I Nets hanno un altro All Star. Saprà anche essere un “Vincente”?
Arriva il 2005 ma le prestazioni dei Nets sono sempre deludenti. Il mese di gennaio ha portato solo 5 vittorie e 6 sconfitte. Ma la notizia peggiore rimane legata al brutto infortunio accaduto a Richard Jefferson, che si è già sottoposto con successo all'intervento chirurgico che ha rimesso in sesto i legamenti della suo polso, ma che in ogni caso lo terrà fuori dai giochi per tutto il resto dell'anno.
Una stagione quindi compromessa per RJ, la cui assenza renderà difficile il cammino di tutta la squadra, che è vittima anche di un 2004 davvero sfortunato e gestito malissimo, che forse vale la pena di rivivere per capire meglio in che acque potranno continuare a navigare i New Jersey Nets.
Giugno
Finalmente, e purtroppo per i tifosi dei Nets, Bruce Ratner riesce a rilevare la proprietà dei New Jersey Nets. Ratner, che non ha mai nascosto le proprie intenzioni di spostare in futuro la squadra a Brooklyn impartisce a Rod Thorn le sue direttive in merito ad una politica di riduzione dei costi.
Luglio
Kidd decide finalmente di sottoporsi ad un intervento per risolvere i problemi del suo ginocchio e nel frattempo arrivano le prime vittime della gestione Ratner: Martin e Kittles finiscono rispettivamente a Denver e Los Angeles (sponda Clippers) in cambio di qualche scelta per i prossimi draft. Il gruppo arrivato in finale due volte consecutive si sfalda.
Ma la dirigenza dei Nets annuncia un promettente mercato di riparazione, che si concretizza con l'arrivo di giocatori al limite dalla mediocrità : Vaughn e Buford.
Agosto
Ecco che arriva la successiva barzelletta: i rimpiazzi per Kittles e K-Mart sono niente popò di meno che Ron Mercer ed Eric Williams. Iniziano i malumori e da parte dei tifosi che promettono meno abbonamenti e da parte di Kidd, che indignato da questa situazione fa circolare voci di malcontento e richieste di trasferimento.
Settembre
Cade un'altra testa e questa volta è quella di Lucious Harris. Il malcontento è in parte sedato dall'annuncio del rientro di Alonzo Mourning.
Ottobre
Forse qualcuno inizia a capire che con un roster così povero sarebbe il caso di mettere sotto contratto un vice-Kidd, dotato di esperienza e possibilmente anche di talento. I Nets firmano Travis Best.
Novembre
Inizia il campionato e New Jersey parte, come da previsioni, piuttosto male. Perde inoltre, per infortunio, un altro elemento del quintetto base: il nuovo arrivato Ron Mercer gioca solo tre partite.
Dicembre
Jason Kidd anticipa leggermente i tempi di recupero e fa il suo ritorno sul parquet. Ma la musica cambia di poco in quanto i Nets continuano a collezionare sconfitte e si stabilizzano nei bassifondi della eastern conference.
I risultati sono evidentemente deludenti, il pubblico diminuisce progressivamente e la dirigenza deve per forza intervenire.
Ed ecco la mossa della disperazione: New Jersey sacrifica Alonzo Mouring, Aaron Williams, Eric Williams e due prime scelte per portarsi a casa una delle più controverse stelle della NBA: Vince Carter. New Jersey ha fatto una scelta difficile e molto azzardata, in perfetto stile Rod Thorn.
L'inversione di tendenza è finalmente arrivata: sono finiti i tempi in cui si doveva ingaggiare a tutti i costi un anti-Shaq e questa volta New Jersey rinuncia al reparto lunghi per puntare tutto sugli esterni.
A presidiare l'area ci saranno Jason Collins e Nenad Krstic, ovvero un uomo di difesa ed un rookie. La differenza dovranno farla per forza di cose Kidd, Jefferson e soprattutto Vince Carter. Dal suo esordio del 27 dicembre, contro Detroit, I Nets hanno raccolto solo sei vittorie e ben otto sconfitte, ma la colpa non è di Vincenzo, bensì di una squadra che stava cercando di trovare i giusti equilibri dopo tanti, troppi cambiamenti e situazioni sfortunate.
Jefferson ed Air Canada stavano dimostrando di poter convivere senza problemi, alternandosi nei ruoli di ala piccola e guardia, con Kidd che faceva il possibile per recapitare in quantità equa palloni giocabili. Per assurdo la miglior prestazione arriva nella sconfitta dell'otto gennaio contro i Magic.
Kidd riprende confidenza con le triple doppie, Carter e Jefferson sono i perfetti terminali per i suoi passaggi e Collins registra un exploit più unico che raro con 20 punti e 9 rimbalzi.
C'è sempre da fare i conti con una difesa piuttosto ballerina, ma i progressi sono buoni allorquando, nella gara successiva contro Detroit, Richard Jefferson si arrende definitivamente al dolore e decide che i legamenti di quel polso sinistro possono essere sistemati solo con un operazione. Ed ecco che quello che poteva essere un trio di meraviglie si riduce ad un duo.
Siamo si nuovo al punto di partenza: Carter rimpiazza Jefferson nello spot di spalla tecnica di Kidd, ma questa volta sono i lunghi a far preoccupare. Collins è un giocatore mono-dimensionale, più portato alla difesa ed al lavoro sporco che ad attaccare il canestro, e Krstic, nonostante alcune prestazione con un buon apporto offensivo, rimane pur sempre una matricola.
Il momento è difficile, la situazione deprimente ma proprio quando sembra non esserci un limite al peggio, Kidd esce con una dichiarazione che potrebbe infondere morale in tutto il gruppo. Il 13 gennaio annuncia definitivamente che non ha più intenzione di essere ceduto, e le sue affermazioni sono sottolineate per l'ennesima volta da Thorn. Una decisione positiva, forse influenzata dall'altrettanto positivo rendimento del capitano che nelle ultime sette partite ha una media di 16 punti, 9 rimbalzi e quasi nove assist.
Nonostante tutto, lo scenario di questi nuovi Nets, con Buford a sostituire Jefferson in quintetto, non è dei migliori e sembra tristemente simile a quello di Toronto delle passate stagioni. Un contesto perdente, allenatori mediocri, poco talento in campo e con tutte le responsabilità delegate ad una stella che sembra proprio non voler diventare campione. Il passato di Carter torna a far discutere e i dubbi sul suo potenziale riemergono. Ma ecco che Vincenzino, per una volta replica non a parole ma con i fatti: trascina i Nets alla vittoria contro Atlanta con 23 punti e 7 rimbalzi e si ripete due giorni più tardi contro i Bucks con 33 punti, 9 rimbalzi e nove assist.
Nell'importante sfida di division con i Celtics, il sicuro rappresentante dei Nets per la partita delle stelle di Denver, si conferma sempre più in forma e determinato con 25 punti e 7 assists. Si dice che è proprio nei momenti peggiori che i grandi sanno emergere ed Air Canada si è definito pronto a far parte, insieme con Kidd, di questo nuovo dinamico duo.
Se i due all star continueranno così, sfruttando anche il buon periodo di Rodney Buford, si potrà continuare a sperare, soprattutto considerando che il record dei Nets (15 V - 24 P) è incredibilmente vicino a quello di Philadelphia (18-21), leader dell'Atlantic Division.