Kendrick Perkins ha avuto un aumento di minuti grazie al suo impegno ed ai miglioramenti ottenuti
Che bello essere primi nell'Atlantic Division, ti dà un senso di altezza sopra gli altri che non si aveva da un bel po' di partite. Il problema è che lo si è ottenuto senza strisce vincenti, senza roboanti ed entusiastiche esaltazioni. Nel frattempo si fa male Al Jefferson. Un vero peccato che l'ala biancoverde sia costretta a fermare la sua costante progressione, ma come vedremo quest'infortunio poteva essere evitato. Per finire con le notizie più importanti, Allen va in quintetto con l'intenzione di restarci.
Risultati
Boston Celtics @ Atlanta Hawks 96-100
Boston Celtics @ Charlotte Bobcats 97-92
Indiana Pacers @ Boston Celtics 86-100
Phoenix Suns @ Boston Celtics 128-119
Commento
Due partite facili. Risultato 1 a 1.
Due partite difficili. Risultato 1 a 1.
No, niente di strano, questi sono i Celtics di quest'anno. Ti possono vincere gare difficili (Indiana ne è un esempio recente) e perdere gare altrettanto facili (quella contro Atlanta ne è purtroppo un esempio altrettanto recente).
Che fosse possibile un risultato del genere era già stato anticipato su queste colonne una settimana fa, però niente meriti nostri, piuttosto il merito (od il demerito) va attribuito alla franchigia biancoverde. Che poi si debbano far incrementare le prime ed annullare le seconde è una cosa così ovvia che sfocia nel lapalissiano, il problema è che per ancora qualche settimana con molta probabilità sarà questo l'andamento prevalente, quindi passiamo oltre.
Vediamo i risultati di questa settimana con l'ottica della statistica. Per esempio la vittoria contro Indiana è stata la prima dopo la sfortunata scorsa stagione dove i Pacers hanno battuto i Celtics tutte le volte che li hanno incontrati sul parquet, che sia stato in stagione regolare oppure durante i play-off. Boston ha avuto la meglio nonostante il rientrante Jackson dalla squalifica derivante dai fattacci della scazzottata di un paio di mesi fa. Un altro aspetto statistico da rilevare riporta che dallo scorso 18 dicembre i Celtics non vincevano una partita, striscia negativa interrotta con la vittoria a Charlotte.
Tony Allen non avrà il talento di Jefferson, ma è forse più pronto di Al per giocare in quintetto, almeno così la pensa Rivers visto che lo ha promosso nello starting five in un ruolo dove Welsch sta deludendo dopo la buona stagione scorsa. Già la sua prima partenza in quintetto è stata festeggiata con 20 punti, record stagionale personale e migliore prestazione della partita dei Celtics.
Oltre alla sua capacità offensiva, questo cambiamento di quintetto è dettato anche dal fatto che Allen è un ottimo difensore. Con questa mossa l'intenzione di Rivers è di aumentare la capacità difensiva, deficitaria in questo scorcio di stagione. Rivers commenta ironicamente che "la cosa triste è che non potremo fargli difendere tutti e cinque gli avversari". Chiara la frecciatina agli altri componenti del roster.
Paul Pierce ha iniziato ad elevare il suo gioco. Questa settimana per ben due volte ha superato i 30 punti e le sue percentuali dal campo sono state di quasi il 55%, una percentuale elevatissima per una guardia. Che sia l'aria di All-Star Game oppure perché sta iniziando a carburare, ai Celtics serve un Pierce del genere per sperare di fare qualunque cosa nell'NBA.
Pierce ha anche voluto dire la sua sulle continue indiscrezioni che circondano i Celtics. Convinto che questa sia una stagione di aggiustamenti, è altrettanto e giustamente convinto che tutti questi rumors siano infelici per Boston, cosa che abbiamo ripetuto anche noi su queste colonne nel recente passato. In ogni caso manca meno di un mese alla trading deadline al termine del quale quest'attesa ed incertezza finirà .
Se Allen è un ottimo difensore, forse quello che più gli si avvicina è Raef LaFrentz. Ottimo tempismo nella stoppata, riesce a contenere spesso l'avversario diretto, anche se contro Stoudemire nulla ha potuto, anche perché ha giocato solo 12 minuti. In ogni caso i suoi numeri sono di tutto rispetto. Le doppie doppie per esempio sono state due solo questa settimana e ben 7 in questa stagione.
Il capo allenatore Doc Rivers ha cercato d'analizzare i motivi per cui in certi momenti la squadra perde totalmente la bussola e si subiscono parziali negativi. "Il fatto che perdiamo il nostro spirito così velocemente è una (amara) barzelletta" commenta amaramente "quando le cose vanno storte o quando iniziamo a sbagliare tiri, diventiamo estremamente frustrati e perdiamo la partita. Dobbiamo giocare più duri e con più passione. Dobbiamo volere di più". Buone parole, il problema è riuscire a farle applicare dai giocatori.
Gli 11 minuti di Mark Blount contro Atlanta sono stati il minimo stagionale a causa di un aggravio di falli che si è fatto fischiare fin dall'inizio della partita. Non è proprio un buon momento per il centro biancoverde, non a caso è al centro di alcuni rumors che lo danno in partenza.
