Renteria. L'acquisizione del colombiano al posto del connazionale Cabrera porta a tre il numero di interbase di alto livello che i Boston Red Sox hanno schierato in un solo anno, considerando che prima dei due sudamericani giocava nello stesso ruolo Nomar Garciaparra.

Con l'arrivo di Renteria Francona avrà  solo da sbizzarirsi nel formare il lineup ideale. Considerato che Damon è innamovibile come leadoff, i posti successivi saranno appannaggio di Bellhorn o di Renteria entrambi molto bravi ad arrivare in base ma anche capaci di produrre punti. Nel 2003 Renteria fu capace di 100 RBIs e questo è veramente un dato importante che fa capire come l'attacco dei Red Sox si sia quindi ulteriormente rinforzato.

Nel cuore del lineup le cose non cambieranno molto e si spera solamente che Manny Ramirez e l'amico David “Papi” Ortiz siano capaci di ripetersi anche nel 2005. Ortiz ha 30 anni quindi in un buon periodo anagrafico per un giocatore di Baseball, ancor meglio essendo un DH, è perciò probabile che i suoi numeri possano migliorare ancora. Certo che pensando a quello che era prima del 2003 c'è solo che da rimanere stupiti della sua crescita.

Oltre a Ramirez ed a Damon che è stato senza ombra di dubbio il più produttivo e concreto leadoff del 2004 a pattugliare il campo esterno ci sarà  sulla destra l'ottimo Trot Nixon che reduce da una stagione a metà  per problemi fisici vuole a tutti i costi, con la tenacia che lo contraddistingue, un 2005 da grandi numeri.

La squadra dovrebbe scegliere tra i giocatori da osservare che si porterà  allo spring training qualche altro utility man da aggiungere all'ottimo Kevin Youkilis, capace di buone cose come terza base e degli esterni di riserva Jay Payton e Adam Stern. Per fine stagione se non verrà  utilizzato come uomo di scambio per qualche grosso affare estivo, si potà  forse vedere anche l'esordio in MLB del gioiello delle minors, l'interbase Hanley Ramirez.

L'appuntamento è quindi per il 17 febbraio a Ft. Myers in Florida dove inizieranno a lavorare pitchers e catchers, il 22 toccherà  poi a tutti gli altri. Il 3 marzo prima partita con i Twins in attesa dell'Opening Day che li vedrà  ricevere l'anello di campioni proprio davanti agli occhi degli odiati Yankees. Sarà  domenica 3 aprile ore 20.05 locali. Si ricomincia!

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