Shaq ha dominato in attacco, i suo compagni non sempre sono stati in sintonia
Alla fine c'è stata una fuga di notizie come nei film di spionaggio; la soffiata è venuta da chi era coinvolto in negoziazioni che non lo avrebbero soddisfatto a pieno.
Pat Riley, che odia queste cose al punto che in passato fece saltare uno scambio che coinvolgeva Mashburn per una fuga di notizie, ha pesantemente criticato la TNT: "Hanno esagerato - ha detto - perché non c'è nulla di vero in quello che hanno detto. Ci vorrebbe più rispetto per Jones che è un giocatore importate, il nostro capitano."
Stiamo ovviamente parlando della fantomatica mega trade che avrebbe portato Latrell Sprewell in Florida al posto di Eddie Jones. Glen Taylor ha parlato direttamente con i giornalisti di TNT, spiegando che da tempo Miami spinge per un accordo che porterebbe agli Heat un giocatore con 14 milioni di dollari di contratto in scadenza a giugno.
Tutto questo mentre la squadra ha terminato il suo giro a ovest col bilancio di 2-3. Phoenix ha letteralmente asfaltato gli Heat 122-107 in una gara in cui gli uomini di D'Antoni hanno segnato 40 punti nel primo quarto e sono arrivati a 100 nel terzo periodo. "Ci hanno assolutamente dominato - ha ammesso Stan Van Gundy alla fine - non ho mai visto una squadra così veloce nei miei 10 anni di Nba."
Miami ha scelto di difendere l'area, lasciando liberi Marion e Stoudamire di tirare dalla media in sospensione. I due giocatori erano in serata. "Hanno messo - ha continuato VG - i tiri che noi volevamo prendessero. Sono stati bravi."
Solo Shaq, 34 punti e 11 rimbalzi, e uno Wade sofferente alla schiena e alla caviglia, al punto da saltare le due successive gare, si sono salvati. La sera dopo O'Neal ha guidato i suoi alla vittoria, 98-91 sul campo degli Warriors: 26 punti con 11 rimbalzi per "The Diesel" che ha giocato con un taglio sulla parte bianca dell'occhio destro. Hudonis Haslem, del tutto ignorato dai difensori concentrati su O'Neal, ha segnato 22 punti, massimo in carriera.
Contro i Clippers è arrivata un'altra sconfitta 114-112 al secondo supplementare in una serata in cui O'Neal ha segnato 39 punti, eguagliando il record di 6 partite consecutive con almeno 25 punti che apparteneva Glen Rice, sbagliando 13 tiri liberi.
Miami ha avuto la sua opportunità per vincere: sul 96-95 a 14" secondi dalla fine O'Neal ha subito fallo ma ha fatto sullo 1 su 2 dalla lunetta. Nel primo supplmentare lo stesso Shaq ha pareggia a 2" dalla fine con un tap in su errore di Butler.
Il fallo di Kaman alla fine dei tempi regolamentari è stata l'occasione per riproporre la solita polemica: il coach degli Heat ha raccontato ai giornalisti che sull'ultima azione Mike Dunleavy stava urlando al suo giocatore di fare fallo da un po' quando gli arbitri lo hanno effettivamente fischiato. "Penso di essere l'unico giocatore della lega - ha detto Shaq - sul quale gli allenatori chiedono apertamente falli che poi non vengono fischiati."
Gli Heat tornano quindi a casa dal loro ultimo viaggio a Ovest con un bilancio di 8 vinte e 9 perse contro le squadre oltre il Mississipi. Le sconfitte senza appello sono arrivate contro San Antonio, Dallas, Seattle, due volte, e Phoenix. Uno 0-5 che apre la discussione sulla reale consistenza di questa squadra. "Non penso - ha tagliato corto O'Neal - che queste squadre possano vincere una serie contro di noi. Una gara, forse due, non una serie."
Chiaro che il frettoloso rilievo di Shaq non vale per San Antonio. Nondimeno coach Van Gundy è convinto di essersi lasciato alle spalle la parte brutta del calendario. "Viaggi come questo - dice il coach - sono molto impegnativi: devi giocare con grande frequenza, ogni sera in un posto diverso. Una squadra non è nella situazione ideale per dare il massimo. Sono contento che per quest'anno non dovremmo più farne."
Van Gundy si aspetta una seconda fase della stagione in linea con quella che l'anno scorso permise alla sua squadra di rimontare e qualificarsi per la post season. Quest'anno si parte da un record migliore e da Shaquille O'Neal.
Questa trasferta ha peraltro confermato la delicatezza dei meccanismi di Miami: uscito Wade, che peraltro da un po' giocava infortunato, "penso di esser stato a posto - ha detto - solo nelle prime tre gare", Damon Jones non è più sembrato il satanasso da tre degli ultimi tempi: il suo 1 su 11 dall'arco contro i Los Angeles è stato il punto più basso di un periodo in cui il giocatore è passato dal 46.6% al 39 scarso.
Un piccolo campanello d'allarme perché le difese Nba, non hanno chiavi contro i lunghi che tirano da fuori, ma sanno adattarsi contro gli esterni. "Dobbiamo trovare una risposta - ha confermato Van Gundy - per questo calo al tiro. Non so se Damon ha giocato troppi minuti o se c'è dell'altro. E' importante comunque venirne fuori perché il suo tiro per noi è fondamentale." "Non è un problema di meccanica", ha minimizzato Jones.
I problemi di Pat Riley sono altri: abbiamo già parlato di Eddie Jones e Latrell Sprewell. Gli Heat stanno ancora aspettando una risposta da Karl Malone: "Non abbiamo più parlato con il suo agente - ha rivelato l'ex coach dei Lakers - siamo rimasti al colloquio che ho avuto direttamente con lui prima di Natale. Sappiamo che ci vuole del tempo prima che decida cosa deve fare."
Gli Heat pensano abbastanza chiaramente di dover migliorare nella posizione ricoperta da Haslem; per questo motivo nell'ultimo periodo è stata caldissima la linea con Toronto. Si è parlato di uno scambio che coinvolgerebbe Malik Allen e porterebbe in Florida Donyell Marshal, 10.6 punti a partita, un lungo che, con la sua attitudine al tiro da lontano, assomiglia, anche se vagamente al Robert Horry dei tempi di Los Angeles.
Miami sta guardando a Toronto anche per sapere come si concluderà la vicenda di Alonzo Mourning. Riley non ha mai nascosto di apprezzare Zo come uomo, prima ancora che come giocatore. Se il pivot trovasse un accordo di uscita dal contratto potrebbe approdare alla corte di Stan Van Gundy. Il condizionale è d'obbligo perché all'interno dell'organizzazione più o meno tutti si chiedono quanto ne valga la pena: Mourning porterebbe con se tutte le domande e preoccupazioni sul suo reale stato di salute.
Qualcuno si è recentemente chiesto quanto ne valga la pena e se sia realmente giusto farlo.