Per continuare a parlare di rumors, uno che probabilmente era una certezza è lo scambio tra Boston e Phoenix in cui Walter McCarty andrebbe in Arizona in cambio di una seconda scelta. Il motivo era ovvio: McCarty era chiuso dall'ascesa di Jefferson e dal maggiore impiego di Kendrick Perkins e si potevano risparmiare un paio di milioni di dollari. Phoenix avrebbe allungato la panchina con un giocatore veloce, che si sarebbe trovato bene nel sistema di gioco di Phoenix.
Il general manager Danny Ainge è stato molto onesto col giocatore, permettendogli di esprimere un parere sullo scambio. Ormai però si parla al passato perché l'infortunio di Jefferson rende prezioso McCarty.
Infortuni
Ad inizio di stagione molti osservatori non avrebbero scommesso un centesimo su quest'affermazione, ma ora l'infortunio che ha subito Al Jefferson viene quasi universalmente vista come un grave danno per Boston. Il rookie era in costante e progressivo miglioramento partita dopo partita e l'impressione era che avrebbe potuto acquisire il diritto di partire in quintetto base entro breve tempo.
Tutto questo ormai è stato accantonato da quando Al si è fatto male al ginocchio destro lo scorso 26 gennaio a 3 minuti ed 11 secondi alla fine del primo quarto durante la partita casalinga contro Indiana. La previsione al momento dice almeno 4 settimane di stop, quindi inevitabile l'inserimento nella injured list (lista infortunati).
Una curiosità inaspettata è che Pierce ha dichiarato che aveva spesso invitato Jefferson a fasciarsi sempre le caviglie perché in passato anche lui ne ha sofferto. È consapevole che fascarsele sempre prima di ogni partita può essere frustrante, ma la sua esperienza gli dice che è necessario ed utile per evitare infortuni del genere.
Al posto di Jefferson è stato attivato in roster Justin Reed. La scelta di attivare lui invece di Tom Gugliotta potrebbe essere momentanea, infatti non è escluso che possa essere riattivato subito Googs. Al contrario può rimanere in roster Reed, in questo caso il taglio dello stesso Gugliotta potrebbe essere questione di poche settimane.
Curiosità
La sezione delle curiosità è tutta dedicata ai giocatori Celtics che giocheranno o sperano di giocare durante l'All-Star Weekend. Iniziamo con chi spera di giocare, ovvero Paul Pierce nella partita più importante. Ormai perse le speranze di partire titolare poiché le due guardie più votate ad est, ovvero Allen Iverson e LeBron James, sono ormai irraggiungibili, spera comunque d'essere selezionato dagli addetti ai lavori.
"Perché no" chiede Pierce ai giornalisti "dovrei essere un all-star, so che sono un all-star ogni anno, che io gioca lì oppure no". Caro Paul, il diritto di giocare in quella manifestazione si dimostra sul campo ogni anno, non a parole. Il suo rendimento non è stato dei migliori in questo scorcio di stagione, ma recentemente è aumentato il livello del suo gioco, a dimostrazione che il giocatore c'è ancora come lo conosciamo noi. I selezionati dagli allenatori verranno annunciati il prossimo 3 febbraio.
L'infortunio di Jefferson apre le porte del rookie All-Star Game a Tony Allen. Una buona notizia per la guardia biancoverde, che ha da poco acquisito meritatamente sul campo la possibilità di giocare partendo in quintetto base, peraltro grazie ad un Welsch in tono molto dimesso. Allen è il nono Celtic a giocare per il rookie game ed il primo dal 2001, quando a giocarci è stato Joe Johnson.
"Sono onorato d'essere considerato uno dei migliori rookie di questa stagione" ha detto Allen "questo è un grande inizio per la mia carriera e so che ho molto da realizzare. Non vedo l'ora di rappresentare i Boston Celtics, i miei compagni di squadra ed in particolare i rookie Al Jefferson, Justin Reed e Delonte West". Da quando è in quintetto Allen sta tenendo medie di tutto rispetto: 12 punti e 3,7 rimbalzi per un impiego medio di 22 minuti.
Ma è vero che Allen è stato chiamato al rookie game solo per l'infortunio di Jefferson? Perché se per potenzialità Al è nettamente superiore, per quello che hanno mostrato sul campo fino a questo momento non è detto che Tony debba per forza starci dietro. Questi però sono discorsi accademici che non troveranno mai una risposta.
Appuntamenti e classifiche
Altre quattro partite attendono i Celtics la settimana prossima:
sabato a Chicago
lunedì in casa contro Houston
mercoledì in casa contro New Jersey
venerdì in casa contro Orlando
Tre partite in casa contro squadre non trascendentali può essere un valido motivo per auspicare una settimana positiva, anche se con questi Celtics nulla è sicuro. Probabilmente più difficile la trasferta a Chicago, una squadra giovane ed in striscia positiva. Però anche qua la sorpresa può sempre arrivare.
Osservando la classifica dell'Atlantic Division si può osservare come la settimana appena trascorsa con un bilancio in parità di Boston è stata sufficiente per passare al comando della Division. Comunque niente manifestazioni di giubilo, non ve n'è motivo.
Proprio la settimana scorsa avevamo detto che un'eventuale raggiungimento del primo posto in Division sarebbe stato positivo solo se accompagnato dal superamento del 50% di vittorie. Ora siamo a 3 partite sotto quella soglia, quindi il primo posto è stato più un demerito altrui che un merito proprio. Alla luce di questi fatti possiamo solo notare come i Celtics non riescano ancora a giocare come potrebbero per i motivi illustrati nei report precedenti. Gioiremo per il primo posto quando ce ne sarà motivo, ora non ce n'è.
A risentirci.